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Autore: picchia    03/12/2007    3 recensioni
E' una storia molto leggera,in divenire,dove tutto può succedere,in quanto ancora devo scriverla.Tutto parte da un mio sogno: i Tokio hotel conosco un gruppo di ragazze romane.Insieme passeranno un vacanza piena di emozioni e avventure.Scene demenziali si alterneranno ad alcune più spinte.buona lettura e recensite in tanti!!!!!!!kiss
Genere: Generale, Commedia, Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Tokio Hotel
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Cap14

Cap14

Nel tardo pomeriggio un ragazzo era immobile in piedi davanti la finestra, chiuso nella sua camera d’albergo, stringeva stretto in mano un cellulare continuando a guardarne ossessivamente lo schermo.

Un respiro profondo e si mise a sedere sul bordo del regale letto. Più risoluto che mai iniziò a comporre un numero sulla tastiera e avvicinò a sé il telefono: Hey Silvia! Come va?-disse cercando di rimanere tranquillo domando gli sbalzi di tono della voce dovuti all’ansia- Si, anche io bene.. senti, ti ho chiamato per sapere se potevi togliermi un curiosità- chiuse gli occhi scoraggiato, che scusa cretina! - stasera ti va di uscire solo noi due?- l’aveva chiesto deciso, tutto d’un fiato.

La faccia gli divenne paonazza. Era teso come un corda di violino, in attesa di ricevere una risposta dall’altra parte della cornetta. Erano una lunga tortura i secondi passati in bilico sul dubbio.

D’un tratto gli si illuminò il volto con un radioso sorriso. Spalancò gli occhi sgomenti, increduli, ma felici, sorpresi da un’inaspettata risposta.

LEI AVEVA ACCETTATO.

Voleva saltare dalla gioia, ma prima di farlo si ricordò di chiudere la telefonata con la ragazza rimasta in linea.

Appena attaccò, uscì di corsa dalla stanza urlando a perdi fiato nel corridoio : Biiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiill! Biiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiill! Biiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiill!

 

Un mucchio di capelli corvini fecero capolino da una porta pochi metri più avanti. Il biondo si fermò sgommando davanti all’amico esterrefatto. Adesso stava fermo sull’uscio a braccia conserte.

B: Gusty, che c’è?

G: Bill, l’ho chiamata.. HA ACCETTATO!!- gli urlò in faccia saltandogli al collo per la contentezza

B: Grande Gusty!!!!sono felicissimo per te! Vedi che avevo ragione..

G: si, ma ora il problema è un altro: cosa mi metto?- chiese con fare scoraggiato

B: uhm… camicia e jeans?....dipende dove andate. Cosa hai organizzato?- l’amico impallidì all’istante

G: oddio!..non lo so..- era disperato- ero così concentrato sulla telefonata che non ho pianificato nulla!- si appoggiò moggio al muro

B: beh, per cena puoi andare nello stesso ristorante in cui siamo andati io e Sere! E’ carino, semplice e tranquillo. Se vuoi chiamo e prenoto a nome tuo.- concluse sorridendo.

G: grazie Bill!- saltandogli nuovamente al collo, poi riprese- e dopo cena?- pausa di riflessione- dove sta questo ristorante?

B: vicino al Colosseo perché?

G: poi ti racconto...sei un angelo, grazie!-urla scappando.

Il cantante rimase sulla porta a guardarlo allontanarsi ed entrare velocemente nella sua stanza.

 

Fece scivolare il cellulare fra le dita per posarlo sul tavolo. Rimase lì impalata per un paio di minuti in silenzio. Ferma e zitta. Poi con uno rapido scatto riprese il telefono e digitò un numero.

-Vieni subito qui!!!!!!!!è urgente!!!!!- urlando nella cornetta a chissà quale malcapitato.

Chiuse la chiamata e andò sparata in bagno a farsi una doccia.

20 minuti più tardi la signora Travagli aprì la porta di casa trovandosi davanti una delle amiche della figlia: Ciao Lalu!

L: salve signora, c’è Silvia?

