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Autore: Nikki_97    16/05/2013    6 recensioni
Magnus e la puntualità non vanno molto d'accordo mentre Alec non va d'accordo con la pazienza. Riuscirà lo stregone a farsi perdonare? Scopritelo tra baci, pioggia e magia; il tutto condito con cioccolato panna e fragole.
-nikki9721gd
Genere: Comico, Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Alec Lightwood, Magnus Bane
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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TORTA AL CIOCCOLATO CON PANNA E FRAGOLE

Alec stava aspettando Magnus da più di dieci minuti fuori da casa sua. Non sarebbe stata una cosa brutta per il ragazzo se non fosse che pioveva e che lui non aveva nulla con cui coprirsi, infatti la felpa che aveva messo non aveva nessun tipo di cappuccio.
Fece un respiro profondo, cercando di calmarsi chiedendosi il motivo di quel ritardo. Magnus non era mai in ritardo, mai. Tirò fuori il suo cellulare dalla tasca posteriore dei jeans per controllare l’ora.
“Magari ho visto male io.” Pensò. Il suo pensiero fu puntualmente smentito, ora lo Stregone era in ritardo di dodici minuti.
Alec compose ancora una volta, la quinta precisamente, il numero del Nascosto. Il cellulare squillò a vuoto, Magnus non rispose.
 “Ora conto fino a trenta, poi me ne vado.” Si ripeté mentalmente il Cacciatore per troppe volte.

Il ragazzo appoggiò la testa al muro dietro di lui, chiuse gli occhi e sospirò. La pioggia cadeva copiosamente sul suo viso, dandogli una strana sensazione di sollievo. Passarono altri trecento secondi, poi Alec sentì un lieve spostamento d’aria, dita sottili gli accarezzarono il collo e labbra umide sfiorarono sulle sue.
“Scusami...” disse sussurrando lo Stregone. Un aroma dolciastro si diffuse intorno ad Alec. “Magia” Pensò. Un piccolo sorriso si dipinse sulle sue labbra per svanire poco dopo.
“No. Non ti scuserò. Ti ho aspettato per 15 minuti.” Disse il ragazzo ancora con la testa contro il muro, gli occhi chiusi. Espirò e si rimise in posizione eretta.
Aprì gli occhi, di quell’azzurro incandescente che ti ipnotizzava e li fissò in quelli verde smeraldo di Magnus.
“Che cosa è successo questa volta? Lo sai che ho i minuti contati.” Chiese leggermente irritato da quel ritardo. Inoltre aveva freddo e non aveva nulla di asciutto addosso, nemmeno i calzini!
“Questioni burocratiche irrisolte. Nulla di così rilevante, tranquillo.” Magnus prese per mano il ragazzo accanto a lui e lo trascinò quasi di peso su per le scale che conducevano al suo appartamento.

Lo stregone aprì la porta e Alec entrò, si ritrovò davanti il Presidente Miao che faceva le fusa, in cerca di coccole. Il ragazzo lo prese in braccio e andò a sedersi sul divano leopardato.
“Per l’Angelo gattino, almeno tu mi vuoi bene e sono certo che non mi avresti MAI lasciato ad aspettarmi per così tanto tempo.” Sentenziò Alec sarcasticamente guardando lo stregone che se ne stava a braccia conserte davanti alla porta appena chiusa del loft.
“Suvvia Alexander ci sarà pure un modo per farmi perdonare!” Magnus guardò quel ragazzo imbronciato sul divano e si accorse che avrebbe fatto veramente tutto quello che lui gli avesse chiesto solo per vederlo sorridere o ridere, per vederlo felice. Gli si avvicinò e gli mise una mano sulla guancia, delicatamente.
“Ti prego. Dimmi che cosa vuoi, sono ai tuoi ordini per tutta la notte. Quello che vorrai sarà tuo solo con un semplice schiocco di dita” Magnus serrò le labbra appena si accorse di quello che aveva detto. Questo lasciava ad Alec il pieno controllo su di lui, il fatto non lo spaventava, lo intimoriva. Si, lo intimoriva tanto. Ma non poteva andare tanto male, no? Lo stregone si rincuorò sapendo che Alec non era cattivo, o almeno credeva.
Alexander dal canto suo rimase sorpreso dalle parole che sentì dire dallo Stregone. Un sorriso malizioso comparve sul suo volto.
“Ci sto!” Sentenziò dando una carezza un po’ troppo forte al gattino che in risposta miagolò.
Guardò Magnus negli occhi e disse:
“Ho tre richieste. Uno: baciami. Due: preparami una torta al cioccolato con panna e fragole e ultima richiesta ma non per questo meno importante, non usare la magia per tutta notte. Zero. Il nulla, non voglio vedere scintille azzurre per nessun motivo la mondo.” Alec guardò dritto davanti a sé, assumendo apposta un atteggiamento regale.
Lo stregone sgranò gli occhi, scioccato.
“Come niente magia?! E come faccio io a farti una torta?!” chiese quasi urlando Magnus. Alec gli prese le mani e intrecciò le dita con le sue; poi avvicinò il suo viso a quello oramai a lui familiare dello stregone. Ne ammirò i lineamenti asiatici e il colore della sua pelle dopo di che sussurrò a pochi centimetri dalle sue labbra “con le tue mani Magnus, mi farai una torta al cioccolato con le tue bellissime mani.
Magnus sbuffò e mise una mano dietro il collo del Cacciatore, attirandolo più vicino a lui. Ecco, ora lo stava baciando e ogni volta era sempre più bello, le loro lingue danzavano in ballo che Magnus non avrebbe mai voluto smettere di ballare. Era come se nelle sue vene scorresse elettricità, quando baciava Alec si sentiva vivo come non lo era mai stato in trecento e passa anni. Alec era sopra di lui, una mano sotto la sua maglietta che accarezzava la sua pancia con movimenti circolari. Il Nephilim si staccò e si mise seduto.
“Ora vai a cucinare quella torta, stregone.”

