1- Camere ed imprevisti
"Dimmi Willis perchè la mia ambizione e
la mia voglia di attenzioni non ha limiti? Esisterà mai un punto di arrivo o
sarò sempre costretta a tenermi dentro questa insoddisfazione perenne? Delle volte penso proprio
che l'uomo non dovrebbe essere così contorto.. Ecco perchè sono stufa di essere umana."
Miss Lisa Prisley
a prima vista poteva sembrare una gentile e dolce insegnante: dalla piccola
corporatura, i capelli messi in modo sbarazzino, le piccole lentiggini sul naso
ed occhi cerulei che donavano quel non-so-chè di amorevole e comprensivo. Beh,
anche se fosse stata la persona più amabile del mondo i genitori non avrebbero
affidato i loro 24 pargoli, ormai sui 16-17
anni, nelle sue mani.
Difatti in sua
presenza diventavano tutti docili ed innocenti
agnellini.
Willis, mentre
osservava l’autista che masticava ancora il chew-gum, dall’inizio del viaggio,
scese quasi trascinando le gambe doloranti dal mezzo di trasporto, incrociò lo
sguardo sicuro dell’insegnante che appena vide la suola del ragazzo andare a
contatto con l’asfalto del terreno glì ordinò con voce squillante dandogli
piccole pacchette sulla spalla
“Avanti Willy,
abbiamo un sacco di valigie ed attrezzi da scaricare!” poi, vedendo gli altri
ragazzi antecederlo, li invitò a darsi una mossa per
aiutare.
James uscì con il
suo sonoro diciannovesimo sbadiglio seguito da
un’ Elisabeth con il broncio.
Intanto che i
ragazzi si davano da fare, senza risparmiarsi lamenti e sbuffi, lei diede un
occhiata in giro.
Il cielo era
ormai giunto al crepuscolo e creava un atmosfera surreale, tingendo chiaro scuri suggestivi lungo le
mura dell'edificio che si trovava di fronte, quella era l'East High School.
Soffiava un
venticello freddo, così si tirò sulla testa il cappuccio della felpa sopra i
capelli corti ed infilò le ruvide ed affusolate dita dentro le tasche. C'era una
pace a cui lei non era abituata, e questo gli mise su ancora più nervosismo. Il
marciapiede era illuminato dalla luce dei lampioni, mentre dal cortile si poteva
udire lo scrosciare dell'acqua che ricadeva nella vasca della fontana
illuminata.
Dall'istituto
poche finestre erano rimaste accese, visto l'orario, e nel parcheggio si
vedevano solo 3 automobili; estraniando le risate dei compagni le sembrò di
essere in un luogo congelato nel tempo, dove le cose e le regole non mutavano da
anni.. e lei odiava la
monotonia..
"Ehm.. Elisabeth,
ecco la tua tracolla con le valigie"
A parlare era
stata un ragazza più piccola di lei di un anno, dai capelli ramati ed il viso
lentigginoso, la quale appena sentì lo sguardo gelido della mora, strinse la
bocca per la tensione e rimase con il braccio a mezz'aria che teneva una
tracolla nera in pelle scamosciata.. Il suo nome era Samantha Schindlter,
ragazza silenziosa ed un pò timida che nel gruppo solitamente si occupava della
sceneggiatura.
"Grazie"
Da parte della
mora la risposta fù secca e atona. Perchè non è che volesse crearsi un'immagine
da dura o irraggiungibile, solo che diffidava talmente tanto delle persone che
automaticamente nel suo cervello si innescava quella maschera tanto ben
costruita la quale ormai era venuta a far parte della sua personalità..
Dopotutto lo aveva sempre fatto.. sin da quando aveva tre
anni.
Prese la tracolla
dalla mano della rossa, che abbozzò un sorriso tirato, e la mise sulla spalla
destra con un movimento fluido. Poi guardò per un attimo le sue valigie
semirigide bordeaux e in automatico si rivolse a James che aveva appena posto
l'amplificatore della chitarra elettrica vicino alla custodia di
questa.
"James.." il
ragazzo alzò la testa verso di lei per ascoltarla meglio "la porti tu la valigia
grande?"
"Si, don't worry"
rispose lui alzando il pollice.
