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Autore: Kikillo    16/05/2013    3 recensioni
Quando una sera Ive, un'ex campionessa di Jotho, rincontra il suo amico di infanzia Bill (il creatore del sistema memoria pokemon) decidono di intraprendere un viaggio per trovare il DNA di Mew, necessario per un'invenzione del ragazzo. Tuttavia questo pokemon è misterioso e sfuggevole e il piano dell'inventore è quello di testare personalmente le leggende metropolitane che corrono su di lui per trovarlo...
N.B. la storia di svolge prima degli eventi di Rosso, Blu e Giallo.
Genere: Avventura, Fluff, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Videogioco
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“Scusa” Mormorasti, avevo appena aperto gli occhi, il tuo viso sfocato fu la prima cosa che vidi. Quel tuo solito sorriso da Meowth era mutato in una smorfia contrita, non piangevi, non piangevi mai, ma non riuscivo a sostenere quel tuo sguardo colpevole.  Mi sfiorasti il viso, la tua mano mi sembrava così grande, ma era tutto appannato e richiusi gli occhi esausta.

“Scusa…”


Si cominciavano già a intravedere i grattacieli della città, le luci del tramonto si riflettevano intese sulle vetrate della torre radio e Fiordoropoli si tingeva di un dolce scarlatto. Rientravo da una seduta di allenamento nel bosco, come sempre;  Quilava zampettava tranquilla affianco a me, fiera di aver scatenato le sue fiamme contro una decina di pigliamosche arroganti. Salutai velocemente il vecchio della pensione e il mio Ditto, ormai loro ospite stabile, ed entrai in città.

Frugavo nello zaino in cerca delle chiavi di casa, non mi accorsi dell’ombra che si allungava dietro di me; Quilava rizzò il pelo, mi avvertì appena in tempo. Ebbi giusto un istante per voltarmi e vedere quell’individuo dall’espressione felina stritolarmi in un abbraccio.
I suoi capelli fini mi solleticarono la fronte, era diventato alto, ma lo sguardo e il suo inconfondibile sorriso erano sempre gli stessi.
«Bill…» Sussurrai incerta, erano secoli che non lo vedevo. Lui mi guardò negli occhi e annuì.

Parlammo a lungo quella notte, ricordi comuni di quando eravamo bambini, scherzi e guai combinati insieme; mi parlò poi del suo progetto, dopo il sistema di memoria ora voleva puntare in alto, una macchina in grado di trasformare gli umani in pokemon e viceversa. Mentre lo diceva si alzò in ginocchio sul divano preso da un entusiasmo quasi infantile, mi fece addirittura rovesciare la birra stringendomi le mani.
«Ho assolutamente bisogno del tuo aiuto Ive!»
«Accidenti Bill, la birra… » Mugolai, ma come facevo dirgli di no? Ormai non avevo nulla da fare, Fiamma il mio Typhlosion , il mio fedele compagno d’avventure, era morto poco dopo la nomina di campioni, da allora mi ero ritirata nel mio attico in centro città. Forse il ricordo di Fiamma si rese visibile sul mio volto perché Bill, con un monito di insolita dolcezza mi scostò i capelli dal viso e sorrise. «Ehy guarda me, non il passato». Da quando era diventato così… così…

«Perché dovrei guardare la tua brutta faccia, scemo?»
Lui rise, speravo non si accorgesse del mio imbarazzo.
«Allora, ci stai?» Incalzò, io pensai a Fiamma e a sua figlia, la giovane Quilava che da un paio d’anni ormai mi seguiva ovunque, avevo paura, ma quella cucciola doveva pur farsi le sue esperienze. Bill aveva bisogno di me per cercare un frammento di DNA contenente il codice genetico di ogni pokemon, il DNA di Mew. Sinceramente ero scettica sulla sua esistenza, ma quello stupido da solo, in giro per il mondo, non se la sa cavare. Accettai.

Partimmo qualche giorno dopo, giusto in tempo per salutare i suoi genitori e preparare tutto il necessario per il viaggio. Quilava annusava incerta ogni strumento, sembrava contenta all’idea di partire, io un po’ meno… Da un lato non avrei voluto portarla con me, era debole confronto al resto della squadra, ma mi ero decisa a partire anche per lei. Chiusi il portone di casa, Bill mi aspettava di sotto e quando mi vide mi tese una mano.
Non l’afferrai, gli diedi un lieve colpo alla nuca e mi misi in cammino appena davanti a lui. Non sapevo ancora la nostra destinazione, ma forse avrei dovuto intuire che da quel giorno si sarebbero intrecciati i nostri destini.


Note dell'autrice:

Ciao a tutti! E grazie di aver letto il primo capitolo di Eevee's memories, vorrei ringraziare un sacco di persone che mi sostengono e mi aiutano ad andare avanti (perchè sono una lavativa), ma non essendo ad un concorso di bellezza è inutile che lo faccia, tanto loro lo sanno già XD 
Visto che alla fin fine è la mia prima Fanfic vi chiedo di lasciarmi un commentino, anche breve, così che possa capire come migliorarmi e andare avanti...
L'idea iniziale era di fare una storia incentrata su Bill, personaggio mai cagato da nessuno e che io, per qualche bizzarro motivo, ho sempre adorato. Quindi ho voluto creare questo mondo un po' più vecchio rispetto ai primi Rosso, Blu e Giallo per far vadere diversi personaggi sotto un'altra luce, più giovani e spesso più disastrati. Oltre seguire la geografia di Kanto e Jotho ho voluto anche inserire le isole Orange, purtroppo non ci sono in nessun gioco, ma hanno anche loro un certo fascino, no? 
Vi ringrazio ancora di cuore <3
Buona lettura!


Kiki 
   
 
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