Magnus non aveva quasi mai cucinato in vita sua, e non sapeva da dove iniziare. Decise di cominciare prendendo un ricettario dalla sua biblioteca e schioccò le dita. Sentì urlare Alec dal salotto “NON USARE LA MAGIA!!”. Poco dopo lo vide arrivare, prendere il libro che era appena apparso e riportarlo in camera. Ritornò poco dopo in cucina.
“ora, vai a prenderlo a piedi. Su su che ho fame!” Alexander rise di gusto, felice di essere riuscito per una volta a mettere in difficoltà lo stregone. Magnus emise uno sbuffo esasperato, i suoi passi risuonarono per tutto l’appartamento.
Il cacciatore tornò a sedersi sul divano a coccolare Presidente Miao. Intanto Magnus iniziò a prendere gli ingredienti necessari per creare la torta, grazie al cielo li aveva tutti. Li mise tutti in ordine sul tavolo poi passò cinque minuti buoni a fissarli uno ad uno.
“qui va a finire male” pensò prendendo in mano un uovo e rompendolo in una ciotola fucsia. Sentì l’albume scorrergli sulle dita e lanciò un urlo disgustato. Alec scoppiò a ridere, gli urli gli sbuffi e le imprecazioni continuarono per una buona ora e il Nephilim finì per addormentarsi, stanco per la lunga giornata trascorsa.

Magnus era sporco di farina, cacao, uova e mille altri ingredienti. Aveva della panna persino sui capelli glitterati, e si era pure bruciato mettendo la torta nel forno.
“Mi dovranno fare santo.” Si disse fra sé e sé, raggiungendo Alec in salotto, pensando fosse ancora sveglio. Quando si avvicinò al divano si accorse che il suo angelo si era addormentato, con Presidente Miao ancora tra le braccia che miagolava. Il mago sorrise, intenerito da quella scena. In seguito decise che sarebbe stato decisamente il caso di andare a darsi una ripulita. Si fece una doccia calda, si vesti e si truccò di nuovo; pronto per andare (anzi, provare) a sfornare quella maledetta torta.
Il forno trillò qualche minuto dopo, Magnus tirò fuori la torta, questa volta con l’aiuto di due pattine brillantinate che non sapeva nemmeno di avere. Farcì il dolce con panna e poi formò con le fragole una “A”. Soddisfatto la portò in sala.
Lo stregone si avvicinò ad Alec e con un lieve bacio sulla guancia lo svegliò.
“Ehi, dormiglione, la tua torta è pronta.” Disse accarezzandogli i capelli. Alec si stiracchiò e sorrise. Prese un profondo respiro per sentire il profumo di quel dolce. Un profumo di cioccolato si fece strada in lui e il suo stomaco brontolò.
Si mise a sedere e rubò un bacio a Magnus, che intanto aveva offerto l’intera torta al ragazzo. Alec la guardò con un sorriso gigante stampato sul volto.
“Hai-hai anche fatto una “A”” farfugliò arrossendo. Magnus riusciva sempre a sorprenderlo, sempre.
“Grazie.”concluse il cacciatore tagliando una fetta di torta bella grossa che iniziò subito a mangiare. Ne tagliò una anche per Magnus, che prese un po’ di panna sul dito e la spalmò sul naso del ragazzo. Poi parlò.
“Allora, Cacciatore del mio cuor, sono riuscito a farmi perdonare?”
Alec inspirò, e poi attese, guardando il soffitto.
“mmh...Si. Decisamente. Questa è la torta al cioccolato con panna e fragole più buona che io abbia mai mangiato” Concluse Alexander, mangiando l’ultimo pezzo della sua fetta torta.
  
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