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Autore: ECA90    08/12/2007    0 recensioni
Questa è la mia prima fanfic, quindi siate buoni!! Un padre severo, un figlio zuccone, una misteriosa telefonata.. cosa mai potrebbe succedere per farli avvicinare??
Genere: Azione, Suspence, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Heiji Hattori
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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4. L’INIZIO DELLA VENDETTA

 

Era animato da uno spirito quasi animalesco e agiva semplicemente usando il suo istinto. Aveva davanti a lui due uomini che lo guardavano con aria vittoriosa, sicuri ormai che il ragazzo fosse spacciato. Lui stava a guardarli, con negli occhi la luce del predatore che sta per azzannare la preda. Improvvisamente, Heiji si mosse verso di loro, con le mani dietro la schiena, per attaccarli. Quando però si avvicinò a uno dei due, quello più grosso, questo si spostò, schivando il tentativo di spallata del ragazzo. Fatto questo, gli mise una mano dietro il collo premendo con forza, e lo mandò a sbattere contro lo stipite della porta. Il giovane vide l’angolo metallico avvicinarsi e fece appena in tempo a chinare la testa prima di vedere un lampo bianco che partiva dal suo cervello e andava ad offuscargli la vista. Ebbe solo il tempo di appoggiarsi su un ginocchio per non cadere a terra, che il senso di smarrimento svanì, per lasciare spazio ad un dolore lancinante. Il detective sentì subito dopo un liquido caldo scorrere sul suo viso.

H – Ah!! – Gli sembrava che la testa gli si fosse rotta in due.

Dopo alcuni istanti, assaggiò il sapore metallico del sangue che era arrivato fino alle sue labbra. Alzò lo sguardo verso quello che lo aveva mandato a sbattere contro lo stipite con il viso deformato dalla rabbia

H – MALEDETTO BASTARDO!! – Si scagliò contro di lui a testa bassa e, cogliendolo di sorpresa, riuscì a colpirlo sullo sterno. Data la ferita che aveva sulla fronte, l’attacco fu piuttosto doloroso anche per lui, ma se non altro, lo scimmione barcollò e cadde all’indietro.

L – maledetto pivello!! – Il malvivente si rimise in piedi inveendo contro il ragazzo.

Heiji provò a muovere le mani per prepararsi alla difesa di un attacco certo da parte del suo avversario, ma i polsi erano ancora saldamente legati da una spessa corda che gli graffiava la pelle ad ogni singolo movimento. Fece qualche passo indietro fino ad appoggiarsi con le spalle al muro, in modo da non perdere l’equilibrio se il ladro gli fosse andato conto; dimostrazione che le diverse disavventure vissute gli avevano insegnato molto su come affrontare un combattimento corpo a corpo. Come previsto, infatti, il troglodita si scagliò verso di lui, tanto velocemente quanto la sua mole enorme gli permetteva. Prima di raggiungere il suo obiettivo però, venne colpito da un violento calcio allo stomaco: Heiji infatti, aveva aspettato di avere l’uomo abbastanza vicino senza far capire le sue intenzioni, e poi lo aveva attaccato prendendolo in pieno!! Le ore passate ad osservare le gare femminili di Aikido della squadra femminile della scuola si rivelarono veramente utilissime. Approfittando del fatto che il nemico fosse in ginocchio, il detective gli andò di fianco e gli assestò un calcio talmente forte dietro la nuca da fargli perdere in sensi: l’uomo, infatti, si accasciò sulle cianfrusaglie metalliche sparse sul pavimento provocando un fastidioso fracasso. I suoni della colluttazione arrivarono anche due piani più in alto, dove due persone stavano chiuse in una stanza, ma in condizioni totalmente diverse. Uno era seduto su una poltrona da ufficio con i piedi sulla scrivania che aveva davanti, masticando in continuazione un sigaro; e guardava con soddisfazione davanti a sé.

Proprio li di fronte, stava un uomo in giacca e cravatta, inginocchiato a terra con mani e piedi legati, e fissava con astio il suo interlocutore.

