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Autore: YayMe    19/05/2013    2 recensioni
Mi saluta con la mano, mentre vedo che anche lui sta facendo fatica a trattenere le emozioni. Gli restituisco il saluto e prima che le porte si chiudano riusciamo a sussurrarci per un’ultima volta un "Ti amo" sincero.
Genere: Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Justin Bieber, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Justin questa mattina mi aveva svegliata presto, ed è strano, tenendo conto del fatto che entrambi amavamo svegliarci tardi. In effetti, il suo comportamento stamattina è strano: quand’eravamo a casa mi ha detto di prepararmi perché sarebbe stata una giornata lunga.

La sua villa a Los Angeles era un caos: vestiti e scarpe sparse ovunque, valige aperte…l’indomani sarebbe partito per un tour mondiale, uno di quelli che ti tiene occupato per mesi e mesi e io l’avrei sicuramente seguito. Sospettavo che il suo comportamento fosse dovuto all’imminente partenza, ma era comunque strano.

 

Eravamo in macchina da più di mezz’ora <<Mi vuoi dire dove stiamo andando?>> gli chiedo rompendo il silenzio <<Non posso>> mi dice senza guardarmi fissando la strada davanti a noi.

<<E’ successo qualcosa? Problemi con il tour o altro intendo>> gli chiedo di nuovo, incominciando a spazientirmi del suo silenzio <<No. Nessun problema>> dice girandosi verso di me per mezzo secondo.

Incomincio a sbuffare, cosa che lui odia, e mi preoccupo quando non mi dice niente e continua a star zitto.

<<Il tuo silenzio mi sta uccidendo>> dichiaro guardandolo attentamente. Lo vedo contrarre la mascella, chiudere gli occhi e prendere un respiro <<Ti prego Leslie, non farmi domande, ti dirò tutto ma non ora, quando arriviamo a destinazione>> ci fermiamo ad un semaforo rosso e si gira verso di me <<Ti prego…>> mi scongiura con gli occhi, annuisco <<Okay. Sono solo…preoccupata>> si gira di nuovo verso la strada e abbassa gli occhi <<Non c’è nulla di cui ti devi preoccupare piccola>> mi dice. E con queste sue parole so che posso fidarmi.

 

Dopo un’altra mezz’ora siamo leggermente fuori Los Angeles, e riconosco questo posto, perché da qui ci sono passata molte volte <<L’aeroporto? Cosa ci facciamo qui?  Partiamo oggi?>> gli chiedo sorridendo. Justin parcheggia, spegne la macchina e si gira verso di me <<Ora mi fai parlare okay? Promettimi che non mi interromperai>> corrugo le sopracciglia e lo guardo male <<Justin, io…>> mi interrompe <<Promettimelo>> mi ordina, lo guardo con gli occhi strabuzzati <<Okay, te lo prometto>> dico sussurrando.

 

Prende un respiro profondo e mi guarda negli occhi <<Tra mezz’ora ci sarà un volo diretto per New York, tu ci salirai sopra e te ne andrai. Una volta lì ti dirigerai all’università dei tuoi sogni, sì Leslie, la Columbia, e ti sistemerai nei dormitori perché domani inizierai i corsi>> si ferma e nota i miei occhi rossi <<Leslie ti prego…>> lo interrompo<<Non voglio andare all’università, io voglio stare con te>> gli dico mentre le mie guance si bagnano <<Non è vero che non vuoi andare all’università Leslie, non dirmi cazzate perché ti conosco>> alzo gli occhi <<Sì, ma il desiderio di andare all’università non è grande quanto il desiderio di stare al tuo fianco>> urlo <<Les…>> incomincia a dire <<No!>> e mi giro verso il finestrino.

<<Perché?>> sussurro singhiozzando, girandomi di nuovo verso Justin e guardandolo negli occhi, abbassa lo sguardo <<Non posso permettere che i tuoi sogni vengano dopo di me, non posso Leslie. Ti amo troppo per non sentirmi in colpa>> alza lo sguardo di nuovo verso di me e mi prende le mani <<Ti amo fino a questo punto>> mi sussurra <<Quindi mi stai lasciando?>> gli chiedo, conoscendo già la risposta <<Una pausa. Quando farò tappa a New York ti verrò a trovare, te lo prometto, ma non possiamo sentirci, ti distrarresti solo dagli studi e non posso permetterlo>> mi dice baciando dolcemente le mie nocche <<E poi?>> gli chiedo <<Quando finirò il tour…vedremo…>> mi porto le mani alla bocca incominciando di nuovo a piangere <<Non ci posso credere. Mi sento male. Mi sento uno schifo>> dico coprendomi la faccia <<No piccola…>> mi dice Justin prendendomi per un polso <<Guardami>> mi incita, mi giro verso di lui e mi dice <<Ti amo>> asciuga le mie lacrime, inutilmente, e si avvicina a me <<Ti amo anch’io. Da morire>> gli dico prima di baciarlo.

 

Scendiamo dalla macchina e prende la mia valigia dal bagagliaio. Mi tende la mano che io prendo senza pensarci due volte. Entriamo dentro l’aeroporto e noto migliaia di persone che corrono ovunque per paura di perdere il proprio volo. Justin mi dirige per fare il check-in e non mi lascia un momento sola, neanche per fare la coda. Arriva il nostro turno e Justin dà il mio biglietto all’hostess, legge e si rivolge a noi <<Signore, avrebbe dovuto andare via prima, lei, non avendo il biglietto, non può stare qui>> Justin la guarda male <<Ho il diritto di salutare la mia fidanzata dove voglio. Potrei farla licenziare, sa chi sono io?>> l’hostess si limitò ad annuire e a borbottare scuse restituendoci il mio biglietto.

 

Usciamo dalla coda e ci dirigiamo al mio gate, sempre tenendoci per mano.

Arrivati lì, Justin si ferma e mi accoglie in un abbraccio. Come avrei fatto senza i suoi abbracci, senza i suoi modi di fare, senza i suoi baci, senza il suo tocco? Come avrei fatto senza di lui?

<<Ultima chiamata: i passeggeri del volo 104 per New York sono invitati a dirigersi al gate numero 34>> dice la voce metallica.

Sento Justin ridacchiare <<Appena in tempo>> alzo lo sguardo verso di lui <<Non c’è niente da ridere>> gli dico mentre sento di nuovo la vista appannarsi <<E’ per smorzare la tensione>> mi risponde baciandomi la fronte. Lentamente si stacca da me e mi dà un dolce bacio sulle labbra <<Vai>> mi incita, ma io lo fisso immobile <<Leslie, per favore, vai>> ripete.

Mi arrendo e faccio un passo indietro. Faccio un respiro profondo e mi giro, dando il mio biglietto all’hostess del gate. Lo guarda e me lo restituisce sorridendomi. Subito dopo aver attraversato il controllo mi giro e incontro di nuovo gli occhi di Justin. Mi saluta con la mano, mentre vedo che anche lui sta facendo fatica a trattenere le emozioni. Gli restituisco il saluto e prima che le porte si chiudano riusciamo a sussurrarci per un’ultima volta un <<Ti amo>> sincero.





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ho ripostato questa storia perchè mi sono resa conto che prima era stata scritta male, ma devo ancora capire come fare, quindi perdonatemi çç
mi piacerebbe sapere cosa ne pensate  quindi RECENSITE :D
grazie comunque per aver letto la storia:)
-YayMe

  
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