Avalon
Heigts... Eccola lì, finalmente. Era più grande di come si era aspettata. Si
guardò intorno ammirata: i giardini erano veramente estesi e la scuola sembrava
un castello! Però...
<<
Amy! Per l'amor del cielo, tesoro, muoviti! >> la chiamò la madre per la
decima volta. Sbuffò. Avrebbe voluto rimanere ad ammirare la costruzione, ma...
Era tempo che incontrasse i suoi vecchi professori e i suoi vecchi compagni.
Raggiunse la madre, fianco a fianco, arrivarono davanti al portono, dove
c'erano tre persone: Toone, Analy e Patrick, suppose Amy.
<<
Amy! >> i professori l'accolsero con gioia e l'abbracciarono con un
calore che la spiazzò e, non sapendo cosa fare, rimase immobile. <<
Professor Toone, Analy... Patrick... >>
Toone la
osservò attentamente: era dimagrita molto, ed era anche molto pallida; i suoi
capelli castano contrastavano con la sua carnagione chiarissima e gli occhi
azzurri erano spenti. Povera bambina... << Amy, non vogliamo caricarti
troppo ora che sei appena tornata. Domani incontrerai i tuoi vecchi compagni,
per oggi riposerai nella tua stanza. >> La ragazza annuì e li seguì come
un cagnolino.
Era
strano, ma in quel posto si sentiva... A casa. Cosa strana per lei, dato che
non si era mai sentita a suo agio nemmeno a casa sua. La lasciarono davanti
alla porta della sua stanza: a differenza dello scorso anno sarebbe stata in
una stanza singola, per non affaticarla.
Amy
sospirò e guardò la stanza. Era molto carina, con un letto a baldacchino al
centro, a fianco un comodino con una bellissima abatjure, un grosso armadio e
una scrivania, e anche un... un pianoforte! Lo sguardo della ragazza si animò
e, lasciando cadere le valigie a terra, si sedette sullo sgabellino. Aprì lo
strumento, controllò che fosse accordato, si scrocchiò le dite e le posò sui
tasti. Come se fossero animate da una forza sconosciuta le sue lunghe dita
affusolate cominciarono a muoversi su quei tasti bianchi e neri che lei tanto
amava. E cominciò cantare:
Aaaah
Aaaaah...
Che
cos'è questa sensazione?
Qui mi
sento a casa, eppure non ricordo di essere mai stata qui.
Sento
che in questa scuola vivrò molte esperienze, belle o brutte che siano!
Sento
che qui ho lasciato qualcosa...
Ma se
soli potessi ricordare cosa...
Cos'è
questa sensazione?
Sento
che qui rivedrò una persona che per me contava tantissimo...
Se
solo potessi ricordare chi...
Sono
stufa di non ricordare,
Sono
stufa di essere trattata come un'invalida.
Voglio
ricordare...
Smise di
suonare e di cantarw, e il suo sguardo si fece vuoto. I dottori le avevano
detto spesso che la memoria sarebbe tornata da sola, e se lei avesse cercato di
ricordare forzando la sua mente, probabilmente avrebbe fatto solo danni.
Ma era
impaziente! Cosa diavolo era successo per ridurla così? Aveva incubi tutte le
notti, non mangiava, non dormiva... Si era praticamente ridotta a un cadavere!
E quel dolore al petto... Ma era sicura che quello non fosse un male fisico: lo
provava ogni volta che vedeva un bambino. Ma perchè? Sospirò nuovamente. Era
inutile continuare a farsi delle domande, non avrebbe trovato le risposte. O
almeno non subito. Doveva rimanere confinata lì per tutto il giorno... A quanto
pare si preoccupavano che potesse sconvolgerla incontrare qualche suo vecchio
compagno di cui lei non ricordava nemmeno l'esistenza. Poteva capire questo
loro timore. Probabilmente i vecchi "amici" le avrebbero fatto domane
a cui lei non avrebbe saputo assolutamente cosa rispondere. Le avrebbero
chiesto dov'era stata. Be', a questo poteva rispondere benissimo. Cosa aveva
fatto, e già qui sarebbe stata un po' in difficoltà. Visto che non poteva
uscire tanto valeva che provasse a dormire un po'. Erano mesi che riusciva a
dormire solo per due ore a notte, e aveva delle occhiaie che avrebbero fatto
invidia a Brandon Lee ne " Il Corvo ". Si tolse le scarpe da
ginnastica e si sdraiò. Era giugno e faceva abbastanza caldo, ma nella stanza
era stata azionata l'aria condizionata, così, cullata dalla fresca arietta che
le rinfrescava il viso, Amy si addormentò in pochi minuti.
Amy era
lì. Lo sentiva. Sentiva la sua presenza!
Fece
irruzione nell'ufficio di Toone spalancando la porta. << DOV'E'?!
>> urlò.
Toone,
Analy e Patrick schizzarono in aria per lo spavento, e si portarono una mano al
petto.
<<
Felix! Ma sei impazzito? Non si usa nemmeno più bussare?! >> tuonò
Patrick, che cercava di riprendersi. << Già! Ma si può sapere che ti è
preso? >> chiese Analy.
<<
So che Amy è tornata! Ditemi dov'è! >> ordinò il ragazzo, come se non li
avesse nemmeno sentiti.
