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Autore: Hellen_Criss    18/05/2013    1 recensioni
Tratto dal primo capitolo:
“Caro diario, l’ho visto.
Ho visto il suo dolce viso, i suoi occhi che, purtroppo in questa visione, erano chiusi e spenti.
No, questa volta non era un sogno, era la realtà. Mi sembrava così strano, sembrava impossibile che fosse davvero lui, eppure eccolo li. Il destino aveva sempre avuto una missione per me, e solo in quel momento capii quale fosse.
Dovevo salvarlo!"
Non voglio svelare molto, ma spero di avervi incuriosito e che seguiate la mia storia :)
Genere: Fantasy, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel | Coppie: Blaine/Kurt
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Autore: Hellen_Criss
Titolo: Is it only just a dream?
Personaggi: Kurt Hummel, Blaine Anderson, Kurt/Blaine.
Genere: Fantasy, Fluff, Romantico.
 Arancione.
Rating Capitolo: Verde
Avvertimenti: Long-fic, AU.
 Non possiedo ne Kurt ne Blaine, tutti i diritti riservati a Ryan Murphy e la Fox.
Aggiornamenti:Cercherò di aggiornare la storia almeno una volta a settimana.
 Pagina Facebook {Link: https://www.facebook.com/pages/Hellen_Criss-EFP/429119783825857?fref=ts }
Note:Salve gente, questa è la prima ff Klaine che scrivo, non è la prima ff che scrivo ma è tanto che non mi mettevo a scrivere qualcosa :) Spero che siate comprensivi se sarà un totale schifo (?) Detto questo, non mi dilungo molto e vi lascio al capitolo, se a fine lettura volete lasciarmi un piccolo parere, buttarmi pomodori virtualmente, o consigliarmi; sono aperta ad ogni tipo di critica.
Ps. Questa storia prende spunto da un film che ho visto parecchi anni fa, ma non ricordo il nome, se qualcuno, come me, l’ha visto e vuole ricordarmi il nome gliene sarà eternamente grato :) Ci si rivede a fine capitolo.
 
 
                                                                                                   Capitolo 1
 
 
“Caro diario, l’ho visto.
Ho visto il suo dolce viso, i suoi occhi che, purtroppo in questa visione, erano chiusi e spenti.
No, questa volta non era un sogno, era la realtà. Mi sembrava così strano, sembrava impossibile che fosse davvero lui, eppure eccolo li.
Il destino aveva sempre avuto una missione per me, e solo in quel momento capii quale fosse.
Dovevo salvarlo!"


