Fumetti/Cartoni americani > My Little Pony
Ricorda la storia  |      
Autore: TheKodiak72    20/05/2013    2 recensioni
Sono passati tre giorni ormai ma nessuno ancora sospetta nulla. Nessuno sospetta che in realtà dietro quel visetto angelico di Fluttershy si celava… una psicopatica. Nessuno avrebbe mai creduto che potesse finire così, intrappolati nella morsa del ragno e il bello è che nessuno aveva proprio sospettato niente in quella casetta così innocente vista da fuori....... ma non da dentro.
Genere: Horror, Mistero, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Fluttershy, Nuovo personaggio, Rainbow Dash
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Rainbow Dash ormai aveva completamente perso la testa, pensava di essere veramente tornata piccola e mai avrebbe potuto immaginare che proprio una delle sue migliori amiche, avesse un lato così oscuro. Finchè un giorno…. Era tutto pronto. La sua rapitrice aveva portato come tutte le mattine un biberon con del latte tiepido alla sua “bambina”: "Ecco qua piccina mia, bevi il latte che la tua mammina ha preparato con tanto amore". Oltre a Dash, era caduta in trappola anche Lyra, una nuova arrivata da circa un mese, che con la scusa di organizzare il suo compleanno l’aveva intrappolata e sottoposta al suo speciale “trattamento” per tornare piccola. "Ecco qua" disse Fluttershy con l’espressione tutta contenta, "Siamo proprio una vera famiglia felice". Famiglia? Felice? Tutti questi pensieri passarono velocissimi in testa a Rainbow Dash e l’avevano completamente liberata dalla trance ipnotica di Fluttershy. Lei voleva tornare a casa dalle sue vere amiche e non restare in quell’inferno per sempre. E questo era un sentimento troppo grande. Doveva fare qualcosa e subito. Pensò subito di scappare ma la paura era troppo forte, quindi decise di chiedere aiuto Lyra, ma lei non voleva saperne: ormai era troppo affezionata alla sua “mamma”, così decise di pensare a una scusa per trovare il momento giusto per scappare: "Mammina?" chiese. "Si tesoro mio?" "Sono finiti i biscotti ed io ho tanta fame" "Davvero? Oh scusa piccola mia vado subito a comprarteli, aspettami qui e fai la brava d’accordo?" Dash annuì ed osservò Fluttershy uscire di casa ed appena ella fu fuori, Dash corse verso la porta. Era chiusa. Dash si guardò subito intorno alla ricerca disperata di un uscita ma c’era soltanto la finestra e lei non aveva completamente riacquisito le forze necessarie per volare e poi era un posto molto alto e se fosse caduta da li si sarebbe rotta tutte le ossa. Ormai mancavano pochi minuti al ritorno della sua rapitrice, se lo sentiva ed era nel panico più totale. Si scagliò con tutte le sue forze contro quella maledetta porta ma non si apriva. Solo poco dopo scoprì con orrore che dall’altra parte era fatta tutta di acciaio e a quel punto cominciò a perdere tutte le speranze. Improvvisamente, sentì la porta aprirsi nel salone: era tornata. Dash impaurita inciampò sul tappetto per scoprire che quest’ultimo nascondeva una botola e senza pensarci due volte, ci entrò subito richiudendola immediatamente sopra di se. Rainbow Dash si ritrovò sopra una lunga scalinata scarsamente illuminata da delle piccole lampade e cominciò a scendere lentamente sempre più in giù. "Fra poco si accorgerà che non ci sono più e scenderà a cercarmi" pensava Dash sempre più impaurita, "Verrà a prendermi e per me sarà finita" pensava mentre ascoltava il rumore dei passi di Fluttershy che si facevano via via più vicini alla camera da letto e si fermarono non appena ella ci entrò. Dash si fermò. Non sentiva più niente e non osava guardare indietro. Poi improvvisamente sentì la botola aprirsi di scatto e si mise a correre col cuore in gola. Sentiva il pericolo avvicinarsi sempre più a lei e non si voltava per nessun motivo. Finalmente arrivò in fondo alle scale dove c’era un corridoio con due porte una chiusa e una aperta e corse subito dentro a quest’ultima ma non appena entrò, scivolò e cadde in una pozza d’acqua… o almeno così sembrava. La assaggiò. Era sangue! Dash si voltò di scatto e provò ad accendere la luce e quando vi riuscì, uno spettacolo terrificante si presentò ai suoi occhi: davanti a lei c’era un pony completamente sventrato in una pozza di sangue e non appena lo vide lanciò un urlo e sentì qualcuno alle sue spalle. Si voltò e vide Fluttershy che la colpì con un pezzo di legno facendole perdere i sensi. Rainbow Dash si risvegliò al buio e subito percepì di essere tutta legata ad un letto ma non sembrava il fasciatoio dove Fluttershy l’ha portata la prima volta, era diverso. "Bene ti sei svegliata, ora possiamo cominciare" Una luce si accese illuminando la stanza e ne