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Autore: jongtvb    18/05/2013    4 recensioni
Introduzione? Trama? Se siete fans degli SHINee, allora vi trovate nel posto giusto e al momento giusto. Questa fanfiction è dedicata alla 2min, ma saranno introdotti altri personaggi con diverse storie da raccontare.
Taemin, piccolo per com'è, nasconde in verità un grande amore per il suo hyung, Minho. Tuttavia, quest'ultimo non ne è al corrente e si scoprirà il perchè.
E' la mia prima fanfiction, quindi.. abbiate pietà, lol. Vi invito a leggere i capitoli che posterò di tanto in tanto. Annyeong! ^^
Genere: Erotico, Fluff, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Minho, Quasi tutti, Taemin
Note: Lime | Avvertimenti: Triangolo
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2. Nascondersi.
 
 
Quel nome risuonava su tutto il suo corpo, scorreva nelle sue vene da parecchi anni oramai. 
 
Un'altra notte insonne, passata a girarsi e rigirarsi tra le lenzuola di un bianco pallido quasi umido, un po' per il sudore e un po' dovuto a qualche lacrima versata incosciamente, mentre pensava con nostalgia al passato o a quello che sarebbe successo il giorno seguente. 
Erano le tre spaccate. Il cielo buio e spento senza stelle, sembrava mischiarsi al suo stato d'animo, privo di ogni bagliore. Tuttavia, si fece coraggio e tra gli abbracci del cuscino e il profumo di lavanda che emanava, si addormentò.
 
"Sei pronto per il primo giorno di scuola, Minnie?" - chiese una voce femminile, scompigliandogli con la mano i capelli color oro. 
"..Aah, sì mamma, sono pronto. Certo, preferirei stare qui a poltrire, ma è mio dovere andare." - rispose il ragazzo, con un tono annoiato mentre era intento a mangiare i suoi amati cereali. 
 
Notò con dispiacere il rumore che cantò l'orologio a cucù della cucina segnando le otto in punto, e con poca voglia prese il suo zaino e salutò la madre.
 
L'unica cosa che riusciva a far emergere un sorriso dalle labbra del ragazzo d'oro, timido per quanto poteva essere, era proprio quell'alto e sportivo ragazzo. 
Per lui non era difficile sentire il suo nome quotidianamente.
Minho era uno degli studenti più popolari della scuola, ed oltre a questo, era anche il fidanzato della sua migliore amica, Jung Jessica. 
 
Strada facendo, ricevette un tenero ma ermetico messaggio proprio da lei. 
 
Da: Jessica.
Buongiorno Taeminnie!Pronto per oggi? Sono sicura che avremo tante cose da raccontarci. Sei già a scuola? 
 
A: Jessica.
Buongiorno Jessica, beh se pronto è la parola giusta.. sì, lo sono ^^. Ancora per strada, ma ti raggiungo tra pochi minuti!
 
Da: Jessica.
Ah, allora penso che non mi troverai.. Sta arrivando Minho.
 
In quel momento ci fu come un'esplosione nel suo cuore, o forse era proprio quest'ultimo ad essere esploso, invadendo l'intero corpo. Non riusciva a sopportare l'idea di sentire il sapore di quel ragazzo mentre salutava la sua migliore amica. Non riusciva a concentrarsi sulle sue parole, sapendo che fino a qualche istante prima, quel corpo era a stretto contatto con colui che gli aveva rubato l'anima, come un diavolo assetato.
 
Si fermò di colpo e si sedette sul marciapiede. 
Poco gli importava in quell'attimo di fare tardi per la prima lezione di quest'anno appena cominciato. Aveva in frantumi quel che rimaneva del suo tenero e puro cuore, e solo rabbia repressa nei confronti di quella che doveva essere la sua migliore amica. 
Tutto quel che poteva fare, era reprimere quella voglia di tornare a casa e buttarsi a letto, o giù da una finestra. 
Strinse i denti, e scrisse quel che il cuore non gli suggeriva di dire.
 
A: Jessica.
Capisco. Ci vedremo all'uscita allora, al solito.^^
 
Taemin sapeva che il frantumacuori non era a conoscenza della sua esistenza. 
"Minho non sa che esisto, è davvero triste.. è così triste." - pensò. 
"No Taemin, sveglia. Questa volta è la fine, chiudi una volta per tutte questo capitolo, lui non ti appartiene." - continuò.
 
