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Autore: LucaGasai    17/05/2013    1 recensioni
Key e Tay apparentemente sembrano due tipi molto diversi: il primo è un tipo irrispettoso e svogliato mentre il secondo è un ragazzo timido e insicuro ma entrambi portano con sé un passato ricco di lacrime e cicatrici.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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Istituto maschile  Thompson; ore 07:25
«Ci rivediamo, Key. Allora cos’hai combinato, oggi? Hai rotto un banco? Hai pestato qualche compagno di classe…?»
«Ho alzato la gonna della professoressa Garden.» risposi con nonchalance.
«Razza di idiota! Ti rendi conto di ciò che hai appena fatto?» mi urlò contro il preside della scuola.
«Su, su, si calmi che altrimenti le vengono le rughe e mi lasci spiegare. Ci troviamo in un istituto maschile quindi è logico che un maschio in piena pubertà senta il bisogno di vedere un corpo femminile nudo.» risposi con tutto me stesso abbassando lo sguardo.
Io lo sapevo.
Sapevo che questo non era ciò che pensavo realmente.
«Fuori di qui. SU-BI-TO!» mi sbraitò contro l’omaccione che sedeva dietro l’enorme scrivania.
«Sì, sì, vado via. Che palle ‘sta scuola!»
Dopo aver superato l’uscio i miei occhi caddero sulle varie sedie appoggiate alle pareti e notai che una era occupata da una figura piccola e esile, rannicchiata su sé stessa.
«Yo, cos’hai da startene seduto in questo modo? Rilassati, anche se sembra malvagio in realtà il preside è un uomo buono e gentile.»
«Ah…? S-sì, grazie mille…» mi rispose lui mostrandomi, finalmente, il suo volto.
Era un ragazzo di 16 anni circa, alto e magro, capelli color castano scuro, occhi castani, labbra rosee.
Quando i nostri sguardi si incontrarono voltò timidamente la testa per nascondere il suo viso imbarazzato, probabilmente.
“Che carino…” pensai.
«Signor Styler, entri per favore!» urlò in modo alterato l’uomo che risiedeva nella stanza dietro di me.
«Bene, mi sa che mi tocca andare…»
«Eh già, buona fortuna bello. Ah, qual è il tuo nome?»
«Styler Tay!» urlò lui dall’interno della stanza.
«Styler Tay, eh…? Me ne ricorderò.» dissi tra me e me mentre mi avviai nell’aula di scienze della terra.
  
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