Saliti quei
quattro cinque gradini che conducevano alle porte di vetro dell'ingresso
principale i due entrarono, con un pò di cautela guardandosi intorno; l'ampio
atrio era deserto e semibuio, suscitando dentro di loro una sensazione di
irrequietezza. Se si guardava verso la parete sinistra si potevano scorgere,
strizzando un po’ la vista, i numerosi fogli ed bigliettini posti sull' enorme
bacheca che occupava almeno i due terzi della parete, la quale rientrava, dando
vita ai due corridoi che conducevano alle classi del piano
terra.
Proprio dal
corridoio di destra apparve una sagoma robusta che, nella penombra, non si
riusciva a capire cosa tenesse in mano. Robert sentì il cuore fagli un salto in
gola ed indietreggiò di un passo, Brian invece percepì l'organo pulsante
accelerare, strinse i pugni e la mascella involontariamente e mantenne lo
sguardo fisso sulla figura che avanzò in modo dondolante verso di loro. Si
rivelò d'essere un uomo dai capelli ed un paio di folti baffi, brizzolati, con
indosso un uniforme un pò consunta dal tempo, color verde muschio, e tenente in
mano un semplice mocho per le pulizie.
"Avanti.." chiese
con una punta di rassegnazione, "cosa avete dimenticato questa
volta?"
Evidentemente
aveva scambiato i due ragazzi per degli studenti della scuola perciò, Brian, con
voce un pò sommessa gli spegò la situazione
"Mi scusi, noi
siamo gli studenti del gemellaggio organizzato dal Drama club, provenienti dalla
Middelton High School, e volevamo avvertire il dirigente scolastico o chi si
occupa della cosa che siamo appena arrivati ed abbiamo qui fuori i nostri
bagagli"
"Ah! capisco..
Benvenuti alla East High allora! Certo ricevere il benvenuto da un vecchio
bidello come me non è il massimo ma vi assicuro che vi troverete benissimo qui
visto che gli studenti li conosco come se fossero tutti figli miei.." ed intanto
avanzava verso il corridoio illuminato mettendo una mano sulla spalla addosso a
Brian il quale si sentì subito a suo agio con quel signore di mezza
età.
Robert allungò il
passo per seguirli ed i tre si trovanoro davanti ad una porta con la cornice in
legno di ciliegio con la parte centrale in vetro frammentato ed satinato, come
un caleidoscopio. Il bidello, che si chiamava Greg, bussò tre volte alla porta
e, quando udì risposta, aprì quest'ultima facendo segno ai ragazzi di entrare..
L'ufficio aveva una pianta rettangolare, il pavimento in marmo bianco, le pareti
tappezzate di foto e mensole su cui sostavano, splendenti, numerosi trofei, di
varia tipologia; vi erano le medaglie, delle targhe ma anche delle coppe, tenuti
come reliquie da ogni membro dello staff scolatisto.
Sulla parete
sinistra di potevano vedere i diplomi e gli attestati di Matsui, che firmava con
una firma incomprensibile e, purtroppo per gli studenti "furbi", davvero
difficile da imitare. Un uomo, dalla basa statura, un pò tarchiato e con i
lineamenti orientaleggianti, rivolse ai due ragazzi un gran sorriso, mentre li
guardava con i suoi occhi a mandorla dietro le lenti degli
occhiali.
"Voi dovreste
essere alcuni degli studenti provenienti dalla Middelton,
giusto?"
"Si signore"
risposero in coro i due
"Ah bene!
Benvenuti alla East High!" disse con voce allegra, anche se si poteva sentire un
pò di stanchezza nel tono, per la dura giornata di lavoro che ancora non si era
conclusa, "Ma dov'è l'altro pezzo della comitiva? E la vostra insegnante?"
chiese come se solo in quel momento si fosse reso conto che erano solo in
quattro nella stanza
"Sono qui fuori
signore.. abbiamo gli attrezzi e le
valigie con noi" rispose Robert gesticolando con la
mano
" Ho capito..
allora andiamoli a chiamare ed intanto.." si rivolse al bidello "Greg per favore
vai a chiamare
"Si signore,
vado" e così dicendo sparì dietro la porta.
Il preside,
seguito dai due giovani, andò all'ingresso, ove intanto il gruppo si era
avvicinato e, alla vista della Prisley, fece un suo sorriso smagliante
allargando le braccia
"Lisa! Da quanto
tempo!" felice nel rivedere una cara compagna di liceo
"Sarutomi! (nome
inventato alla menobuona perchè non sò quale sia il vero nome nel film^^" n.d.