SH – è una fortuna che io mi sia ricordato di distruggere la tua radiolina.. l’ispettore Toyama avrebbe potuto capire come rintracciarti.. Heizo.. – ghignò soddisfatto.

HE – Se pensi che no ti troveranno sei solo un povero stupido..

Entrambi gli uomini si zittirono sentendo i rumori provenienti dal piano terra

SH – Non ti illudere.. non sono rinforzi per te quelli che senti.. sono i miei uomini, e direi che hanno trovato qualcosa con cui divertirsi, magari una ragazza – disse mentre un sorriso disgustoso si dipingeva sul suo volto – o forse sono semplicemente ubriachi.. tanto per adesso non mi servono più.. io ho te.. ed è tutto quello che mi serve.. –

HE – e si può sapere cosa vuoi da me?!

SH – Niente di che.. diciamo.. protezione – rispose scandendo con cura le sillabe dell’ultima parola

HE – in che senso?

SH – ricatterò la polizia.. dirò loro che se rivogliono il capo vivo.. dovranno smettere di darmi la caccia; e lasciarmi andare tranquillamente in un paese straniero dal quale non farò mai più ritorno in Giappone, e dove potrò godermi le fortune guadagnate negli ultimi tempi.. –

HE – e non pensi che sia un po’ pericoloso per te tenermi qui in ostaggio? Pensi che bastino due corde per fermarmi? – lo pungolò il poliziotto, abbastanza esperto da capire che il piano dell’uomo che aveva di fronte non si fermava a quello che aveva appena detto.

SH – oh.. non temere per quello.. tu non vivrai abbastanza a lungo da poter far niente.. morirai oggi stesso, giusto il tempo di scattare alcune foto da inviare di tanto in tanto alla polizia per far vedere che sei vivo.. – disse il malvivente con un ghigno diabolico sul volto, attirandosi un o sguardo d’odio da parte del suo interlocutore.

Nel frattempo, due piani di scale più sotto, Heiji, dopo aver atterrato uno dei due uomini che aveva di fronte, si era appoggiato contro il muro col fiatone. Con le botte che aveva ricevuto, anche il solo respirare gli costava fatica. In compenso, ormai, i suoi occhi si erano completamente abituati alla semioscurità, e poteva vedere benissimo intorno a lui. L’altro ladro nel frattempo, si era messo in allerta: pensava che il ragazzo fosse ormai fuori combattimento, mentre invece era riuscito a metter KO il suo amico piuttosto velocemente. Decise di attaccare immediatamente, approfittando del fatto che il ragazzo stesse prendendo fiato.

L2 – ora sei spacciato moccioso!!

In tutta risposta, Heiji emise un suono più simile al ringhio di un lupo che non a un suono umano: era ancora fortemente arrabbiato.

Il nuovo avversario, decisamente più minuto e agile del primo, attaccò molto più velocemente, e colpì il liceale con un pugno allo stomaco che gli fece sputare una rilevante quantità di saliva.

H – cough cough.. – il giovane tossi con foga, mentre il suo viso diventava color porpora.

Soddisfatto per la buona riuscita dell’attacco, il ladro si fermò qualche istante di troppo vicino al ragazzo che, guidato dall’istinto e dallo spirito di sopravvivenza, alzò il capo e colpì il nemico con una violenta testata sul volto, sporcandolo del sangue che continuava ad uscire dalla ferita sulla fronte. Il ricercato fece un paio di passi all’indietro barcollando, con le mani premute sul viso.

L2 – maledetto marmocchio!!

Fece solo in tempo a togliersi le mani dalla faccia, che un’altra testata, ancora più forte della precedente, lo colpì sul naso, costringendolo in ginocchio

L2 – AAAAAAAAAAAH!! Ti ammazzo maledetto!!

Approfittando del momento di debolezza del ladro che lo rendeva vulnerabile, Heiji gli assestò un calcio sotto al mento, facendolo cadere all’indietro. Anche quest’ultimo perse conoscenza sbattendo contro le lastre di pietra del pavimento.

