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Autore: Icy_N    22/05/2013    3 recensioni
"Nell'antico edificio tutto tace, avvolto in un velo di Lutto e malinconia da rendere grigio anche il cuore più allegro. Stormi di uccellini radunati sui cavi dell'alta tensione si preparano ad affrontare il loro lungo viaggio verso i paesi più caldi. Giacciono lì, cinguettando in modo flebile,non si accingono a partire. Che anche loro comprendano la situazione attuale?"
Un funerale, un'amicizia, una lacrima che vola via e congela nel freddo di Ottobre...
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: L, Matt, Mello, Near | Coppie: Matt/Mello
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Non posso crederci”

 

Un giorno come tanti. Una mattina incredibilmente fredda di Ottobre. Nell'antico edificio tutto tace, avvolto in un velo di Lutto e malinconia da rendere grigio anche il cuore più allegro. Stormi di uccellini radunati sui cavi dell'alta tensione si preparano ad affrontare il loro lungo viaggio verso i paesi più caldi. Giacciono lì, cinguettando in modo flebile,non si accingono a partire. Che anche loro comprendano la situazione attuale?

Nel cortile dell'enorme villa, costernato dalle aiuole ormai morenti, sta per essere celebrato IL funerale. Il viottolo di pietre bianche e grigie che ha origine all'ingresso della proprietà, luccicante per il temporale da poco cessato, prosegue verso il centro del meraviglioso giardino, ove si allarga a formare un isolotto di ghiaia. Dalla parte nord di questa circonferenza, ritorna stretto e longilineo fino ad incontrare le scale dell'imponente dimora. Al centro esatto dell'isolotto giace una bara, color dell'ossidiana, ancora aperta. Al suo interno giace disteso un uomo, sui venticinque anni, giovane, troppo giovane per trovarsi li, gli occhi chiusi, le mani unite sul petto, freddo come non era mai stato. Attorno al suo giaciglio si accalca una folla vestita di nero. Bambini , adolescenti e un paio di anziani, gli sguardi bassi e tristi, gli ombrelli scuri rivolti al cielo color del fumo che adesso si accinge nuovamente a piovere. Quasi come un pianto disperato, che si attenua solo per poche manciate di minuti e poi scoppia ancora, inesorabilmente, ancor più intenso e rumoroso di prima.

Dalla folla singhiozzante si leva un malinconico canto di preghiera, un ultimo saluto all'ormai defunto L Lawliet. Già, proprio L, il miglior detective del nostro secolo, vittima della furia omicida di Kira. I giornali non lo sanno anzi non lo verranno mai a sapere. Gli unici a esserne a conoscenza a parte me stesso e i presenti alla celebrazione, sono i componenti del quartier generale dove Ryuzaki aveva lavorato in questi mesi. Avendo letto tutti i dossier segreti riguardo l'attività di L in Giappone, malgrado quel vecchiaccio di Roger mi abbia più volte raccomandato di non farlo, conosco buona parte degli svolgimenti del caso Kira e questo potrà rappresentare un vantaggio futuro. Ad esempio so che L aveva riposto in loro la propria fiducia, mostrando per la prima volta il suo vero viso e contando su di loro per un buon proseguimento delle indagini. Si dice, ma si tratta solo di voci non confermate, che il detective , poco prima del suo decesso, abbia persino scelto un suo successore all'interno della polizia giapponese. Personalmente non ci credo. Non può averlo fatto, dopo tutto che scopo avrebbe la Wammy's house se non quello di allevare gli unici possibili successori del grande L? Che motivi avrebbe avuto quindi per scegliere un comune poliziotto e metterlo a capo di di indagini così complesse? La faccenda mi lascia perplesso, non mi fido della polizia. Non più. Torno a contemplare malinconico la salma del mio eroe. Lui per me era e sempre sarà un modello da seguire, l'unico vero idolo che io abbia mai avuto. Vederlo lì immobile, la pelle di quel colore orribile che appare quasi violacea sulle palpebre e sulle labbra, incapace di pensare, di respirare,mi fa sentire impotente, rende la mia gola secca e fa si che le mie lacrime righino calde le mie guance intorpidite dal freddo. Oramai è inevitabile che io pianga davvero. Lo sento: sento il mio respiro cambiare, sento la rabbia salirmi amara su per l'esofago, una strana voglia di gridare forte. Avverto gli occhi inumidirsi di malinconia per poi sentirli colmi fino all'orlo e nel tentativo di fermarli finisco per stringerli forte, facendone fuoriuscire gocce pesanti come macigni. Una frana inarrestabile di questi macigni che si riversa sugli zigomi, raggiunge la parte estrema del volto e cade giù, in balia del vento freddo.

