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Autore: Letizia25    19/05/2013    2 recensioni
I ricordi di una storia importante non vanno mai via, specialmente se in quella storia ci si crede ancora, anche se è finita da tanto tempo. Dalle prime righe:
"[Sara]
Un altro singhiozzo scappa dal mio controllo. Altre gocce salate, che bruciano, mi solcano le guance.
Sono passati due anni da quando è finita la nostra storia, eppure non riesco ancora a capacitarmene."
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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La distanza di un amore

 
[Sara]
Un altro singhiozzo scappa dal mio controllo. Altre gocce salate, che bruciano, mi solcano le guance.
Sono passati due anni da quando è finita la nostra storia, eppure non riesco ancora a capacitarmene.
Eri la mia vita, eri tutto, un padre, un fratello, un amico, il mio cuore.
Siamo stati insieme tre anni. È vero, alla fine abbiamo vissuto insieme sì e non un anno, preso com’eri e sei tutt’ora dal tuo lavoro, però sono stati gli anni più belli di tutta la mia vita…
Ci eravamo promessi fin da subito che ci saremo aspettati, sempre, in ogni situazione…
Io ho mantenuto la mia promessa, ci ho provato con tutte le forze. Non era una cosa facile, non lo è mai stata, ma per lo meno cercavo di resistere, per te. Facevo tutto questo per te…
Per quel poco tempo che abbiamo passato insieme, ho sempre ringraziato il cielo perché ho passato attimi indimenticabili, uno più bello dell’altro.
Ci amavamo, tutti lo vedevano. Lo vedevamo anche noi, lo sapevamo. I nostri cuori lo sapevano…
Poi una sera di due anni fa, hai messo fine a tutto quanto, pensando solo a te stesso e non chiedendoti cosa provassi io… Egocentrico, ecco cosa sei, lo sei sempre stato. Eppure, adoravo questo tuo difetto. Adesso lo amo, come non ho mai fatto prima, anche se non posso più dimostrartelo…
Quella sera sei venuto da me. Sei entrato in casa con lo sguardo cupo, quasi minaccioso. Ti sei seduto accanto a me e mi hai guardata a lungo prima di cominciare ad uccidermi con le tue parole.
«Io non ce la faccio più a vivere questa relazione… Ci vediamo una volta sì e altre dieci no… Non ho la forza di resistere a tutto questo, quindi… È meglio finire qui tutto quanto, senza pensarci più di tanto…».
Mi hai guardato per avere una mia risposta. Ma io come potevo rispondere ad una frase del genere, se non restando senza parole, muta, senza più emozioni, con solo un buco vuoto nel mio petto al posto del cuore?
Te ne sei andato pochi secondi dopo, finendo lì la storia per cui avevo dato tutta la mia vita…
Il mio sguardo cade su una foto di noi due, che festeggiavamo proprio il terzo anno di fidanzamento, insieme a tutti i nostri amici. È stata una festa bellissima, come potrei dimenticarla?
Mi asciugo gli occhi. Prima o poi dovrò smetterla di piangere per te…
Vado in bagno e mi rinfresco il viso con l’acqua gelida. Mi asciugo e mi guardo allo specchio. Ho gli occhi rossi, stasera più delle altre volte…
Quando deciderò a non star più male per questo amore senza senso?
Torno in camera e la mia maglia viola a collo alto che vedo buttata sul letto mi riporta alla mente tutte quelle volte che ti ho visto in giro da quando non stiamo più insieme. Ci siamo sempre guardati, ma nessuno dei due ha detto qualcosa all’altro, mai una volta che fosse uscita una parola dalle nostre labbra…
Basta, non voglio deprimermi stasera. Mi è venuta voglia di fare una passeggiata e, chissà, magari fare anche un salto all’Arena, il posto che preferisco al mondo.
Mi preparo velocemente ed esco, con la testa un po’ più libera e leggera di prima.
Cammino senza fretta, volendo assaporare ogni singolo attimo di questo angolo di pace…
Il cielo azzurro della sera mi tranquillizza il cuore impazzito e fa tornare il respiro regolare.
Pochi minuti dopo, l’Arena si fa vedere in tutto il suo splendore, ed il mio cuore scoppia di pura e semplice felicità!!
Entro e corro subito fino alla gradinata più alta, il mio angolo di mondo, per ammirare l’orizzonte, bellissimo.
La tua musica, amore mio, non posso non ascoltarla. Fa parte della mia vita già prima del nostro primo incontro, avvenuto proprio qui, all’Arena, esattamente dove sono io adesso, per ricordare ogni singolo attimo di questa scena…
Le ore sono volate senza che io me ne sia resa conto. Sarà meglio che torni a casa, altrimenti chissà quanto sarà lunga la paternale dei miei.
Mi volto e mi scontro contro qualcuno che prima non avevo notato. Faccio per chiedere scusa ma, quando il mio sguardo incontra due occhi color nutella, due occhi che conosco più di me stessa, il cuore non batte più, la salivazione è sparita, il sudore freddo è aumentato come il mio giramento di testa.
Perché vederti mi fa sempre quest’effetto ogni volta? Ti prego, abbi almeno pietà del mio povero cuore che non riesce a sostenere queste prove più grandi di lui…
 