Rendendosi conto di aver abbattuto anche il secondo avversario, la furia cieca di Heiji si dissolse, facendo tornare nella testa del ragazzo una maggiore lucidità, e con essa anche il dolore. Il liceale si lasciò cadere pesantemente sulle ginocchia, e si ripiegò su se stesso appoggiando il capo sulle fredde mattonelle. Il respiro affannoso, i vestiti bagnati di sudore e macchiati di sangue. Alzò la testa di scatto quando di rese conto che stava quasi per addormentarsi per quanto era esausto.

H – Non posso.. non posso dormire.. manca pochissimo per arrivare da papà.. – la fatica e la scarsa razionalità lo portavano anche a parlare da solo, ma lui sapeva che era l’unico modo per farsi coraggio.

H – Avanti Heiji.. MUOVITI!! – si intimò vedendo che i muscoli del suo corpo sembravano non rispondergli. Emettendo gemiti di dolore, si alzò faticosamente in piedi, barcollando e minacciando di crollare nuovamente a terra. Si guardò attorno, alla ricerca di qualcosa che potesse liberargli i polsi dalla corda che gli stava ormai bruciando la pelle. Sussultò quando vide una sedia con un coltello chiuso nel fodero; si avvicinò, cercando di non inciampare. Girò le spalle all’oggetto di legno, piegandosi all’indietro per raggiungere l’arma contundente.

H – Ah!! – Si bloccò improvvisamente quando una fitta lancinante lo attraversò da parte a parte nel punto in cui lo scimmione che aveva messo KO gli era atterrato con le ginocchia. Restò immobile per qualche istante per riprendere un normale ritmo respiratorio, prima di ritentare l’impresa. Si piegò sulle ginocchia per evitare un nuovo attacco di dolore, e riuscì ad afferrare l’oggetto bramato; e siccome sin da piccolo aveva maneggiato piccoli coltelli per aprire porte ed intrufolarsi ovunque, non gli fu difficile estrarre questo dal fodero. Girò, per quanto possibile, i polsi per prendere meglio l’arma e iniziò a tagliare.

Strinse i denti quando sentì la sottile e affilata lama recidergli la pelle all’altezza della mano sinistra, ma non si fermò, in quanto sapeva benissimo che quello era l’unico modo per liberarsi.

H – Ha.. – emise un sospiro di sollievo quando sentì la corda cadere a terra e lasciargli liberi i polsi. Si accucciò in avanti premendosi al petto le parti lese cercando di far cessare le dolorose pulsazioni.

La figura di suo padre, però, tornò a farsi spazio nella sua mente: il ragazzo alzò il capo di scatto e si rimise in piedi. La testa gli faceva incredibilmente male, mentre sentiva fitte dolorose ovunque ad ogni minimo movimento. Sputò per togliersi di bocca il sapore metallico del sangue, e passò la mano destra, non ferita dal coltello, sulle labbra per evitare di ingerirne altro. Si premette il capo tra le mani per alleviare momentaneamente il dolore.

La ferita sulla fronte aveva ormai quasi smesso di sanguinare, e il detective la tamponò con la manica digrignando i denti per sopportare il bruciore.

H – quel cane me la pagherà cara.. – si disse – ma adesso pensiamo a papà!! –

Iniziò a guardarsi intorno alla ricerca di una rampa di scale e, individuatane una  nella penombra, iniziò a salirla reggendosi forte al corrimano per non cadere.

 

 

 

 

Rieccomi!! Prima di tutto vorrei ringraziare in modo particolare le mie due commentatrici!!

Viky4ever: grazie infinite per aver lasciato il tuo commento anche qui!! Apprezzo tantissimo i tuoi complimenti!! Aggiornerò presto!! Bacioni!!

Redarcher: hehe.. mi aspettavo il tuo commento!! Eri quasi sotto minaccia di morte!! XDXD scherzo ovviamente!! Anche se tu hai le anticipazioni continuerò sicuramente!! Un bacio!!

Ok.. ora posso ringraziare anche quelli che si sono limitati semplicemente a leggere.. visto che comunque siete in tanti..!! grazie.. e.. se riuscite, lasciate un commento!! Un bacio a tutti

Alla prossima!!

  
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