La signora non fece in tempo a rispondere che un urlò proveniente dalla camera della figlia la sovrastò: MIMMIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII

Lalu corse preoccupata dall’amica: che è successo?

S: Gustav mi ha dato un appuntamento per stasera!-esclamò l’altra

L: wiiiiiiiiiiiiiiii! Finalmente! Dottoressa Stranamore colpisce ancora!yeah!- mettendosi in posa plastica.

S: ma smettila di fare la scema!piuttosto aiutami con i vestiti..ti ho chiamato per questo.

L: va bene caVa! Ci pensa la tua Giorgia Armadi!- sventolando una manina in aria con fare altezzoso e sciccoso. Da vera diva dell’alta moda…

Scoppiarono a ridere fragorosamente.

Dopo un po’ si ripresero, iniziarono a smistare le maglie della riccia per trovarne una adatta all’occasione.

 

Appena sceso dalla macchina ebbe una visione: Silvia impegnata a scendere le scale. Come al solito era in nero dalla testa ai piedi, ma per la prima volta la vedeva indossare una graziosa minigonna, dalla quale uscivano un paio di gambe da urlo.

G: Wow!sei stupenda! – lei ringraziò arrossendo in volto e salutandolo con un bacio sulla guancia

S: Allora dove mi porti stasera?- chiese lei salendo in macchina. Il solito furgoncino preso in affitto per la vacanza del gruppo tedesco.

G: A cena fuori – rispose fiero.

La ragazza fu sorpresa dal ristorante. Era tutto così inaspettato, così bello, così favoloso nel senso che sembrava di stare in una favola.

La coppia cenò chiacchierando del più e del meno con qualche battuta buttata lì per farsi due risate, come facevano sempre.

Finita la cena, decisero di farsi una tranquilla passeggiata per aver il tempo di conoscersi meglio, affrontare argomenti anche un po’ più seri. Parlarono addirittura della divorzio dei genitori di Silvia e della difficile infanzia del ragazzo, confidandosi tutte le emozioni correlate.

Camminarono per metri e metri, dall’imponente Colosseo fino ad arrivare all’obelisco di Piazza del Popolo. Una volta giunti, si misero a sedere su una delle tante panchine che circondano la fontana.

Lei continuava a parlare ininterrottamente, presa dal nervoso imbarazzo, che cercò di contenere per tutta la sera.

Gustav le sedeva accanto, in silenzio, rapito dai suoi gesti, mirando ogni particolare, ascoltando interessato parola per parola.

Ad un tratto iniziò a sfiorarle il dorso della mano a lui vicina.

La ragazza arrossì vistosamente, ma continuò imperterrita a parlare.

Lui allora le accarezzò le braccia e poi i capelli, infine le passò un tocco leggero sul collo nascosto dalla cascata di boccoli. In quel momento Silvia ebbe un tuffo al cuore, interruppe improvvisamente il flusso continuo di interminabili discorsi adottati come deterrente a situazione imbarazzanti come quella.

Si voltò e sorrise al tedesco che era rimasto ad osservarla in tutto quel tempo. Lui ricambiò e avvicinandosi le diede un bacio piccolo ma pieno di emozioni. Tante emozioni da far sussultare la ragazza folgorata da quella sorpresa così piacevole.

-Finalmente!- sussurrò, stupendosi per prima da ciò che uscì così naturalmente dalla sua bocca.

Poi fu lei ad afferrare il comando delle azioni: gli prese fra le mani il volto e lo baciò con trasporto, assaggiando ancora il sapore di quelle labbra che tante volte si era scoperta a fissare con desiderio. Lui si fece prendere dal trasporto e la abbracciò dolcemente. Rimasero così accoccolati fino a quando un vento pungente non li destò dal torpore creatosi.

Tornarono alla macchina  dirigendosi verso casa di Silvia per darsi la Buona Notte.

S: vorrei che questa notte non finisse mai..- lo abbracciò appoggiando la testa sul petto dove all’interno i battiti del cuore stavano accelerando all’inverosimile. Troppa felicità in quelle poche parole. Troppa felicità tutta insieme. Troppa felicità per quell’abbraccio. Tanta da sembrare un sogno..