<<
Felix, calmati! >> Analy lo raggiunse e provò a posargli una mano sulla
spalla, ma lui la scansò in malo modo. << Non voglio calmarmi, voglio
sapere dov'è Amy! >>
<<
ADESSO BASTA, FELIX! >>
Tutti si
girarono verso Toone, che stavolta era veramente arrabbiato. Poteva capire che
il ragazzo volesse rivedere la ragazza che amava, ma questo era il colmo!
<< Come ti permetti di introdurti come una furia nel mio ufficio, urlare
e trattar male mia figlia, nonchè tua insegnante? >> lo rimproverò
aspramente; e il ragazzo abbassò gli occhi, accorgendosi solo in quel momento
del modo riprorevole in cui si era comportato. << Mi dispiace... >>
disse mestamente, e tornò a guardare il vecchio professore negli occhi con
sguardo implorante. << La prego, mi dica dov'è... >>
Toone
sospirò. Felix aveva il diritto di sapere la verità, così come gli altri.
Dopotutto prima o poi l'avrebbero scoperto comunque. << Vai a chiamare i
tuoi compagni, è bene che sappiate delle cose prima che andiate da lei.
>>
Un'ora
dopo Felix, Calvin, Aaron, Jay, Oliver, Natalie, Kush, Anna, Stacy, Fancky e
Daisy erano riuniti dell'ufficio di Toone.
<<
Quello che sto per raccontarvi non vi piacerà, temo. Siete veramente sicuri di
voler sentire tutto? >> Al loro cenno affermativo il professore cominciò
a raccontare: << Dopo due settimane che erano arrivate in Italia, Amy e
sua madre sono state oggetto di atti di... molestie, diciamo. Il gruppo di
delinquenti era composto in tutto da cinque persone: due rumeni, due albanesi e
un turco, almeno così mi hanno detto. Alla terza settimana rapirono Amy,
portandola in una vecchia baracca, e lì hanno fatto di lei ciò che volevano, se
capite che intendo... >> mormorò. << Intende dire che l'hanno...
Violentata? >> inorridì Natalie. Toone annuì e le ragazze chiusero gli
occhi, addolorate per quello che aveva passato l'amica, mentre i ragazzi
chiudevano le mani in pugni, desiderosi di ammazzare quei criminali.
<<
Alla fine le autorità riuscirono a liberare Amy, ma tre mesi dopo scoprì di
essere incinta. Probabilmente il bambino era figlio di uno di quei cinque. Alla
fine decise di tenere il bambino, ma poi... >> la voce gli morì in gola e
Calvin lo esortò a continuare. << Qualche giorno dopo, Amy e sua madre andarono
a visitare delle vecchie scogliere italiane, non ricordo bene quali. Sua madre
si era allontanata per parlare con dei conoscenti e qualcuno ne approfittò per
buttare Amy giù dalla scogliera... >>
I ragazzi
lo guardarono a occhi granati: non riuscivano a credere che qualcuno fosse
stato tanto crudele da fare quello... Frankie e Kush scoppiarono a piangere
immaginando i dolori della loro amica e Calvin e Aaron dandarono da loro e le
abbracciarono strette. Felix aveva lo sguardo puntato a terra. La sua Amy... La
sua Amy aveva rischiato di morire... Il cuore cominciò a dolergli e lui chiuse
gli occhi.
<<
Per fortuna non cadde in acqua in mezzo agli scogli, ma su una protuberanza
della roccia che la salvò, ma aveva riportato molte fratture e contusioni; perse
il bambino e rimase in coma per quattro mesi. La canaglia che l'aveva spinta fu
arrestata e si era scoperto che faceva parte della banda che l'aveva rapita
mesi prima ed era anche il padre del bambino. Quando si svegliò dal coma Amy
aveva perso la memoria ed era entrata in depressione. Ora è ridotta come un
cadavere: non mangia, non dorme... La madre ci ha detto che ha incubi tutte le
notti, e i medici dicono che la memoria le tornerà. E temo che quando succederà
le cose peggioreranno. >>
<<
I dottori hanno detto se la perdita della memoria è stata causata dalla caduta
o da qualcos'altro? >> chiese Oliver. << Hanno detto che
probabilmente la causa maggiore è stato lo choc, e la voglia di Amy di
dimenticare tutto. E quale modo migliore se non relegare tutto nel
dimenticatoio? La mente di Amy ha rinchiuso i ricordi in una parte del cervello
molto piccola. La memoria potrebbe anche tornare fra parecchi anni. Dipende
dalla forza di Amy e da quello che vuole lei. >> spiegò Analy.
<<
Dovete stare molto attenti a non parlare con lei dell'esperienza in Italia. Non
accennate al bambino, nè al rapimento e neanche al tentato omicidio. Non dovete
chiederle niente. Intesi? >> ordinò il vecchio professore.
Lì
congedò e li lasciò liberi di digerire bene quelle spaventose informazioni.
TO BE
CONTINUED...
Finalmente!!
Rieccomi qui!!! ^-^ Mi scuso con i miei lettori, ma ho avuto tantissimo da fare
e non ho avuto tempo di continuare! Ma ora eccomi qui!! Spero di aggiornare
presto, ma fossi in voi mi cercherei altro da fare e aspettare che al mio
cervello venga qualche altra idea XD