Piango, sto piangendo! Ma cosa diamine mi succede?! Perché non riesco a smettere?

Porto le mani sul volto, un altro sciocco tentativo di fermare il mio pianto, lo sfrego forte, impregnando così anche i guanti di lana nera.

Sono ridicolo! Ancora una volta dimostro di non sapermi controllare. Lascio sempre che i sentimenti prendano la meglio sulla ragione e finiscano per umiliarmi...

Davanti a Near. Davanti a L. La mia dignità ed il mio orgoglio che si consumano in un attimo come un pezzo di carta gettato tra le fiamme.

Ad un certo punto qualcuno poggia la sua mano sulla mia spalla, il tocco leggero e confortante tipico di una sola persona di mia conoscenza.

-Tranquillo Mello, andrà tutto bene, vedrai-

Come al solito quel ragazzo rosso riesce a mantenersi positivo nonostante la gravità delle cose. A volte mi chiedo cosa ci faccia qui alla Wammy. Insomma, dovrebbe aver intuito che non andrà tutto bene, anzi non potrà che peggiorare. E inoltre...

 

“Non ho bisogno del suo supporto morale. Ce la faccio da solo a riprendermi”.

 

Allontano la sua mano con un gesto rapido e mi volto dall'altra parte per cercare di evitare il suo sguardo.

 

-La-lasciami!-

 

Gli dico tra i singhiozzi. Solo ora realizzo che sarebbe stato meglio non parlare per evitare di attirare ancora di più la sua attenzione su di me. Stupido, ora è troppo tardi.

 

-Mello..-

 

Nel sentire quel dolce sussurro, simile al suono di una lieve brezza estiva, mi giro quasi automaticamente, un po come un cane richiamato dal fischio del suo padrone.

Matt è rimasto con la mano tesa verso di me, come se volesse consolarmi e non sapesse come fare. Nei grandi occhi verdi appena lucidi trasparisce chiaramente la pena che prova per me. Non riesco a sopportarlo, il suo sguardo. Intenso e persuasivo,dolce come quello di un cucciolo.

Si avvicina con passo lento e sicuro, mi prende sotto braccio per tranquillizzarmi.

Stringendomi a sé sussurra :

 

-Ora va meglio, dico bene?-

 

Un sorriso rassicurante irradia quel volto lentigginoso, divenendo per me una sorta di scaccia pensieri.

Incredibile.

E' davvero incredibile come riesca a farmi stare bene.

Lui è l'unico che riesce a guardarmi dentro, l'unico che mi conosce davvero e sa quali sono le mie debolezze e le mie paure. Giocare a fare il duro non ha efficacia in sua presenza.

Per questo è il mio migliore amico.

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Salve Ragazzi!!
Grazie per aver letto la mia Oneshot fino in fondo ^^
Spero vi sia piaciuta....l'avevo scritta circa 5 mesi fa^^"  e oggi mi è venuta voglia di pubblicarla... 
Che ne pensate?? 
Grazie a coloro che recensiranno, sia in modo positivo che negativo :)) CIAAOOO

 

  
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