M.) ma che piacere rivederti!" esclamò l'insegnante andando incontro all'uomo
"Questi, come vedi, sono i miei pulcini" disse facendo cenno al gruppo che con
le palpebre semichiuse sbascicò solo un sommesso
"
'Sera.."
"Vedo vedo.. ma
sarete stanchi morti, intanto accomodatevi dentro, mentre aspettiamo l'arrivo
della Darbus con l'indirizzo del bed and brekfast.."
così, aiutò
Willis si
avvicinò ad Elisabeth che stava addentando avidamente un Kit-Kat con lo sguardo
perso nel vuoto
"Allora.. perchè
il signor broncio è nuovamente tornato a farci compagnia?" chiese in tono
scherzoso porgendogli una bottiglietta d'acqua
minerale
"Perchè sono
stanca e la mia alimentazione equilibrata stà andando a rotoli" rispose lei
sventolandogli i wafer smozzicati soto al naso
"Oh, sii una
persona umana qualche volta! Un pò di cioccolata fuori pasto non è una
catastrofe"
"Non
rompere.."
il suo tono si
stava facendo aspro e duro ma Willis sapeva come prenderla quindi non
demorse
"Avanti, non fare
l'acida, ma piuttosto dimmi quella cosa seria di cui mi avevi accennato
stamattina.."riprese sedendosi sul suo bagaglio prendendola per
mano
"Non stò facendo
l'acida" concluse Elisabeth svincolando via la mano da quella dell'
amico.
"La nostra
principessa si è svegliata male?" chiese un ragazzo alto, dai capelli color
grano ed gli occhi cerulei, con in mano 5 pacchetti di patatine e tre tramezzini
al prosciutto e formaggio
"Cavoli James, ma
non pensi di star esagerando con tutta quella roba?"disse il moro con la bocca
aperta
"No." rispose
l'altro serafico provocando un senso di disgusto da parte della mora che evitò
di rispondere visto che dopo poteva pentirsene
Dal corridoio
intanto arrivavano tre persone; uno era sempre il nostro Greg, con la sua solita
camminata, ed alla sua destra era affiancato da un uomo dagli occhi chiari come
il cielo ed i capelli castani, avente il fisico sportivo; alla sua sinistra invece aveva una signora
abbastanza robusta, che indossava un fular chilometrico puntinato quà e là da
strass, degli spessi occhiali da vista dalla
montatura arancione ed i capelli tenuti legati con un mollettone. E quest'
ultima aveva un espressione alquanto arrabbiata..
"C'è un
problema.." iniziò, con tono tragico, rivolgendosi ai due insegnanti rimasti
nella hall fino ad allora " quelli odiosi del bed and breakfast hanno sbagliato
la prenotazione ed hanno preso solo 21 camere.."
"E come mai
quest' errore?" chiese il preside un pò imbarazzato visto che alle sue spalle si
erano alzati sbuffi, sospiri e borbottìi
"Mah dice che c'è
stato un errore nel fax che gli abbiamo mandato ma io ho la copia e non abbiamo
fatto nessun errore.." continuò la darbus gesticolando
"E così abbiamo
pensato che, finchè non si liberano le stanze necessarie possiamo far ospitare
alcuni studenti da alcuni dei nostri.." si intromise il coach Bolton parlando in
modo più pacato..
"Beh, se per una
volta voi due siete d'accordo.. che ne pensi Lisa.. è un problema?" chiese il
preside rivolgendosi alla donna affianco
"Si, perchè nò,
almeno sarà un gemellaggio ancora più solido.. Penso che per ospiti manderò i
ragazi più grandi, cioè loro tre.." rispose indicando dei Willis ed Elisabeth
allibiti ed un James che mangiava tranquillo "E poi..
Brian..e..Samantha."
A sentire i loro
nomi, al primo andò di traverso la coca cola che stava bevendo e rischiò di
strozzarsi, alla seconda si avvampò il visò che divenne come i
capelli.
Invano tre di
loro tentarono di replicare - potete immaginare chi fossero - mentre il preside
Matsui si avviava verso il suo ufficio per chiamare le famiglie degli studenti
che dovevano ospitarli.
Così, dopo altri
venti-venticinque minuti di attesa ecco arrivare le macchine con dentro i
genitori ed i figli che erano venuti a prendere i
ragazzi.
Una di queste era
una costosissima Lamborghini, dalla quale
uscirono un signore dai capelli grigio-bianchi ed un ragazzo, biondo, dagli
occhi verdi, con indosso un cappello appariscente..
