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Autore: stoneheart23    17/05/2013    1 recensioni
Il ragazzo aveva appena finito di fare educazione fisica e, come ogni venerdì la terza ora, era andato a giocare in cortile, ma con un occhio sempre sulla cima della scalinata, aspettando di vedere il suo sorriso meraviglioso. Ma quel giorno non si era presentata e mentre scendeva le scale per raggiungere i distributori della scuola, pensava alle più svariate teorie. Arrivato la vide subito e si avvicinò, ma trovò ad aspettarlo un volto contratto di rabbia.
Genere: Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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Prese il telefono e subito le mandò un sms.
-Non sei venuta in cortile L
-Mi dispiace vieni ora se vuoi.
-Alle macchinette?
-Si
Il ragazzo aveva appena finito di fare educazione fisica e, come ogni venerdì la terza ora, era andato a giocare in cortile, ma con un occhio sempre sulla cima della scalinata, aspettando di vedere il suo sorriso meraviglioso. Ma quel giorno non si era presentata e mentre scendeva le scale per raggiungere i distributori della scuola, pensava alle più svariate teorie. Arrivato la vide subito e si avvicinò, ma trovò ad aspettarlo un volto contratto di rabbia.
-Ciao amore
-Ciao- rispose lei.
-Ehi che è successo?
-Quel bestia del mio prof non sa che faccio chimica da due anni e oggi mi ha interrogato e mi ha messo 5-
Contraeva la mascella in preda alla rabbia mentre una lacrima veniva prontamente asciugata. Il ragazzo sapeva che quella non era stata la prima e immediatamente seppe perché quel giorno lei non c’era. Si sentiva terribilmente stupido.
-Ah…non lo sapevo Vale mi dispiace…dai non pensarci.
Le sue parole, purtroppo, non ebbero l’effetto sperato: lei indurì l’espressione spalancando le palpebre e lasciò scoppiare tutta la sua rabbia.
-Poi dici che uno non deve bestemmiare! Ho un professore idiota, un IDIOTA! …E non osare toccarmi!
Con un movimento rapido schizzò via dalle braccia di lui che tentavano invano di stringerla in un abbraccio.
-Non mi toccare! Guarda che hai fatto l’ultima volta!
Gli mostrò un livido sul braccio e a lui venne da morire: era il punto dove il giorno prima, per gioco, l’aveva pizzicata. Non pensava di essere così forte e il pensiero di averle fatto del male gettò una cappa nera e pesante sul suo cuore.
-Oddio scusami…non…non volevo io…e se faccio così?
Le prese dolcemente il braccio e accostò le labbra alla macchia nera sulla candida pelle, facendole schioccare in un bacio. Lei non mosse un sopracciglio.
-No, fa sempre male.
-Allora abbracciami
-No
-Abbracciami
-NO!
Fu come se gli avesse tirato uno schiaffo. Gli venne da piangere.
-Ora devo andare in classe, ciao- disse lei.
-Ciao Vale…
-Tanto oggi non viene neanche il mio ragazzo mi abbracci poi quanto vuoi
Fu il tono a ferirlo a morte.
Gli diede un bacio frettoloso e scappò in classe, lasciandolo appeso. Mentre si avviava a passo lento verso l’aula lui fu assalito da mille pensieri. Era arrabbiata, era logico, non poteva certo saltargli addosso dall’allegria. Ma lui era una persona semplice che amava il contatto fisico e quel no gli aveva fatto male. Perché essere trattati in quel modo fa SEMPRE male. Così superò la soglia della classe e aspettò che suonasse l’ultima campana.
  
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