Era l’una e Tommaso, Luca, Sara, Matteo ed io stavamo tornando a casa. Domani è il giorno della mietitura e verrà estratta la classe che parteciperà ai 24° Hunger Games. Ogni anno ne viene estratta una e tutti gli alunni, che sono ventiquattro, devono combattere tra loro fino a che non ne rimane solo uno vivo. La nostra è una delle migliori. Tornavamo a casa stanchi, stufi di tutto questo. Io ne parlavo con Tommaso, il mio migliore amico e lui mi appoggiava: era una follia uccidere così tanti ragazzi ogni anno. Ho visto poche volte gli Hunger Games e, quelle poche volte che l’ho fatto, erano orrendi: gente che si uccideva senza pietà in tutti i modi, a tutti i costi. Arrivo a casa, mamma mi da un bacio sul naso e fa la solita domanda: - Com’è andata a scuola? – Sembra che tutte le mamme abbiano un debole per questa. –Vado in camera a finire di studiare, ho già mangiato per strada e ho bisogno di stare da sola. – Le rispondo. Appena va via, scendo dalla finestra tramite una corda e mi trovo nel giardino del mio vicino, Daniele. Quel giardino è meraviglioso: da ogni parte sbucano rose rosse, calle, nontiscordardime. Iniziamo a parlare di domani, della speranza di non essere scelti come classe. La sua non ha mai vinto, e spero con tutto il cuore che non venga scelta. Continuiamo a parlare fino a notte fonda, fino a quando la stanchezza prende il sopravvento e io mi addormento tra le sue calde braccia.

-Svegliati, piccola – E’ la sua voce, mi sta svegliando. Voglio precisare che tra noi due non c’è stato né ci sarà mai qualcosa, io lo vedo solo come un amico e gli voglio tanto bene. Velocemente, salgo in camera. Mamma mi mostra il vestitino che mi ha preparato per la mietitura –Ecco Silvia, sciacquati, preparati. – Mi mette sicurezza quando mi parla. Indosso questo vestitino color cielo, lascio i capelli sciolti dove solo una ciocca è raccolta in una treccia. – Vai, tranquilla, non verrete scelti. Ce la fai mia piccolina – Detto questo esco fuori e mi incammino verso scuola con Tommaso, Luca, Sara, Matteo, Marco, Noemi e Gabriele. Appena arrivati, ci registrano a gruppi e andiamo a vedere la mietitura. Non avrei mai il coraggio di uccidere i miei compagni, che mi sono stati accanto a me una vita ma, se questo significa la mia morte, sono pronta a tutto. Saluto Gabriele e Marco, che fanno parte di un’altra sezione. Inizia il nostro inno e arrivano un signore e una signora (probabilmente sono i nostri mentori); la signora fa un discorsetto che secondo lei è divertente perché si mette a ridere, ma non lo è, è piuttosto deprimente. Dopo questo si avvicina verso una brocca che contiene tanti fogliettini, uno per ogni classe, mette la mano dentro e ne prende uno. -3C- Queste parole rimbombano nelle mie orecchie: 3C, io faccio parte della 3C, io sono stata appena scelta per partecipare al 24° Hunger Games, insieme ai 23 compagni di classe mia. Mi sento male, sto per svenire, ma vado verso di lei, che ci fa segno con la mano di seguirla. Da ora in avanti il mio scopo è sopravvivere a qualsiasi costo. 
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Writer's corner
Saaaaalve! Questa è la mia prima ff; lo so che è orrenda, ma sbagliando si impara, giusto? Accetto consigli, dato che ho molto da imparare. Go Silvia go!