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Autore: outcast    20/05/2013    3 recensioni
"Chris? Sei tu?"
Qualcuno era entrato in casa sbattendo la porta, Darren corse verso il salone per poter finalmente abbracciare il suo magnifico ragazzo. Ma non c'era Chris ad aspettarlo sulla soglia della porta.
Genere: Angst, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altro personaggio, Chris Colfer, Darren Criss
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Ed eccomi qui con una piccola OS CrissColfer, come si vede che non ho niente da fare, infatti ho già pronti due capitoli di Memories che posterò uno giovedì e l'altro la settimanda prossima (sempre di giovedì). Per chi non mi conoscesse, questa storia non ha niente in comune con l'altra quindi potete leggerla liberamente. Spero tanto vi piacci perchè in un certo senso mi hanno costretta a pubblicarla.
Buona lettura.







Il mondo è mio


 





"Chris? Sei tu?"
Qualcuno era entrato in casa sbattendo la porta, Darren corse verso il salone per poter finalmente abbracciare il suo magnifico ragazzo. Ma non c'era Chris ad aspettarlo sulla soglia della porta.
Un uomo dagli occhi ambra lo fissava con un sorriso ironico.
"Che ci fai tu qui?"
"Una visitina a mio figlio.."
Charles, sempre con quel sorriso ironico stampato sul volto, fece un passo avanti verso il figlio che spaventato si ritrasse.
"Vattene!"
Disse Darren tremante, l'idea che suo padre fosse a casa sua, nella casa che si era costruito con Chris, lo faceva impazzire. 
"Ho detto vattene!"
"Non osare darmi ordini Darren Everett Criss! Sono tuo padre e ho il diritto di essere qui!"
"Tu non hai nessun diritto su di me! Vattene!"
Darren e suo padre si fissavano in cagnesco, il loro odio non era sparito con gli anni ma era peggiorato quando l'uomo aveva scoperto della relazione del figlio con un ragazzo.
"Sei in casa mia, in casa nostra, non puoi stare qui! Io non ti voglio, noi non ti vogliamo!"
"Voi? Ah si. Tu e tuo marito"
Disse l'ultima parola con disprezzo e rabbia, tanto che i suoi occhi si fecero ancora più rossi e folli.
"Avevo dimenticato che mio figlio è.. è quello che è.. Sei la pecora nera della famiglia! Tu non sei più parte di niente, è colpa tua se tua madre se ne è andata!"
"No! è tua la colpa! Tua e del tuo stupido odio per tutto ciò che è diverso da come lo vorresti! Sei riuscito a dividerci e a renderci la vita un inferno. La mamma ha fatto bene a scappare!"
Successe tutto tanto in fretta che Darren non ebbe neanche il tempo di reagire, si ritrovò disteso a terra con suo padre che inveiva contro di lui e continuava a colpire ogni parte del suo corpo.
Fu in quel momento che qualcosa dentro di lui si spezzò per sempre, suo padre non era mai riuscito a toccarlo davvero, aveva solo ferito il corpo che piano piano era guarito, se non per qualche cicatrice che gli ricordava dolorosamente quanto poco fosse stato amato, ma questa volta il dolore e la delusione riuscirono a scalfire anche la sua anima. Era da quando aveva 16 anni che non si sentiva così spaventato da quell'uomo, era riuscito a scappare da lui, era partito per New York, solo, senza soldi, l'unica cosa che si era portato dietro era la sua chitarra, si era guadagnato da vivere lavorando in un bar e suonando per strada. Il proprietario del bar l'aveva preso in simpatia permettendogli di dormire nella piccola casa sopra il bar, ed era soprattutto a lui che Darren doveva la sua vita. Forse da solo non ce l'avrebbe mai fatta.
