Prologo:




Pioveva.
Lucy sentiva l’acqua picchiettare violentemente sulla finestra. Cominciò a tamburellare sui vetri con le  sue piccole dita, non riusciva a prendere sonno.
Tra le nuvole si intravide un lampo e di seguito il violento rumore del tuono. La ragazza sussultò impaurita, detestava il temporale.
Si alzò di scatto e si accucciò sotto il letto tremante. Si portò le mani sulle orecchie per non sentire tutto il rumore che proveniva da fuori.
Quand’era piccola aveva sempre paura dei tuoni, ma in quei momenti c’era sua madre che riusciva sempre a calmarla e a farla addormentare.  E ora non aveva nessuno.
Dopo la morte della madre, lei era rimasta con suo padre, la sua governante Spetto-san e gli altri dipendenti della casa.
La sua famiglia era ricca, erano noti come Heartphilia,  e possedevano molte terre. La sua villa era enorme, infatti ci si poteva perdere benissimo. Lucy non conosceva ogni angolo della casa perché dopo la morte di Layla, la madre, rimaneva chiusa nella sua stanza, e a volte piangeva ancora.
Il padre non era molto socievole, lavorava giorno e notte e non dava mai ascolto alla figlia.
C’erano momenti in cui Lucy lo odiava, non poteva mai uscire dalla villa e per questo lei non aveva amici, e se riusciva ad uscire di casa si perdeva dopo aver fatto un passo perché proprio vicino alla villa c’era una piccola foresta che portava direttamente alla capitale.
Si sentì un altro tuono e Lucy si strinse di più sperando di non sentirne più.
Finalmente dopo pochi minuti ricominciò a piovere intensamente e l’acqua continuò a picchiettare violentemente sui vetri. Lucy sentendo il rumore della pioggia tirò un sospiro di sollievo, ora avrebbe potuto dormire tranquillamente, o quasi …
 


Di solito prima di addormentarsi, leggeva qualche storia sul suo libro speciale che le aveva regalato personalmente sua madre. Non si separava mai da quel libro, era l’unico ricordo che le era rimasta di sua madre.
Prese una piccola torcia tra le mani e l’accese. La puntò sul libro aperto a metà, ora bastava solo scegliere una storia da leggere e poi poteva dormire tranquillamente.
Girò pagina velocemente finché non si ritrovò alla fine del libro. Notò una scritta in alto  di colore rosso, c’era scritto: “ Filo rosso del destino “
Strano, leggeva quel libro ogni sera ma non si era mai accorta di quella pagina, continuò a leggere più sotto dove c’era un’introduzione prima della storia:


… Si dice che ogni persona quando nasce porta un filo rosso legato al mignolo della mano sinistra. Seguendo questo filo, si potrà trovare la persona che ne porta l’altra estremità: Essa è la persona a cui siamo destinati, il nostro unico e vero amore, la nostra anima gemella.
Questo è destino …
 

