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Autore: Gloria Bennet    18/05/2013    7 recensioni
I pensieri di Stefan sott'acqua, nei minuti finali della 4x23.
Genere: Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Stefan Salvatore
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nell'abisso

 

 

 

Quando guardi a lungo nell’abisso l’abisso ti guarda dentro.

[Nietzsche]

 

 

 

Acqua gelida.

Acqua ghiacciata.

Acqua maledetta.

Scorre fuori e dentro di me.

E non riesco a parlare. Non riesco a pensare.

Riesco solo a morire.

Nell'acqua.

Come la vita che sorge nel grembo materno, in quel caldo liquido amniotico così io, ora, muoio in quest'acqua fredda e malvagia.

Sento la pelle esplodere divorata dalla forza distruttrice dell'acqua.

Sento il cuore scoppiare perché non ho aria da respirare. Non più.

I miei polmoni sono pieni di acqua.

E fa male, fa tanto male.

Provo a respirare l'aria che non c'è. Fingo che questo dolore che mi pervade, a ogni spasimo, sia solo un incubo.

Ma non lo è. E' reale. E qui c'è solo acqua.

Non pensavo potesse esistere così tanta acqua, non pensavo potessi resistere così a lungo nella sofferenza.

Come posso respirare quando la morte é la mia unica certezza?

Come posso fingere che questa morte così poetica, così tragica non sia in realtà quello di cui ho più bisogno ora?

Sono solo. E se adesso soffro sott'acqua non c'è alcuna differenza con quello che farei sulla terraferma.

Soffrirei comunque, soffrirei sempre.

Morirei ogni volta, vedendo che tutto intorno a me si sgretola.

Non posso essere felice. Non sembro meritarlo.

Nessuno mi ascolta, nessuno si preoccupa di me.

Nessuno che io voglio lo faccia, almeno.

Tanto vale lasciarsi andare in quest'abisso, tanto vale cadere senza fermarsi, tanto vale morire, smettere di respirare e liberarsi da questa inutile sofferenza.

Una sofferenza che ti porta allo sfinimento, alla crudele consapevolezza che sei solo. Sono solo.

Nell'acqua.

Sulla terra.

Sempre.

E se adesso non riesco più a respirare, se adesso non voglio respirare, nessuno lo saprà. Nessuno se ne accorgerà.

É tempo di essere felici per gli altri.

É tempo che il mio doppelganger si diverta un po' al posto mio.

Magari avrà più fortuna di me.

Non se ne accorgeranno.

Ci sarà mio fratello a godersi lo spettacolo, tutto ciò che resta di quell'illusione di felicità che speravo ancora di riavere, si godrà Elena, senza sapere che io, io sono morto nell'oceano.

Sono diventato parte di quell'abisso che mi ha inghiottito da lungo tempo ormai.

Parte infinitamente piccola di quell'acqua che mi ha dato la vita e che, ora, me la toglie, senza un perché, senza un motivo, solo perché, ancora una volta, sembra che il mio destino sia l'abisso della sofferenza.

Chiudo gli occhi.

C'è solo oscurità.

Sono solo.

Sono morto.


 

Lay me down.
Let the only sound
Be the overflow.




 

A/N

Questi sono i pensieri che ho pensato potesse avere Stefan mentre annegava ç_________ç
Ogni recensione è ben accetta, soprattutto se è una critica costruttiva ;)
Mi auguro vi sia piaciuto questo mio modo personale di approcciarmi al mio Stefan negli ultimi istanti della sua vita (?). Tanto sappiamo tutti che ce la farà, perchè come la Plec ha sottolineato "Stefan morirà ripetutamente, più e più volte, per mesi" E diciamocelo, farlo soffrire un po' era proprio necessario visto che si diverte sempre :(
BTW questo video mi ha ispirata:

http://www.youtube.com/watch?v=M6oOt2bNduQ

Un bacione a tutte e buonanotte :*
Gloria

   
 
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