L’aereo era appena atterrato all’aeroporto di New York. Tutta la fatica, tutti i pianti, tutti i pomeriggi passati a studiare, tutto il duro lavoro, era riuscito a portarmi ad un passo dal mio sogno. Ero appena arrivato nella grande mela, dove avrei iniziato la mia nuova vita.
Avevo solo sette anni quando in un pomeriggio tranquillo in casa, mentre giocavo seduto per terra, mia madre mi chiese cosa volessi fare da grande. Sapeva delle mie passioni per i musical e per il canto, ma nonostante questo la mia risposta non era stata fare il cantante o l’attore. La guardai con il sorriso più luminoso che un bambino di sette anni poteva sfoggiare e gli avevo detto di voler diventare un dottore. Di solito i bambini di quell’età non pensavano a lavori come il dottore, pensavano a diventare qualsiasi cosa colpisse la loro attenzione, la loro fantasia, quel mestiere che ai loro occhi sembrava qualcosa come il sogno di una vita. I miei compagni di scuola, ogni qualvolta gli veniva posta questa domanda rispondevano con ingenuità di voler fare l'astronauta, molti volevano fare i supereroi, come quelli che vedevano nei cartoni animati; per me era diverso.
Che non ero un bambino come tutti gli altri, mia madre lo sapeva già, ma quando risposi alla sua domanda, mi guardò un po’ perplessa per poi domandare: “Perché il dottore ?”
Ricordo che misi il mio piccolo ditino in un angolo della bocca, assumendo un’aria pensierosa, non ricordo con precisione perché lo feci, in fondo sapevo esattamente perché volevo diventare un medico. Dopo qualche secondo tornai a guardare mia madre, rispondendo con tutta la naturalezza possibile: “Voglio salvare la vita delle persone.” Ricordo che, fin da subito non volevo diventare un dottore qualunque, quello da cui vai quando hai un po’ di mal di gola, o la febbre alta, io volevo diventare uno di quei dottori che possono salvarti la vita, quelli che fanno di tutto per riuscire a riportare il sorriso che una malattia o un incidente ti aveva portato via.
Mia madre mi guardò con gli occhi che luccicavano dall’emozione, sentivo la sua gioia a quella risposta, la percepivo, proprio perché era identica alla mia in quel momento. Era fiera di me, li percepivo dal suo sguardo ed io non potevo esserne più felice.
Non ricordo con precisione quando o come arrivai alla conclusione di fare quella scelta importante, già a sette anni, ricordo solo che quando mi capitava di andare in ospedale a trovare qualche persona malata, vedere tutte quelle persone distese sui propri letti, tutti uguali e spenti, alcune anche in fin di vita, mi dava un senso di impotenza e di dispiacere; io volevo poter aiutarli, volevo poter ridare loro il sorriso. E ora sapevo benissimo che ci sarei riuscito, potevo finalmente fare quello che avevo sempre desiderato fin da piccolo.
Durante il corso degli anni, nella mia vita, ci furono parecchi cambiamenti, parecchie difficoltà da superare, soprattutto quando all'età di 14 anni capii che anche in qualcos'altro ero diverso dai miei compagni di scuola.
Ricordo molto bene il giorno in cui capii che mi piacevano i ragazzi come avrebbero dovuto piacermi le ragazze.
Me ne accorsi nel peggiore dei modi. Ero ingenuo ancora, non sapevo bene cosa significasse amare qualcuno, non mi sfiorava neanche lontanamente l'idea dell'amore; un ragazzo però decise di farmi notare la mia diversità. Sentii il suono della sua voce che pronunciava quella parola, rivolgendosi a me: 'finocchio'. Ci rimasi molto male all'inizio, nonostante non conoscessi il significato di quella parola, sentivo che non era un complimento, anzi.
Fu mia madre a spiegarmi cosa significasse. All'inizio mi chiusi in me stesso, odiandomi perfino per quella consapevolezza che piano piano si faceva largo in me. Col tempo però, crescendo, cominciai a capire le parole di mia madre e cominciai a non sentirmi così sbagliato come gli altri volevano farmi credere. Mia madre mi aveva parlato dell'amore quel giorno, mi disse: "Blaine l'amore è il sentimento più bello e veritiero che tu potrai mai conoscere, non devi farti influenzare da chi dell'amore non ha mai capito nulla. L'amore, tesoro, non ha sesso, è un sentimento che lega in modo profondo due persone, indipendentemente dal loro sesso."
Solo in quel momento capii che le parole di mia madre avevano senso, non ero io ad essere sbagliato, erano gli altri che non capivano l'amore.
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Sceso dal taxi che mi aveva portato esattamente sotto la mia nuova casa, presi le mie valigie e mi incamminai per raggiungere l'appartamento che avevo acquistato qualche tempo prima. Mi sentivo agitato, ma non negativamente, ero impaziente di cominciare la mia nuova vita li.
Salii al terzo piano del grande palazzo, dove si trovava il mio appartamento, rimasi per qualche minuto a fissare la porta che segnava l'inizio di tutto.
Una volta entrato li, avrei lasciato dietro di me molte cose, avrei lasciato tutte le offese, tutte le prese in giro, gli spintoni ricevuti da quei ragazzi che mi consideravano diverso; avrei lasciato dietro di me una vita che comprendeva molte sofferenze.
Poggiai la mano tremante sul pomello della porta, inserendo con l'altra la chiave nella serratura per poi aprirla. Guardai il soggiorno che si vedeva dall’entrata, rimanendo fermo per qualche secondo, feci un respiro profondo e facendomi coraggio entrai, senza altre esitazioni, chiudendo tutto fuori dalla quella porta. Era arrivato il momento di far venir fuori la mia felicità.
 
Note:
Bene, inizio subito a dire a tutti quelli che sono arrivati a leggere fin qui *-* Spero di non avervi annoiato o se cosi fosse, sono pronta a proteggermi dai pomodori o qualsiasi altra cosa vogliate buttarmi addosso xD
Dunque questo era una specie di prologo iniziale della storia, ovviamente dal prossimo capitolo comincerà la storia vera a propria, spero di avervi un pochino incuriosito e che seguirete la mia storia (?) se cosi possiamo chiamarla.
Al prossimo aggiornamento.

_Hellen.
  
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