[Daniele]
Le mie mani accarezzano per l’ennesima volta una foto, la nostra, che ci siamo scattati il primo giorno in cui le ho chiesto di essere la mia ragazza.
Era la mia migliore amica prima di tutto, era come una seconda mamma, una sorella più piccola da proteggere, era tutto il mio essere.
Rimpiango ancora, dopo ben due anni, la stupida scelta che ho fatto.
Sono stato uno stupido.
Ho lasciato il mio amore più grande, l’unica ragazza che mi capisse davvero, che aveva avuto la forza di aspettarmi con il lavoro che faccio.
Ed io ti ho lasciata, pensando solo a me stesso e non ad entrambi. Non ho mai pensato a quello che vivessi tu, non mi è mai passato per l’anticamera del cervello fare una cosa del genere.
E, da ben due anni, sto pagando per la mia codardia. Me lo merito, infondo ti ho fatta soffrire fin da subito, fin da quando ti ho detto quella frase che ha ammazzato anche me.
Quel giorno ero venuto a casa tua, dove ti avevo trovata contenta di vedermi. Ma io avevo lo sguardo cupo, me ne rendevo conto a causa della situazione in cui mi trovavo. Mi sono seduto accanto a te e ti ho guardata per un po’, prima di uccidere entrambi con una frase che ho odiato con tutto me stesso fin da subito.
«Io non ce la faccio più a vivere questa relazione… Ci vediamo una volta sì e altre dieci no… Non ho la forza di resistere a tutto questo, quindi… È meglio finire qui tutto quanto, senza pensarci più di tanto…».
Ti ho guardata per avere una tua risposta, sperando che fossi tu a farmi cambiare idea. Invece ti ho vista triste, abbattuta, benché i tuoi occhi non mostrassero niente di tutto questo. Era come se fossero ad un tratto avessero pero tutta la loro luce, quella luce che mi ha sempre fatto impazzire e che ho sempre amato…
Sono stato un coglio*e, non c’è altro da dire sul mio comportamento da codardo…
Mi alzo dal letto e prendo il cellulare. Controllo ancora una volta il tuo numero sulla rubrica. Ce l’ho ancora, ed ogni volta che sono giù gli do un’occhiata per superare i momenti difficili. È difficile da credere, eppure quelle dieci cifre mi danno una carica enorme… E mi fanno ripensare a te, a noi, ogni volta…
Ho bisogno di fare quattro passi, giusto per calmarmi un po’.
Prendo una sciarpa a caso. Solo quando noto che è la sciarpa che tu hai fatto per me, mi si stringe il cuore solo al ricordo del primo Natale che abbiamo passato insieme. Eri bellissima nel tuo abito rosso con le calze nere ed i tuoi immancabili stivali. Sembravi una stella da quanto brillavi di felicità!!!
Indosso l’indumento con il sorriso sulle labbra ed esco.
Solo quando prendo in mano gli occhiali da sole che spesso sono stati testimoni dei nostri “incontri”, una tristezza infinita invade il mio cuore. Non potrei mai dimenticare tutte le volte che ci siamo visti in questi due anni. Ci siamo sempre guardati, ma nessuno dei due ha detto qualcosa all’altro, mai una volta che fosse uscita una parola dalle nostre labbra…
Avrei tanto voluto salutarla, ma non sapevo come l’avrebbe presa. Così sono sempre rimasto in silenzio, godendo soltanto di vedere quegli occhi bellissimi, quei due meravigliosi smeraldi, posarsi su di me per qualche istante…
Guardo il cielo della sera e mi sento un po’ più tranquillo. Lascio che i miei piedi mi portino dove vogliono e, senza potermene rendere conto, mi ritrovo davanti l’Arena, che tante volte è stata testimone di quasi tutti i nostri incontri.
Mi torna in mente che una volta mi hai confidato che il tuo posto preferito è la gradinata più alta dell’edificio.
Sperando che tu sia qui, entro e salgo i gradini, per poi vederti finalmente appoggiata al parapetto, con lo sguardo rivolto all’orizzonte e mi avvicino. Tu ti volti nello stesso istante, ed è come se il mio cuore esplodesse da quanto è felice adesso!!!
 
