Lui aveva lasciato che il suo viso si immergesse tra quei capelli rosso fuoco, quei capelli che come raggi di sole in un tramonto d’estate entravano fino alle profondità più intime del cuore, fluendo come un fiume purpureo nella sua immaginazione che prontamente portava a galla immagini uniche: distese di papaveri accarezzati dal biondo sole di maggio, fiamme di falò che spegnendosi regalano la penombra alla coppia di innamorati, sangue di una ferita che gli amici si fanno in quattro per risanare.