Mentre si dirigeva verso l'entrata della scuola, ebbe come un flashback. 
 
Si ricordò di quel giorno in cui andò a far visita in casa Jung per delle lezioni di piano. 
La ragazza gli aprì la porta, sorpresa da quel sorriso che infondo invidiava, e lo vide stare davanti la soglia di casa sua. 
"Tesoro, chi è? Se è mio fratello che rompe ancora, digli di andarsene!" - si sentì una voce maschile provenire dal salotto. 
A Taemin piaceva quella voce. Gli piaceva talmente tanto da fargli tremare le gambe. 
"T-taem.." - balbettò la giovane donna. 
"Non puoi stare qui, vattene via." - continuò, riducendo la voce ad un filo. 
"Ma avevamo lezione og-" - rispose il ragazzo, vedendosi sbattere la porta in faccia. 
Questo non voleva dire altro che la giovane si vergognava. Si vergognava di Taemin, il suo strano e solitario migliore amico. 
 
Si precipitò in classe, mettendosi a correre pensando di essere già in ritardo, e raggiunse il suo posto.
Taemin sceglieva sempre il banco accanto alla finestra, per poter evadere meglio dalla realtà.
Il ragazzo color oro aveva il vizio di distrarsi facilmente. Più che un vizio, faceva proprio parte del suo carattere.
La mente gli suggeriva di distogliere lo sguardo dai professori, dai compagni, da ogni cosa o essere vivente presente in quelle quattro mura. 
Era totalmente immersa in un mondo apparentemente bello ma orribilmente distante dal suo, chiamato Minho. 
Cominciò a scarabocchiare la pagina del quaderno che emanava un profumo di nuovo, e girandosi verso quello squarcio di luce, notò le grida di alcuni ragazzi alle prese con un pallone fangoso. Un sorriso si disegnò sul suo candido e arrossato viso.
Le ore passarono in fretta, e il piccolo uomo stava per ultimare un disegno che avrebbe appeso sicuramente nello scaffale sopra la scrivania della sua camera. Ritraeva lui con un suo amico, ma la situazione poteva risultare imbarazzante o sbalorditiva per chi conosceva Taemin. Sapevano che egli non aveva alcun amico, eccetto Jessica. 
Si sentì pervadere da un senso di malinconia, o forse era soltanto voglia di ammirare quell'amico ritratto sul foglio in carne ed ossa, quando qualcosa di leggero lo colpì in testa. Si girò di scatto verso destra, e mirò il sorriso a trentadue denti della sua migliore amica, che provava a sibilargli qualcosa.
Capì di dover raccogliere quel pezzo di carta accartocciato che era finito sotto il suo banco, e così fece.
 
"Ti andrebbe di venire da me oggi?" 
 
Taemin si voltò di scatto con espressione sorpresa, alzò le spalle, riflettè, e senza fare troppo rumore, si avvicinò alla ragazza con una mano davanti la bocca per coprirsi.
 
"Non dovresti vederti con M-..con il tuo ragazzo?" - disse, cercando il più possibile di non balbettare e di evitare il suo nome. 
"Mi ha detto di avere gli allenamenti questo pomeriggio, quindi sono libera. Allora, vieni?" - ribattè la ragazza.
 
Taemin non ne era tanto convinto, o meglio, non ne era affatto felice.
Sapeva che per tutta la giornata non si avrebbe fatto altro che parlare della loro relazione, ma con un cenno di capo accettò l'invito per non risultare scortese.
 
La campanella segnò la fine di quella estenuante giornata. 
Mentre era intento a camminare con Jessica per poi salutarsi alla fermata, rimase stordito dalle urla di quest'ultima, che chiamava con insistenza il nome del suo innamorato. Si mise a correre per raggiungerlo, lasciando da solo il ragazzo color oro.
Taemin rimase immobile a quella scena, impotente. 
Le braccia potenti ma dolci e delicate di Minho che abbracciavano con amore il corpo della giovane donna, e il profumo che poteva anch'egli sentire da kilometri e kilometri distante, era quasi qualcosa di devestante per lui, di insopportabile per il suo cuore. 
 
 
Non sempre le cose vanno per come vengono progettate. Molto spesso succedono degli imprevisti, o semplicemente dei cambi di programma. 
 
  
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