Lucy chiuse il libro di scatto, non sapeva neanche lei il perché di questo gesto, l’unica cosa che sapeva è che lei non credeva nel Destino.
Poggiò delicatamente il libro sul comodino e lentamente scese in un sonno profondo.
Fu una notte tremenda, piena di incubi. Si svegliò tre volte urlante, era spaventata.
Per tre volte di seguito aveva sognato la stessa cosa. Lei che correva lontano senza una meta e degli spiriti che la inseguivano.
Decise di alzarsi dal letto e scendere in cucina per prendersi un bicchiere d’acqua, ora voleva solo calmarsi un po’.
Uscì dalla camera senza far nessun rumore, non voleva che il padre si svegliasse per colpa sua. Scese le scale a punta di piedi fino ad arrivare all’immensa cucina.
Le luci erano spente e non vedeva molto, andò verso il frigorifero e prese una bottiglia d’acqua fresca.
Si sedette su uno sgabello e incominciò a bere lentamente sentendo il fresco dell’acqua nella bocca. Era una sensazione piacevole finché non vide un’ombra aggirarsi per la cucina. Si alzò di scatto preoccupata e cercò di individuare ciò che aveva visto, era sicura di aver visto qualcosa.
Un rumore di pentole cadute la fece sussultare ed emettere un gridolino isterico – Chi c’è?
Un altro rumore di pentole e qualcosa che si muoveva tra gli scaffali, Lucy corse ad accendere le luci, ma in quel momento desiderò con tutto il cuore non averle mai accese.
Davanti a lei c’erano due … come poteva definirli? Mostri? Spiriti? Demoni?
Erano alti almeno il triplo di lei, entrambi avevano il corpo di serpente ma avevano un viso umano deforme, e gli occhi grandi bianchi che la guardavano divertiti.
Lucy sgranò gli occhi e si portò entrambe le mani sulla bocca, li guardò dall’alto al basso spaventata.
Uno di loro sorrise mostrando i denti gialli – Riesce a vederci … Cosa possiamo farle?
- Ovvio, mangiarla.
Lucy non riuscì più a trattenersi ed incominciò ad urlare più forte che poteva, sperando che qualcuno la sentisse.
Uno dei mostri si avvicinò alla ragazza ed aprì la bocca per inghiottirla, invece Lucy cadde per terra tremante e cercò di gattonare il più lontano possibile. Gattonò fino ad arrivare al muro, ora non aveva più speranza. Chiuse gli occhi sentendo i due mostri avvicinarsi sempre di più, poi arrivò un fruscio che bloccò l’avanzata dei mostri.
- Voi … non la toccherete neanche con un dito!
Lucy aprì gli occhi di scatto e vide qualcuno davanti a lei che gli faceva scudo con il suo corpo ed una spada lunga che aveva bloccato il colpo di uno dei mostri.
Lucy tirò un sospiro di sollievo, per ora era salva.
Il ragazzo con un colpo di spada trafitte entrambi i mostri che si dissolsero come petali di fiore.
- Tsk non erano niente di che.
Il ragazzo si riposizionò la lunga spada dietro la schiena e a passo spedito si allontanò da Lucy senza neanche guardarla.
- Aspetta! – Lucy era scattata in piedi ed stava inseguendo il ragazzo.
Quest’ultimo si pietrificò all’istante e si girò verso Lucy – Tu … tu riesci a vedermi?
Lucy lo guardò interrogativo ma annuì, non riuscì a dire nient’altro.
Il ragazzo si tolse il cappuccio del mantello, che fino a poco tempo prima gli copriva il viso, e lasciò liberi i capelli a punta rosa.
Lucy fissò quei capelli così buffi, però non riusciva a ridere, era ancora troppo spaventata – G-grazie …
Il ragazzo la guardò dall’alto in basso – Come fai a vedermi?
- I-io non capisco … Perché mi fai questa domanda?
- Tu sei un normale essere umano, no?
Lucy annuì senza dir niente.
- I normali esseri umani non dovrebbero riuscire a vedermi.
Lucy in quel momento non riusciva a capire niente. Prima c’erano mostri che giravano per la sua casa ed ora questo pazzo che se ne usciva “ i comuni mortali non mi possono vedere “ – E questo cosa significa? Perché non dovrei riuscire a vederti?
Il ragazzo dai capelli rosa si avvicinò pericolosamente a lei e le sussurrò in un orecchio - … Ma perché io non sono un comune mortale.
Lucy in quel momento chiuse gli occhi e ispirò il suo profumo così virile. Quando li riaprì il misterioso ragazzo era scomparso.



Nella testa di Lucy tutto quanto era confuso. In realtà quella notte cos’era successo? Non riusciva a capire più niente. Corse per le scale e si chiuse in camera.
La pioggia era cessata.
Si buttò sul letto e guardò il libro della madre sul comodino. Ripensò alle poche righe che aveva letto quella sera.
Era destino che incontrasse quel ragazzo? Lo incontrerà di nuovo?
Questo solo il destino poteva deciderlo …



N.d.a
Ecco un'altra Nalu : Ormai non faccio che scrivere storie ( specialmente su questa coppia u.u ) e putroppo non riesco a stare dietro a tutte, però a questa ci tengo molto!
Spero che vi piaccia e se potete lasciate una recensione ^^