#ssssssssoloperrompere
*viene tagliata in pezzettini minuscoli da Gildarts* Lo so, lo so, è passata un’eternità dall’ultima volta che ho aggiornato, chiedo perdono in ginocchio. (?) Almeno in questo capitolo è Cana a dover soffrire a causa dei seri gusti di suo padre haha Ggggiuro anche se non sono affidabile haha che la prossima volta aggiornerò prima, grazie a tutte quelle che continuano a seguire la raccolta. ♥
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Di come i gusti di Gildarts corrispondano a quelli di Cana.
- Troppo corto – affermò arricciando le labbra e corrugando le sopracciglia folte.
- A questo punto era meglio quello di prima – sospirò annuendo quando la figlia riapparì qualche minuto seguente.
Cana strinse i denti maledicendosi per non aver immaginato che suo padre fosse così restrittivo.
Erano ore, probabilmente, che erano chiusi dentro quelle quattro mura bianche e nessuno sembrava intenzionato a voler cedere a dei compromessi.
- Spero tu stia scherzando, Cana – sobbalzò Gildarts scattando in piedi – Sei tutta scoperta – arrossì indicando la maglietta nera attillata.
Cana chiuse gli occhi per diversi secondi riflettendo su quale cosa fosse meglio fare in quel momento critico.
- Scegli tu, papà – si arrese pur di tornare a casa per cena.
Gildarts a quella affermazione afferrò prontamente una maglietta raffigurante il muso di un gatto che aveva puntato fin dall’inizio e la strinse al petto correndo verso la cassa.
Cana giurò sulle sue amate carte che quella era l’ultima volta che si lasciava accompagnare da suo padre a fare shopping.