"Signor Evans,
che piacere vederla, la ringrazio infinitamente di aver accettato di poter
ospitare uno di questi ragazi.. purtroppo, come le ho detto poco fà, abbiamo
avuto un imprevisto e.." cominciò il dirigente scolastico stringendo alla mano
dell' uomo
"Oh, non si
preoccupi, un ragazzo in più o uno in meno per noi non fà alcuna differenza..
però faccia venire subito il ragazzo perchè mia moglie e mia figlia sono
impazienti di cenare ed è meglio per me non farle attendere
molto"
Willis, alla
vista di quella macchina, rimase affascinato, al contrario di Brian, che fu più
scaqltro e si offrì prima di lui.
"Prof, vado io
con il signor Evans ok?" chiese con un sorriso a trentadue denti e prima che la
donna potesse rispondere si era già presentato ai due appena
arrivati.
Ryan incrociò per
un attimo lo sguardo - contrariato a quella situazione - di Elisabeth, ed gli
rivolse un sorrisetto, cogliendo di sorpresa la ragazza. Cosa voleva da
lei?
Sotto gli occhi
di fuoco di Willis, Brian partì verso la residenza degli Evans ed in quel
momento arrivarono altre tre famiglie:
Dopo le solite
raccomandazioni ai ragazzi ed i vari ringraziamenti ai genitori,
Ad Elisabeth
invece era capitata la famiglia Montez, con madre e figlia, dai modi molto
educati, da quanto aveva potuto vedere. Salutò un Willis sconsolato dal
finestrino della piccola auto e iniziò a rispondere brevemente alle domande
della signora Montez, che qualche volta coinvolgeva la figlia, la quale era un
pò a disagio da quei occhi neri che la scrutavano
impassibili.
"Credo che il tuo punto di arrivo sia
molto lontano, ma, conoscendoti, più la tua ambizione è grande, più lo diventerai tu, perciò non
mollare e sappi che io ti affiancherò sempre...
Elisabeth"
* * * *
*
Ed ecco a voi il
secondo capitolo^^
Scusate se ho
incentrato di più sui personaggi ideati da me, ma adesso parlerò molto anche dei
protagonisti di HSM^^ è solo che dovevo introdurre un po’ la cosa.. comunque,
passiamo ai ringraziamenti:
Herm90: grazie 1000
Herm^//^*lusingata* Come vedi, spero di aver accontentato un po’ tutti
aumentando di qualche pixel la crittura, e per quanto riguarda il gemellaggio,
adesso abbiamo avuto solo questo piccolo sviluppo.. Con un po’ di pazienza lo
scoprirete XD (anche perché mi sono ripromessa di fare una storia abbastanza
lunghetta per vostra sfortuna >-<”) un kiss
Barbycam:
Tranquilla non mi offendo, non preoccuparti, anzi grazie per tutti i complimenti
che mi hai fatto.. spero che anche questo capitolo sia di tuo
gradimento^^
Un
kiss
LizDream:grazie,tanto
anche a te *-* ho cercato di aggiornare il prima possibile^^ un
kiss
Armony93: sono
contenta che ti ispiri XD un bacione anche a te^^
Miss_ka
: oh non
ti devi scusare, anzi mi dispiace di avere usato una grandezza inadatta.. grazie
anche a te per i compliments mi gratificano davvero
^//^
*AqUa
PrInCeSs*:Almeno
una *-* XDD; certamente don’t worry, ho un bel programma per loro *si sfrega le
mani* e grazie anche
Soloio:*-* ma
che onore.. guarda mi fai commuovere se mi dici coshì *prende i fazzoletti* sono
davvero felice che pensi questo.. Spero che anche questo capitolo sia di tuo
gradimento^^ un bacione
Titty90:Eh già,
visto che sono una contraddizione vivente prima ti di coche devo finire le altre
ficcy e poi posto una nuova storia XD sono contenta che mi trovi migliorata
(tutto merito del latino e dei libri che leggo.. anche se pallosi XD) e spero
che anche questo chapter vada bene ^w^ a big kiss.. P.s. te la saluto
volentieri^^ P.p.s. ma non ti becco mai su msn.. quando ti colleghi
solitamente?? °-°
Ringrazio
tutti quelli che leggeranno e recensiranno questo capitolo, se continuo così
forse c’è
possibilità che riesca a trovare l’incentivo per
finire la storia
See
you soon,
your lovable
Mommika
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