rivelò il contenuto: era una sala di tortura. Rainbow Dash vide Fluttershy davanti a sé con un’espressione arrabbiata e severa e tentò di liberarsi ma aveva libere solo le ali. "Tu sei stata molto cattiva" disse Fluttershy accusandola fortemente. "Ma perché lo fai? Perché mi fai questo?" le urlò contro Dash, adesso che aveva trovato coraggio. "Perché sei una bambina molto cattiva e ora verrai punita nel migliore dei modi!" Detto questo Fluttershy aprì una cassetta del pronto soccorso e cominciò a rovistare dentro come per prendere qualcosa. Dash sentì il rumore metallico di qualcosa di lungo e affilato come… come un coltello, un lungo coltello che Fluttershy tirò immediatamente fuori dalla cassetta e lo puntò contro Dash che completamente terrorizzata lo fissò come se fosse la prima volta che ne vedeva uno. Era per lei, solo per lei. Lo sapeva benissimo. "Non preoccuparti non sentirai niente, a meno che tu non opponga resistenza e mi faccia fare un macello come il nostro amichetto qui a fianco" disse indicando il pony di prima steso a terra completamente sventrato "Sai lui era un bambino molto cattivo e questa è stata la sua punizione, perché anche lui mi aveva rifiutata ed aveva tentato di scappare da me, dalla sua mamma ti rendi conto? Ma ora è in pace ed adesso ci sarai anche tu mia piccola Dash ma non ti preoccupare farò in un attimo." Rainbow Dash era paralizzata dal terrore. Cosa diavolo voleva farli quella lì? Fra pochi minuti sarebbe stata aperta come una noce di cocco oppure l’avrebbe sgozzata o che altro ancora? Tutti questi pensieri gli passarono velocemente davanti agli occhi e non riuscì a trattenersi e gli urlò contro: "Tu sei pazza! Basta slegami subito! Fluttershy torna in te! Ti prego!" Fluttershy fece finta di non ascoltare l’ex amica e si avvicinò sempre di più. "Ecco adesso stai ferma…" disse. Rainbow Dash sentiva la morte avvicinarsi e tra poco l’avrebbe presa per sempre così decise di tentare il tutto per tutto e gli disse: "Aspetta! Prima posso assaggiare l’ultimo goccio del tuo meraviglioso latte che mi prepari tutte le mattine?" Fluttershy era meravigliata da quella frase. "Cosa? Ti piace davvero? Come sei gentile! Va bene te ne darò un goccio" Detto questo Fluttershy si voltò e andò di sopra a prendere un biberon ma non aveva capito di essere caduta in trappola, perché appena rimasta sola, Rainbow Dash sfilò con i denti il ferro che teneva unito il suo pannolino e tentò di scassinare la serratura delle cinghie che la tenevano legata al letto e dopo poco tempo vi riuscì. Intanto tornò Fluttershy con un biberon e non si accorse di nulla. "Apri la bocca…" Dash cominciò a ciucciare il latte ma non lo ingoiò. "Che aspetti? Ingoialo su!" Era il momento. Rainbow Dash glielo sputò in faccia e si liberò dal letto. Le urlò contro: "Vaffanculo!" e le diede un pugno talmente forte da farla cadere a terra e senza perdere un secondo, corse fuori dalla stanza e la chiuse dentro. Sapeva cosa doveva fare. Corse subito su di sopra in camera ad andare a salvare Lyra e appena entrò nella stanza la vide stesa a terra. "Lyra? Lyra svegliati! Dobbiamo scappare!" ma non otteneva risposta "Lyra?" La voltò e si inorridì. Aveva un coltello piantato nella schiena. Anche lei aveva cercato di scappare. Improvvisamente Dash sentì un rumore proveniente dalla botola come una porta sfondata: Fluttershy era uscita dalla stanza. In quel momento le luci si spensero. Rainbow Dash brancolava nel buio e cercava di appoggiarsi a qualcosa di solido e si appoggiò al muro cercando disperatamente l’interruttore della luce. Poi sentì dei passi venire su dalle scale lenti ma poi sempre più veloci fino a che si trasformarono in una corsa verso di lei. I passi le arrivarono vicinissimi e a quel punto trovò l’interruttore e accese la luce. Davanti a lei c’era Fluttershy completamente ricoperta di sangue con un ghigno malefico e brandendo una mannaia rideva istericamente. Fluttershy cercò di colpire Dash con la mannaia ma la mancò e Dash non vedendo altre vie di fuga, saltò fuori dalla finestra ed atterrò sul prato e una volta in piedi cominciò a correre più che poteva. Era libera. Libera da quell’incubo. Il giorno dopo la notizia si sparse in tutta Equestria e Fluttershy fu rinchiusa nel manicomio comunale. Rainbow Dash va spesso a trovarla ma lei non la vuole vedere e passa tutto il giorno a giocare e a parlare con le bambole, le sue “bambine”. Dash ha ripreso una vita normale ma mai dimenticherà gli orrori vissuti in quella casa e sa di aver perso un’amica. Di averla persa per sempre.
  
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fumetti/Cartoni americani > My Little Pony / Vai alla pagina dell'autore: TheKodiak72