Respirava con fatica, ed era ancora steso sul pavimento quado due ore dopo suo marito rientrò a casa.
Chris aprì la porta e lo spettacolo che gli si parò davanti agli occhi lo distrusse, ma dovette trovare la forza per reagire. Prese Darren in braccio cercando di farlo con dolcezza e senza farlo soffrire, ma il marito si lasciò scappare un gemito strozzato, la ferita che si era aperta nel cuore di Chris quando lo aveva visto sul pavimento, solo e sanguinante, si allargò. Chris non aveva mai visto Darren in quelle condizioni e l'idea di perderlo si stava facendo piano piano strada dentro di lui.
Chris aspettava in sala d'attesa da ore quando vide il dottore uscire dalla stanza di Darren scuotendo la testa. 
"Che succede? Sta bene? Si riprenderà?"
"Lei è..?"
Aveva urlato senza neanche accorgersene e il dottore non era riuscito a capire neanche una delle innumerevoli domande che gli aveva fatto, così cercò di calmarsi e si presentò.
"Sono Chris Colfer, il marito di Darren... Lui sta bene?"
"Temo che sia grave signor Colfer, Darren fatica a riprendere conoscenza e le ferite mi preoccupano, ha anche tre costole rotte. Si può sapere che cos'è successo?"
"Io.. Io non lo so! Sono tornato a casa e l'ho trovato così e.."
Chris scoppiò a piangere e cadde in ginocchio scosso dai singhiozzi. Per la prima volta nella sua vita erano riusciti a ferirlo, aveva sempre avuto il coraggio di reagire, ignorava i bulli a scuola così come aveva continuato ad ignorarli anche dopo, a volte le offese e i continui maltrattamenti facevano male, ma da quando era entrato a far parte di Glee la sua vita era cambiata, e quando Darren era entrato nel cast aveva finalmente trovato un motivo valido per sopportare la vita e i suoi ostacoli. Ma adesso non sapeva se suo marito sarebbe sopravvissuto e il suo mondo si stava piano piano sgretolando.
Ne avevano passate tante, all'inizio entrambi cercavano di negare il loro amore ma alla fine non erano più riusciti a trattenersi, e Darren aveva fatto il primo passo baciandolo nel camerino durante le riprese della 2x16, proprio la puntata del primo bacio Klaine. In quel momento cambiò tutto, dovevano tenere segreta la loro relazione per non far scendere gli ascolti del telefilm, dovevano nascondersi, non potevano farsi vedere in pubblico, cercavano in tutti i modi di non alimentare le voci che circolavano su di loro e la loro possibile relazione. Ma quattro anni dopo, quando filamente dichiararono il loro amore, capirono che si erano nascosti inutilmente, perchè i loro fans li adorarono, se possibile, ancora di più.
Chris fu riportato alla realtà da due braccia muscolose che lo sostenevano, il dottore lo aveva fatto sedere su una sedia e lo aveva coperto con una coperta, adesso gli sorrideva gentilmente porgendogli una tazza fumante di tè. 
"Tenga le farà bene, le prometto che farò tutto il possibile."
"Grazie.."
Il dottore sorrise incoraggiante e tornò nella stanza dove si trovava Darren da almeno tre lunghe ore.
 