G: Anche io!- lui sorrise – Non avrei mai potuto credere che potesse essere tutto così perfetto, nemmeno nel migliore dei piani – lei sorrise – sono stato benissimo con te, sono SEMPRE stato bene con te!

Le loro labbra si unirono in un morbido bacio, frutto della gioia che regnava nei loro occhi.

Stretti in un abbraccio, catturati dall’ardore, dominati dal desiderio, il bacio si fece più appassionato. I fugaci tocchi divennero rapidi morsi. Le lingue si intrecciavano come se stessero lottando con furia. Condividevano lo stesso respiro pesante. I loro occhi si incrociarono e in un secondo si capirono: si infilarono nel furgoncino ancora avvinghiati.

Le mani accarezzavano la pelle come assetate da quel tocco.

Scesero sotto i vestiti.

Questi volarono via in pochi attimi.

Le bocche rimasero sempre unite, intente ad assaporarsi convulsamente.

I loro corpi le imitarono..

Si unirono persi in un vortice di sensi.

Brividi,

gemiti,

carezze,

sguardi,

sorrisi,

strette,

incroci.

Adrenalina e passione.

Felicità e leggerezza mentale.

Imprigionati da quel fervore e ben contenti di esserlo.

I corpi aderivano e si strusciavano di continuo bloccati in movimenti sinuosi.

Gli occhi fissi uno nell’altra.

I cuori erano sul punto di scoppiare.

Vennero entrambi.

Niente urli, solo lievi sospiri ravvicinati.

Una magica sensazione di rilassamento li avvolse.

Così stravolti, si sdraiarono sul quel sedile adibito da talamo amoroso. Lei nelle forti braccia di lui.

Come assopiti da quel benessere fisico e sensoriale, il tempo passò senza lasciar segno. Lentamente i due si ripresero da quello stato di nirvana.

G: sei unica!

Silvia nascose timidamente il proprio volto dal tenero volto del ragazzo che continuò: E’ stato veramente bello!

Lei si limitò ad annuire per poi mostrare un’espressione triste

G: cosa hai? Ho detto qualcosa di sbagliato? Ho fatto qualcosa che ti ha dato fastidio?- preoccupandosi per l’improvviso cambiamento.

S: è che non voglio. Non voglio andare a casa, ma devo! Non so che ore siano,ma dal cinguettio intorno credo manchi poco all’alba e quindi è tardi e devo tornare.- concluse seria.

G: l’alba???????????????????- esclamò sconcertato.

Aveva totalmente perso la concezione del tempo. Stava vivendo finalmente il suo sogno e le ore erano volate incuranti della loro gioia.

Era come se fossero passati pochi secondi da quando si decise a baciarla sulla panchina.

Poi realizzando meglio la situazione disse: Mi dispiace!

S: Giurami che domani ci vediamo e stiamo insieme tutto il giorno!- chiese speranzosa, per avere una reale conferma a quella favola privata.

G: giuro sulla mia batteria!- confermò allegro il tedesco- è la cosa più cara che posseggo!- concluse illuminandosi con un sorriso a 32 denti.

Si rivestirono e scesero dalla macchina per salutarsi definitivamente per quella notte. Notte magnifica per entrambi.

Un ultimo bacio prima di andare da Morfeo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Grazie a chi legge e recensisce ogni volta…………you make me so happy!:)

Vorrei ringraziare anche le ragazze che mi hanno contattato su msn. Tutte simpaticissime!!!!

 

Freiheit 489 grazieeeeeeeeeeeeeeeeeeeee! Stupendo il tuo complimento

 

_PuCiA_ idea grandiosa!ihihihihihih una protesta per Tom! Che strage sti ragazzi!;)

 

 

Recensite in tante!!!!!!!!!!!!!!

Questo è il penultimo capitolo. Il prossimo sarà l’ultimo di questa fan fiction!

KISSSSSSSSS

 

  
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