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Autore: UsmileIsmile14    22/05/2013    0 recensioni
La vita è come un pacco regalo chiuso . Non sai cosa ci troverai dentro , e nemmeno cosa aspettarti . Jeanette Caroline Litz è un'adolescente stanca del suo paese di nascita che ritiene monotono , come quasi tutte le persone che ci abitano . Sà bene che la vita non si può prevedere , ma decide di poterci fantasticare e vicino a lei avrà un compagno speciale incontrato casualmente del quale s'innamorerà ? Scopritelo
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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 We can try to love again .
Non avevo mai pensato di scrivere questa storia . Eppure ora sono qui , china su questo foglio con gli occhi che scorrono da sinistra verso destra , rileggendo le righe , controllando che i periodi siano giusti . Pensate un pò , non so nemmeno come iniziare davvero a raccontarvi tutto ciò che sto per dirvi dal momento che non sono mai stata brava a raccontare , ma ci proverò .
Oggi , ero seduta proprio dove sono ora e guardavo fuori dalla finestra il paesaggio . L'erba arida che si sposta con il costante movimendo dei mulini a vento è una cosa rilassante e mi ha fatto venire in mente i bei tempi , quand'ancora si parlava con dei telefoni che sinceramente sembravano più dei mattoni e quando si ascoltava la musica con la radio portatile.
Capitolo 1 : Take to the start.
 
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   Caro diario,                                                    Leida 09/07/1983
Mi sento un pò una sfigata a scriverti ancora a 15 anni ... maaa... fa niente. Ultimamente ho cercato di fare la grande ...andando nella Mustang di Josh .... fumando eh...... tante di quelle cose.... . Ho deciso di scriverti , perchè ho capito che ho sbagliato, non sò se mi spiego...sentivo una specie di necessità, non dire a nessuno di tutto questo ! Ah già.... dimenticavo ... tu sei una tomba. Ecco perchè mi fido più di te che di tutti gli altri. 
                                                                       Tua Caroline.
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"Save me, Save me, Save me
I can't face this life alone
Save me Save me Save me
I'm naked and I'm far from home!"
Le parole della canzone rimbombavano forti tra le mura della stanza . Sentivo il pavimento muoversi al ritrmo di quelle parole e saltavo per la stanza , reggendo la scopa per il manico , fingendo fosse un microfono . Il tonfo dei piccoli ma rumorosi tacchetti delle scarpe , si fondeva con la canzone che veniva "strillata" dalla radio nera corvino. Mi piaceva stare così. I capelli ricci lunghi che si muovevano da un lato all'altro , l'ampio vestito rosa a gonna a "campana" che roteava allegro ed il grande .... anzi esagerato fiocco posto sul retro dell'abito che s'impigliava un pò ovunque .
"Carol .......... Carol...........Caroline! " gridò Kelsi dalla stanza affianco . Era tempo di abbassare il volume . Corsì vicino alla radio e la spensi . 
" Mhh... felice ora ? " chiesi scocciata. Non mi erano mai piaciute le persone monotone. Mi davano di vecchio , da cambiare.
" Jeanette.. " disse lei.
" Non mi chiamare così ."
"E' il tuo nome.."
"No , il mio nome è Jeanette Caroline Litz " dissi , e aggiunsi " Per tanto posso decidere tra Jeanette e Caroline " , "Ho scelto Caroline " conclusi.
" Come vuoi " disse lei con aria indignata. " E comunque , devi studiare piccola scalpestrata " continuò .
"Io non è che non studio ... " tentai di cambiare argomento
" Carol la professoressa non è felice.. e cred..."
Non la feci nemmeno finire di parlare , uscii velocemente dalla stanza , scesi le scale e andai verso la prateria. 
Non sò perchè a volte perdevo le staffe e andavo su tutte le furie, fatto sta che vivere con mia sorella mi angosciava . Lei , Kelsi , fin quando i nostri genitori avevano deciso di partire per chissà dove in Italia , era rimasta sempre obbediente , e mai - dico MAI - si era sognata di essere una figlia scorretta. Ma io non ero come lei , e invece lei cercava di clonarsi nella mia persona. 
Comunque sia, corsi fino al mulino e con in mano la tavolozza da disegno iniziai a rappresentare il territorio circostante. Il vento come sempre d'altronde scuoteva l'erba che essendo primavera era di un verdino che si stava rinvigorendo per la stagione estiva. Vivere in Olanda non era niente male dopotutto , ma fin da piccola avevo giurato a me stessa che un giorno me ne sarei andata di lì per vivere in una città grande , una di quelle caotiche dove ci sono tantissime macchine , dove lo stess è al massimo e dove c'è tanto di quello smog da non riuscire a respirare. Perchè ? Solo per provare "cose nuove ".
Mi sedetti vicino al muro esterno del mulino proprio dal lato nel quale c'è un pò d'ombra e la visuale è migliore per disegnare. 
Iniziai ad abbozzare qualche tratto leggerissimo finchè sentii...
  
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