 



 
Chris si rifiutò di tornare a casa e passò tutta la notte ad aspettare notizie del marito, notizie che non arrivarono fino al giorno dopo. Lo stesso dottore del giorno prima lo svegliò con un sorriso raggiante stampato sul volto e gli disse che Darren aveva ripreso i sensi e chiedeva di lui, Chris si precipitò da lui con le lacrime agli occhi.
"Dare! Stai bene?"
Darren era davvero ridotto male, aveva un occhio gonfio e il labbro rotto, per non parlare dei lividi e delle ferite nascoste agli occhi dalle coperte e dalle bende, ogni parola sembrava causargli dolore.
"Non hai un bel aspetto dolcezza"
Eccolo il suo Darren che nonostante tutto cercava di farlo sorridere.
"Neanche tu se è per questo"
"No? Credevo di essere più sexy, sai più figo"
Chris si fece improvvisamente serio quando notò la smorfia di dolore che suo marito aveva cercato di nascondergli con un sorriso.
"Chi ti ha ridotto così?"
Darren non rispose e chiuse gli occhi mentre un leggero brivido gli percorreva la spina dorsale. Chris gli strinse la mano e si sedette accanto a lui aspettando pazientemente che il marito si decidesse a parlare.
"Lui.."
"Lui..? Tuo.. Tuo padre?"
"Si"
"Perchè?"
"La mamma lo ha lasciato e lui è venuto a sfogarsi dal suo adorato figlio.."
Un ombra scurò attraversò gli occhi di Chris. Aveva sempre saputo che il padre di Darren era un uomo cattivo e che l'aveva già picchiato in passato, ma credeva che adesso suo marito fosse al sivuro, invece si sbagliava.
"Lo uccido"
Darren spalancò gli occhi terrorizzato dalla fermezza con cui Chris aveva pronunciato quelle parole e vide che i suoi occhi  erano diventati scuri, sembravano un mare in tempesta.
"Io sto bene e non voglio che lui ti faccia del male.. Amore mio ti prego lascia stare"
La rabbia che fino a poco prima aveva inondato Chris, svanì quando sentì la dolcezza con cui il marito aveva pronunciato quella frase.
"Bene! Allora lo denunceremo e non guardarmi con quella faccia! Ti ha maltrattato per troppo tempo ma adesso basta! Non 
aveva fatto i conti con me, io non permetterò che ti tocchi ancora! Ti amo Daisy e nessuno ti porterà via da me."
"Colfer hai appena rovinato un discorso emozionante chiamandomi Daisy!"
"L'altra notte non ti dispiaceva ti chiamassi così"
Scoppiarno a ridere entrambi e si strinsero l'uno all'altro, Chris cercò di non stringere troppo forte Darren per non fargli male, ma il corpo martoriato del marito era molto sensibile e un ulteriore gemito convinse Chris a rivolgersi alla polizia per far sbattere dentro quel bastardo.
 
 



 
Erano passati anni da quando Darren era finito in ospedale. Suo padre aveva avuto quello che meritava ed era finito in carcere per scontare la sua pena, aveva rintracciato sua madre che adesso viveva con loro e il piccolo Ryan, il loro figlio adottivo, che avevano chiamato così in memoria della persona che li aveva fatti conoscere, Ryan Murphy.
Era stato difficile trovare una donna che potesse essere la sua madre biologica e ottenere l'affidamente del piccolo, ma alla fine ce l'avevano fatta. Ci avevano messo anni, la legge sulle adozioni gay era entrata in vigore da tempo, ma non tutti l'approvavano e molte persone non riuscivano a capire come un bambino potesse crescere bene avendo due papà, ma Chris 
e Darren amavano profondamente quel bambino, e il fatto di essere due uomini non gli impedì di crescerlo splendidamente.
Il piccolo Ryan era una peste dai ricci capelli neri e dagli occhi azzurri come la madre, era molto dolce e appena aveva iniziato a parlare aveva dimostrato il suo interesse per la musica, canticchiando le canzoni dei cartoni insieme a Darren. 
I due uomini avevano deciso per il bene del bambino, di raccontargli la verità e fargli conoscere la madre biologica che passava a trovarli ogni volta che voleva e che viziava e amava il piccolo Ryan.
"Papà!! Abbiamo messo Aladdin! Vieni a vederlo con noi?"
Darren sorrise al figlio e si lasciò portare in salone, si sedette sul divano accanto al marito e a sua madre, che prese il piccolo in braccio.
Chris si strinse a lui e si addormentò con la testa sulla sua spalla, Ryan e la nonna si addormentarono poco dopo stretti l'uno all'altra, e lui non potè fare a meno, mentre canticchiava "Il mondo è mio", di pensare di essere l'uomo più fortunato del mondo.




Spero tanto vi sia piaciuta! Non è uno de lavoro riusciti meglio ma vorrei lo stesso sapere cosa ne pensate! Se mi lasciate una recensione  (positiva, neutra o negativa che sia) vi mando tanti Muffin giuro! 
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