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Autore: stoneheart23    20/05/2013    2 recensioni
Non sapeva neanche lui come era successo ma a un certo punto l’aveva baciata. Voleva farlo per scherzo ma alla fine aveva baciato Alessandra per la prima volta. La sua mente non riusciva a pensare ad altro, a schiodarsi dalla testa quel suo volto, pieno di gioia e quel suo sorriso, così semplice e affascinante. Da quei suoi capelli, rossi come il mare al tramonto, che lo accarezzavano ogni volta che avvicinava le labbra alla sua guancia per baciarla. Quei capelli che profumavano di lei, un profumo unico e intenso, come la salsedine, che non se ne era mai accorto di quanto gli riempisse il cuore.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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[Marco e Alessandra]
-Ehi ciao piccola
-Ciao cucciolo
-Come mai mi hai chiesto di venire qui? Pensavo dovessi studiare
-Si lo so ma mi sono ritagliata un po’ di tempo per stare con un amico
-Ah mi sembra giusto. Anche perché io ho mollato tutto per venire sai?
-Tu sei scemo
-In effetti sì perché stavo giocando alla Play ho dovuto annullare un campionato
-Ma sei uno stron*o allora! Non mi parlare più vai via
-Ma va non fare così, vieni qui
-Nooo
-E se ti chiedo scusa dimentichi tutto?
-Dipende
-Da cosa?
-Da come lo fai
-Se mi inginocchio?
-No
-Se ti abbraccio?
-Mmh…
-E se…

[Marco]
Non sapeva neanche lui come era successo ma a un certo punto l’aveva baciata. Voleva farlo per scherzo ma alla fine aveva baciato Alessandra per la prima volta. I cinque minuti che erano passati da quando lei era scappata da lui con gli occhi sgranati li aveva passati camminando senza meta in direzione del mare. Non poteva essere, non poteva, pensava lui. Alessandra era soltanto un’amica ma lui…lui ora la amava. La sua mente non riusciva a pensare ad altro, a schiodarsi dalla testa quel suo volto, pieno di gioia e quel suo sorriso, così semplice e affascinante. Da quei suoi capelli, rossi come il mare al tramonto, che lo accarezzavano ogni volta che avvicinava le labbra alla sua guancia per baciarla. Quei capelli che profumavano di lei, un profumo unico e intenso, come la salsedine, che non se ne era mai accorto di quanto gli riempisse il cuore. E quei suoi occhi castani cioccolato, dolci e profondi, che attiravano il suo sguardo e che, come una finestra, lasciavano intravedere i sentimenti di lei, nascosti in fondo al cuore. E adesso lui aveva rovinato tutto, come poteva essere così stupido! Ormai era arrivato al mare e le catene dell’Arena Ciccio Franco erano piene di lucchetti lasciati lì dalle coppie di innamorati e non solo. Infatti lì da qualche parte doveva esserci…eccolo là: il lucchetto suo e di Alessandra. Si avvicinò e lesse di nuovo i loro due nomi scritti, i nomi di due amici da sempre…e una scritta nuova. Doveva essere recente perché lui non la ricordava. E lesse. Capì tutto. In quanto a idiozia riusciva sempre a sorprendersi. Ora restava una cosa solo da fare: correre.

[Alessandra]
Si era risvegliata da uno stato di trance quando una macchina era passata veloce davanti a lei. Era appoggiata all’albero di fronte la scuola e pensava a lui. Quanti pensieri aveva fatto, quanti sospiri nel vederlo e quante lacrime versate per lui. Ma Marco era un amico non poteva nascere niente tra loro. Ma lei comunque lo aveva amato e lo amava, come la prima volta. E proprio quando era riuscita a mettersi il cuore in pace ecco che lui la cinge e la bacia. Non era possibile, non poteva, pensava lei. E così se ne era andata, l’aveva lasciato lì, e lui aveva fatto la faccia più triste che lei avesse mai visto in tutta la sua vita. Ma adesso che lei era appoggiata a quell’albero, non poteva che pensare ai suoi occhi, nere e lucide schegge di ossidiana, che racchiudevano in sé la forza del vento di burrasca e la pace di un tramonto sull’Aspromonte. I suoi capelli, arruffati, crespi e mal pettinati, che lasciavano naufragare i pensieri di lei tra le onde di quei ciuffi in tempesta. Ma sopra tutti troneggiava il suo sorriso. Il sorriso di Marco era unico perché spegneva il sole e irradiava il mondo con la sua luce, specchio di una gioia che nasceva dal cuore. Ma lei era scappata come una bambina e aveva rovinato tutto, come poteva essere così stupida! Così si girò per appoggiare la testa contro il tronco ma quando lo fece si ritrovò con il naso premuto contro un’incisione. Ma sì certo, come aveva potuto dimenticarla: era l’incisione che avevano fatto quando erano usciti insieme per festeggiare l’onomastico di Marco. Erano semplicemente i loro nomi scritti uno sotto l’altro con una faccina sorridente al centro. Era ancora lì tutta intera…troppo intera. Qualcuno aveva inciso qualcosa sotto il loro disegno. Lei lesse. E capì tutto. Neanche il tempo di reagire che sentì qualcuno arrivare alle sue spalle.

[Alessandra e Marco]
-Che ci fai qui?
-Non vedi? Stavo correndo
-L’avevo capito ma che vuoi da me?
-Dirti una cosa
-Veloce
-Sai per caso chi ha aggiunto la scritta “quando capirai che ti amo?” al nostro lucchetto?
-Non lo so forse è lo stesso che ha aggiunto “Ale in realtà ti amo” alla nostra incisione
-Mi stai rinfacciando l’incisione per caso?
-Sei stato tu che hai cominciato a rinfacciarmi il lucchetto
-Ma io non sto rinfacciando proprio niente
-E allora che stai facendo?
-Ti sto dicendo che ti amo
La foga di Alessandra si era interrotta di colpo. Era rimasta come se non capisse il significato di quelle parole. Lui in compenso aveva gli occhi pieni di lacrime ed era crollato in ginocchio.
-Sì Ale io ti amo. Tutto questo tempo passato a parlare con te, a piangere con te, a ridere con te mi ha insegnato che se vuoi trovare l’amore devi prima viverlo. Devi sentire il cuore che ti sale in gola ogni volta che vedi chi ami, devi saper contare le farfalle che volano nello stomaco e devi saper vedere ogni singola goccia di sudore che si forma sulla mano quando stringe quella di chi ami. E io l’ho fatto Ale: stando insieme a te ho imparato ad amare. Ad amarti.
Marco aveva espulso tutto e ormai le guance erano rigate di lacrime, quindi piegò la testa in avanti, sconfitto. Poi sentì una mano, la più dolce, prenderlo per il mento e sollevarlo. La vide inginocchiata davanti a lui in lacrime e vide gli occhi di lei piantarsi nei suoi.
-Marco, io…
-Ale…
-Io ti amo. Ti amo come non mai sei unico, sei dolce sei…
Bacio. Lui le baciò le labbra, trasformando le confuse parole di lei nel momento più bello della vita, e lei gli baciò le sue, costruendo sulle loro lacrime l’amore che da sempre i loro due cuori stavano aspettando.
  
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