[Sara / Daniele]
«Daniele… Sara…». Diciamo insieme i nostri nomi.
Abbiamo i cuori che battono insieme, però per cause differenti. Lei tristezza. Lui felicità.
«Mi dispiace… Per tutto… Non avrei mai dovuto dirti quelle parole… So che è tardi per i ripensamenti e per provare una qualche speranza in qualcosa, però mi dispiace, davvero…» dice lui, con il cuore in mano che batte, batte forte e veloce.
«Daniele…». Lei riesce solo a dire il suo nome, contenta com’è per quelle scuse.
«Io voglio tornare a far parte dei tuoi sogni, del tuo cuore, della tua mente, vorrei essere la tua metà e vorrei che sia la mia… Non vivo più da quando non sei con me, ho smesso di vivere dopo averti detto quelle parole che hanno rovinato tutto…». La voce di lui ha tremato, ma entrambi no ci hanno fatto caso, presi come sono dai loro sentimenti che non hanno mai diviso i loro cuori.
«Ho aspettato tanto questo istante… Ed ora che lo sto vivendo non mi sembra possibile…» ammette lei dopo essersi avvicinata a lui. «Ma so che tutto questo è pura realtà, non è un sogno e mai lo sarà…». Lei è semplicemente felice per ciò che sta vivendo. Non le sembra vero che lui, il suo Daniele, dopo tante preghiere, sia tornato vicino al suo cuore!! Ma la sorpresa più grande e più bella è stata sapere che anche lui ha sofferto subito dopo la loro separazione
Ci sorridiamo.
«Non avrei mai potuto restare senza di te un minuto di più… Dopo averti vista vicino al parapetto, ho capito che non avrei dovuto lasciarmi scappare quest’occasione…» dice lui, con il cuore in gola che batte fortissimo.
«E hai fatto bene, perché altrimenti non credo che avresti rivisto un treno per te tanto presto…» risponde lei.
Ci sorridiamo ancora una volta, felici di esserci ritrovati.
Avviciniamo le nostre labbra, senza fretta, per rendere questo attimo il migliore in assoluto.
Ci baciamo, ed è come se non ci fossimo mai separati, come se la distanza di un amore, dell’amore dell’altro, non fosse mai esistita.
Ci dividiamo per sorriderci ancora, immensamente felici, sentendoci completi dopo tanto tempo.
Le parole, guidate dai nostri cuori, escono da sole, quasi senza permesso, per accertare che tutto ciò che stiamo vivendo in questo istante è realtà.
«Ti amo.».

Fine
 

Angolo Autrice: Eccomi con un'altra One Shot. In questo periodo ne sto sfornando parecchie, forse perchè ho un'enorme ispirazione!!! Spero tanto che vi piaccia e spero anche che mi farete sapere che cosa ne pensate!!! A presto, Letizia <3

   
 
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