18/05/2013
0 recensioni.Cronaca occasionale di una repulsione elettromagnetica.
Corri.
Si aguzzano gli spigoli agli elogi degli arbitri sofistici,
e pastiglie dai fegati raschiati
inghiottono deliri di cellule trasfigurate
sulle rotaie dei corridori ubriachi.
Corri.
S’attorciglia folgorante quella reumatica siringa inetta
tra i lampioni rampicanti delle tombe in marcia.
Lacci emostatici depredano il respiro
e slogan rampanti trasgrediscono quel labirinto latente:
il Cerbero dei cosmi dagli altipiani mutilati.
Corri.
Diluisce la dose il biglietto onirico
e annaspano i cavi in maratone all’orizzonte.
Defezione si elargisce alle radici tumulate,
audiolesi abbracciano l’euforia delle paludi
e giochi d’azzardo si tradiscono nei formicai delle rose fulve.
Il circolo dei tossici s’inghiotte nei silenzi deceduti,
l’elettromagnetismo stipula contratti agli operai dell’ipnosi,
segmenti circoncisi traccia ai benefattori di gesticolazioni ogm,
e piovono miasmi dai cieli che le navi inabissano di arene.
Corri.
Attende lo scontrino nei supermercati delle biografie;
il mercato dell’anima č proficuo con le sue liste del destino.
Venditori d’affanni e acquirenti di programmati baleni,
stivali che allietano con belliche distrazioni dalle pallottole eteree
e tonfi che accecano i conati astrali dei ventri repulsi.
S’allaccia l’orgoglio al codice a barre dei percorsi stradali,
e gli orologi sputano sulle piste dei giocolieri ammaestrati.
Li cullano, li depredano, li percuotono, li placano
coi sedativi di parabole che avvinghiano cronache occasionali
e naufraghe effusioni in un bicchiere di caligine alla nevrosi latitante.
Fermati.
Corri?
inghiottono deliri di cellule trasfigurate
sulle rotaie dei corridori ubriachi.
Corri.
S’attorciglia folgorante quella reumatica siringa inetta
tra i lampioni rampicanti delle tombe in marcia.
Lacci emostatici depredano il respiro
e slogan rampanti trasgrediscono quel labirinto latente:
il Cerbero dei cosmi dagli altipiani mutilati.
Corri.
Diluisce la dose il biglietto onirico
e annaspano i cavi in maratone all’orizzonte.
Defezione si elargisce alle radici tumulate,
audiolesi abbracciano l’euforia delle paludi
e giochi d’azzardo si tradiscono nei formicai delle rose fulve.
Il circolo dei tossici s’inghiotte nei silenzi deceduti,
l’elettromagnetismo stipula contratti agli operai dell’ipnosi,
segmenti circoncisi traccia ai benefattori di gesticolazioni ogm,
e piovono miasmi dai cieli che le navi inabissano di arene.
Corri.
Attende lo scontrino nei supermercati delle biografie;
il mercato dell’anima č proficuo con le sue liste del destino.
Venditori d’affanni e acquirenti di programmati baleni,
stivali che allietano con belliche distrazioni dalle pallottole eteree
e tonfi che accecano i conati astrali dei ventri repulsi.
S’allaccia l’orgoglio al codice a barre dei percorsi stradali,
e gli orologi sputano sulle piste dei giocolieri ammaestrati.
Li cullano, li depredano, li percuotono, li placano
coi sedativi di parabole che avvinghiano cronache occasionali
e naufraghe effusioni in un bicchiere di caligine alla nevrosi latitante.
Fermati.
Corri?