GAME OVER.

La pazienza dell’uomo ha un limite e, purtroppo, la mia sta lentamente finendo.
Si sta esaurendo, come le batterie, con la differenza che non la puoi sostituire con qualcos’altro. Non puoi. Una volta che finisce esplodi, come una bomba ad orologeria. Bisogna solo aspettare che il timer giunga al termine. A quell’insignificante numero: zero.
E a quel punto è la fine. Scoppi.
Game over.
Sono nove anni che faccio ginnastica artistica. Nove anni che inseguo il mio sogno per diventare chissà chi.
Ricordi? Mi avevi accompagnato tu alla prima lezione, quando avevo soltanto cinque anni e nemmeno sapevo cosa volesse dire ‘fare una ruota’ o ‘seguire il ritmo’.
Non avevo idea di cosa il ritmo fosse.
Quella melodia, quella musica, che quando ti entra dentro ti scalda il cuore, te lo fa battere, ti fa respirare a pieni polmoni ma, soprattutto, ti fa vivere.  
Ricordi cosa mi dicevi quando mi vedevi?
Mi sorridevi, mi stringevi la mano e mi ripetevi “Divertiti e sorridi!”, poi mollavi la presa sulla mia manina paffutella e mi lasciavi correre in mezzo alla sala, con le mie compagne d’avventura.
Non mi impegnavo a quei tempi, ero solo uno spirito libero; una bimba che passava il tempo seguendo il ritmo migliore.
E ora? Ora mi impegno perché voglio farlo, perché voglio diventare ciò che per nove lunghi anni ho sognato ma che, per paura della gente che guardava e giudicava da una seggiola davanti ad un palco, non sono mai riuscita a diventare, perché voglio realizzare quel maledettissimo sogno a qualunque costo, perché ci credo e perché ho sofferto tanto per guadagnarmi quel minimo di rispetto dalle persone che prima mi puntavano il dito contro.
Tu, però, non mi stringi più la mano, non mi dici più divertiti e non mi sorridi più come prima. Sono ormai sei anni che non vieni più a vedermi ad un saggio. Non sai quanto sono migliorata. Soprattutto non sai che uno dei tanti motivi per il quale sono migliorata, sei tu, papà.
Ogni volta torno a casa con il sorriso e cerco di coinvolgerti, perché ci tengo. Ma tu niente.
Sei totalmente indifferente. Cambi discorso o rispondi come se ciò che facessi fosse la cosa più sbagliata al mondo. E io ci sto male. Non sai quanto!
E sai qual è la cosa che mi fa più incazzare? Non che non verrai a vedermi, per l’ennesima volta, perché preferisci altro. Ma il fatto che io, ancora una volta, ci ho sperato fino all’ultimo.
Peccato che però, la mia pazienza sia arrivata allo zero.
E qui finisce tutto.
Sai cosa ti dirò quando finirò quel maledetto spettacolo?
Sorriderò, come sempre, nonostante io stia morendo dentro e ti dirò che “è stata la serata più bella della mia vita, e tu non c’eri. Tu, ancora una volta, te la sei persa.”



ANGOLINO DI POLLA:
Ehilà! :)
Non mi dilungo molto, diciamo solo che mi dovevo sfogare... non è proprio periodo questo, e ho usato Kate e la ginnastica per farlo ;)
Peccato che l'unica persona che dovrebbe leggerla ha altro a cui pensare ;)
Beh, ci vediamo alla prossima e PROMETTO che tornerò ad essere comica xD
Sciaoooo <3
Ari