La trasmutazione del vespro cosmico.
Linfa in coma sui pianeti marziani
s’inocula pulviscoli ai crepuscoli dei secoli
e vermigli sono i segni di quei sogni sospirati
e vermigli sono i segni di quei sogni sospirati
che nitriche autopsie riesumano in collassi.
Rombano voragini in vortici in rovina
e son cicliche le acerbe carni degli sguardi riciclati
che universi deglutiscono e cataclismi d’esorbitanza
effondono in rottami incalzanti
sui viali motorizzati dei veicoli temporali.
Cede i valichi spaziali ai cancelli dei circuiti d’incanto
e i vagoni polmonari si riversano nei locali senza volto
delle ingorde periferie ambulanti.
Circumnaviga le estati sulle cupole dei bulbi tulipani
e le ferrovie delle cloache sciolte tacciono in aridi gesti.
Si sfaldano i giunti primordiali in catalessi ricombinate,
i battiti risonanti ai palcoscenici aeriformi si prostrano.
Amnesie alle tragedie floreali dei pellegrini immoti
giungle altisonanti dai vespri convenzionali dettano agli autori.
Riproduzione matematica è il testamento viaggiatore,
agguati distratti ai fulgidi castelli dei miraggi sterili.
Possedimenti, strazi, emancipazioni, incognite, reazioni, soluzioni.
Percorsi casuali agli angoli dei distretti asserviti;
alle fontane cosmiche il tè è servito con orgogli al vento,
e la plastinazione ai farmaci epilettici non è concessa.
La trasmutazione umana è all’apice delle riproduzioni generazionali.
Ingurgita catastrofi incerte e galassie eterne di tesori unitari
e giuramenti d’organi in bottiglia contemplano i funamboli di Stoccolma.
Rombano voragini in vortici in rovina
e son cicliche le acerbe carni degli sguardi riciclati
che universi deglutiscono e cataclismi d’esorbitanza
effondono in rottami incalzanti
sui viali motorizzati dei veicoli temporali.
Cede i valichi spaziali ai cancelli dei circuiti d’incanto
e i vagoni polmonari si riversano nei locali senza volto
delle ingorde periferie ambulanti.
Circumnaviga le estati sulle cupole dei bulbi tulipani
e le ferrovie delle cloache sciolte tacciono in aridi gesti.
Si sfaldano i giunti primordiali in catalessi ricombinate,
i battiti risonanti ai palcoscenici aeriformi si prostrano.
Amnesie alle tragedie floreali dei pellegrini immoti
giungle altisonanti dai vespri convenzionali dettano agli autori.
Riproduzione matematica è il testamento viaggiatore,
agguati distratti ai fulgidi castelli dei miraggi sterili.
Possedimenti, strazi, emancipazioni, incognite, reazioni, soluzioni.
Percorsi casuali agli angoli dei distretti asserviti;
alle fontane cosmiche il tè è servito con orgogli al vento,
e la plastinazione ai farmaci epilettici non è concessa.
La trasmutazione umana è all’apice delle riproduzioni generazionali.
Ingurgita catastrofi incerte e galassie eterne di tesori unitari
e giuramenti d’organi in bottiglia contemplano i funamboli di Stoccolma.