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Autore: xheyme    19/05/2013    4 recensioni
C’è un momento prima di svegliarsi in cui la coscienza galleggia senza sforzo, leggiadra; un momento in cui ogni incubo della notte viene scacciato, lasciando posto ad un senso di leggerezza che presagisce un risveglio sereno.
Questo, però, non era il caso di Allie.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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LOST MEMORIES.
 

Capitolo 1

C’è un momento prima di svegliarsi in cui la coscienza galleggia senza sforzo, leggiadra; un momento in cui ogni incubo della notte viene scacciato, lasciando posto ad un senso di leggerezza che presagisce un risveglio sereno.
Questo, però, non era il mio caso.
 
Un assordante “bip” continuava a rimbombarmi nelle orecchie, intensificando il dolore alla testa. Il petto mi doleva ad ogni respiro. Alzare le palpebre risultava quasi impossibile. Perché ogni minima azione, anche la più semplice, sembrava così difficile da attuare?
Mi sforzai di aprire gli occhi, con le poche forze che sentivo avere in corpo: la luce mi colpi in pieno, accecandomi e costringendomi a richiuderli. Aspettai qualche secondo e poi feci un altro tentativo, adagio. Lentamente la vista diventava più nitida e riuscii a mettere a fuoco ciò che avevo intorno: mi trovavo in una stanza con pareti dipinte completamente di bianco, ancorata ad un letto e con una flebo attaccata al braccio.
Perché ero in ospedale? Cosa mi era successo? Cercare di ricordare non aiutava, anzi provocava solo un aumento del mio mal di testa. Guardai a destra e poi a sinistra, in cerca di un viso familiare, ma ero sola. Cercai di chiamare qualcuno, ma la voce non ne voleva sapere di uscire dalle mie labbra. A quel punto iniziai ad agitarmi: gli occhi mi si riempirono di lacrime e il respiro divenne affannoso, provocandomi delle fitte insopportabili al fianco destro. E a quel punto, come se non bastasse, il “bip” iniziò a suonare più velocemente.
«Emergenza! Stanza 361, un carrello per le emergenze! Presto!» sentii dire fuori dalla porta. Subito dopo un’infermiera, probabilmente la stessa che aveva dato l’allarme, fece capolino nella stanza. Mi guardò, confusa e incerta sul da farsi. Probabilmente non si aspettava di trovarmi sveglia.
«Cosa mi è successo?» chiesi, vedendo la donna restare ferma, in un sussurro forzato.
In quel momento entrarono nella stanza altre tre persone: altre due infermiere, che trasportavano il carello delle emergenze, e un ragazzo sulla trentina, probabilmente un tirocinante. Quest’ultimo mi si avvicinò: impugnò la sua penna luminosa diagnostica e la puntò prima su un mio occhio e poi sull’altro, stimolando le mie pupille. Prese poi la cartella clinica e cominciò ad annotare quella che doveva essere la mia diagnosi.
«Il carrello d’emergenza non è necessario»  disse rivolgendosi alle due infermiere e facendo cenno loro di andare. Poi avvicinandosi all’altra donna aggiunse: «Chiami il Dott. Martinez e gli dica che la ragazza si è svegliata. E la prossima volta si assicuri che sia una reale emergenza prima di dare l’allarme. Può andare» e con queste parole la congedò.
In quei minuti trascorsi nessuno si era degnato di rispondere alla mia domanda, così, nel momento in cui il medico tirocinante si voltò verso di me, col viso rigato dalle lacrime e un tono di voce alquanto disperato chiesi di nuovo: «Cosa mi è successo?»
«Io non sono il medico che la ha in cura e non posso rispondere alla sua domanda, ma le assicuro che quando il Dott. Martinez sarà qui risponderà a tutto ciò che vorrà sapere».
«E quando arriverà?» domandai tra i singhiozzi.
«Molto presto, ma ora si calmi».
Annuii, ma calmarsi era più facile a dirsi che a farsi e trascorsero svariati minuti prima di tornare ad avere un respiro regolare. Stavo per porre un’altra domanda, alla quale probabilmente non avrei avuto risposta, quando sentii una voce allarmata provenire dal corridoio.
«Perché quell’affare è lì? Le condizioni sono peggiorate?» udii e poco dopo una persona, un ragazzo - che ad occhio sembrava avesse meno di trent'anni - irruppe nella stanza. Guardò prima il medico e poi spostò lo sguardo verso di me: mi guardava, incredulo.
Con la mano mi asciugai gli occhi umidi e abbozzai quello che sarebbe dovuto essere un sorriso.
«Allie…» sussurrò il mio nome. Si avvicinò e in un attimo mi abbracciò, stringendomi forte. «Ti sei svegliata».
«Ah. Ehm… Ahi» dissi, sentendo dolore in ogni parte del corpo – anche se era un semplice abbraccio.
«Scusa» disse, allentando la presa ma senza allontanarsi. «Questi giorni sono stati un inferno senza di te, pensarti in queste condizioni».
Appoggiai le mani sulle sue spalle e lo allontanai da me. Ci guardammo attentamente per qualche secondo. Poi fu lui a prendere per primo parola.
«Qualcosa non va, Allie?»
Mi schiarii la voce, che nonostante tutto rimase rauca. «Molte cose, a giudicare da dove mi trovo e da come sono ridotta. Ma ora come ora vorrei sapere… Come sai il mio nome?»
Le ultime parole che dissi sembravano averlo sconvolto. «Allie, sono io… Jamie».
Scossi la testa impercettibilmente. «Mi dispiace, non ho idea di chi tu sia».
 
C’è un momento prima di svegliarsi in cui la coscienza galleggia senza sforzo, lasciando un senso di leggerezza che presagisce un risveglio sereno.
Questo, però, non era assolutamente il mio caso, almeno per quanto riguardasse il risveglio.

 

 
Voglio dedicare la storia a Giuls, perché senza di lei 
probabilmente non sarebbe stata pubblicata~

 
Rieccomi di nuovo qui, con un'altra storia! Innanzitutto voglio fare un chiarimento (più per chi seguisse l'altra mia storia): purtroppo "Tell me a lie" ho dovuto interromperla perché - e credetemi, mi dispiace per questo - ho perso del tutto l'ispirazione. Avevo perso anche del tutto la speranza che sarei ritornata sul sito con qualche altra storia, pensate!
Ora qualche dritta su questa storia: forse è un capitolo un po' tristino questo, ma ci tengo a precisare che non ho intenzione di scrivere tutta la storia in questo modo! Il genere è drammatico/romantico quindi forse all'inizio può essere "triste", ma ho intenzione di inserire anche del romanticismo! Ora mi fermo perché non vorrei che mi scappasse qualcosa dalle "dita" sulla trama LOL.
Perché ho detto ciò? Perché la mia fidata lettrice (@
__burntlungs) mi ha fatto notare che come capitolo era triste e io volevo assicurare che, come detto prima, non lo sarà sempre. Detto ciò, spero che il capitolo vi sia piaciuto e spero che recensiate :)) 
  
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