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Autore: Scarlet Blood    09/09/2004    7 recensioni
E' il mio finale alternativo della quarta stagione...oddio non di molto...diciamo migliorato e più puccioso!! Ne avevo estremamente bisogno quindi eccolo qui!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Pairing: Brian/Justin
Rating: POV Justin
Beta: Ginny che si stancherà di sentire i miei ringraziamenti prima o poi...ma io glieli faccio cmq...GRAZIE TATA!!
Timeline: 4x14
Disclaimer: Brian e Justin non mi appartengono ecc ecc...



E' davanti a me e ha appena pronunciato quelle parole che tanto ho aspettato.
Non ci credo ancora.
Dalla mia gola esce solo un piccolo singulto.
Lo fisso con occhi increduli mentre lui mi ripete che vuole che viviamo insieme...
Insieme, io e lui.
Qualcosa dentro di me comincia a realizzare quelle parole. Mi passo le mani sul volto, mentre un sorriso comincia a dipingermi le labbra.
Ma non riesco ancora a dire nulla, ascolto con lo sguardo puntato su di lui.
Si avvicina e mi passa delicatamente una mano tra i capelli prima di allontanarsi da me.
Ecco adesso l'ha fatto.
Mi sta veramente chiedendo una risposta.
E io?
Io mi sento bloccato, con la gola secca. Devo avere una faccia così spaventata che sono contento non mi stia guardando.
Sicuramente interpreterebbe la mia espressione come un rifiuto.
Ma anche la mia esitazione...se non dico qualcosa potrebbe pentirsene...
Basta questo solo pensiero per far uscire in un sussurro una sola, semplice parola...
"Si"
Chi se ne importa del lavoro.
Chi se ne importa di L.A.
L'importante è lui.
Siamo noi!
Chiudo gli occhi e mi giro lentamente. Ha un'espressone soddisfatta e dolce che mi fa sussultare. Mi alzo e comincio ad avvicinarmi lentamente.
"La smetti di guardarmi con quella faccia? Non sono impazzito, è solo che mi sembra la cosa migliore." dice distogliendo lo sguardo.
"Certo, la cosa migliore" dico facendo un'altro passo.
"E non pensare neanche lontanamente che noi due possiamo finire come Michael e Ben"
"Non mi era nemmeno passato per la mente" rispondo sorridendo.
Ora siamo vicinissimi.
"E togliti quel sorriso dalle labbra o ti sbatto fuori ancora prima che tu porti le tue cose qui!"
"Non lo faresti mai" gli dico abbracciandogli la vita.
E' decisamente sulle spine, non gli piacciono queste situazioni, ma vista l'occasione non posso resistere.
"Finiscila di fare il ragazzino" aggiunge.
"E sai perché non lo faresti mai?" faccio una piccola pausa per avere di nuovo tutta la sua attenzione su di me "Perché sei perdutamente innamorato di me, anche se non lo vuoi ammettere." mi sporgo verso di lui e facendo attenzione a non causargli dolore al braccio raggiungo le sue labbra con le mie.
Questo momento è decisamente più perfetto di come l'avessi mai immaginato.
Perfetto.
"Grazie" gli sussurro.
Adesso è decisamente a disagio, se ne accorgerebbe chiunque. Come al solito gli do un aiuto per stemperare la tensione, in fondo dopo quello che mi ha proposto sono talmente felice che non voglio tirare troppo la corda.
"Però adesso te ne torni a letto. Devi riposarti"
"Sto benissimo" ribatte.
"Davvero?" gli do una piccola spinta e quasi perde l'equilibrio trattenendo una smorfia dovuta al lieve dolore causato dal mio tocco "Si, deve essere per quello che non ti reggi in piedi...perché scoppi di salute."
Ricevo un'occhiata assassina mentre lo accompagno verso il letto, dove si stende con un po' di fatica.
Poi faccio il giro del letto per stendermi al suo fianco
Rimango a fissarlo, ha chiuso gli occhi e il suo respiro regolare mi dona una calma immensa, anche se non posso fare a meno di maledire quella dannata corsa in bici che l'ha ridotto in questo stato...e poi se le sue condizioni fossero migliori sicuramente in questo momento saremmo occupati a fare ben altro.
Mi avvicino a lui appoggiando il volto alla sua spalla e circondandogli il corpo con un braccio, ma senza smettere di osservarlo.
"Brian" non riesco a trattenermi dal sospirare il suo nome.
"Si?"
"Parlavi sul serio vero? Vuoi veramente che io venga a vivere qui?" è inutile, la mia insicurezza resterà sempre tale, quando si tratta di lui, ho sempre paura di illudermi e di soffrire anche se in questi quattro anni le cose sono cambiate molto.
"Quante volte vuoi che te lo ripeta?" ha aperto gli occhi e ora ci stiamo guardando
"Scusa" rispondo "Ma è da quando mi hai portato qui quattro anni fa che aspetto di sentirtelo dire, tutte le altre volte che ho abitato qui, non è stata una tua libera scelta." il mio tono si fa più basso quasi timoroso.
"Hai ragione" si interrompe un attimo "Ma questa volta sono io che lo voglio. Voglio che tu viva qui Justin."
Cerca di chinarsi verso di me...
"Cazzo"
Mi sollevo di scatto per liberarlo dal mio peso.
"Ok, ci rinuncio, sento male ovunque, ma voglio baciarti, quindi vieni qui."
Non riesco a trattenere una risata è troppo divertente l'espressione che ha dipinta in faccia in questo momento. Sembra un bimbo imbronciato che non è riuscito a raggiungere quello che voleva.
Ritorno nella mia posizione di prima e sollevandomi leggermente raggiungo le sue labbra, sfiorandole con la lingua fino a che non le sento dischiudersi e incontro la sua. Appoggio la mano vicino al suo viso per sostenermi, mentre quel bacio diventa sempre più profondo. Le nostre labbra sono premute possessivamente, le lingue giocano ininterrottamente, mentre Brian cerca di raggiungere ogni angolo della mia bocca.
Adoro come bacia.
Abbiamo tutti e due il respiro affannato quando interrompiamo quel contatto, riprendiamo fiato, ma poi il suo sguardo cade ancora in basso, si avvicina nuovamente e comincia a mordere e a succhiare delicatamente il mio labbro inferiore. Mi fa impazzire quando fa così, e lo sa bene, la mia mano comincia a percorrere il suo corpo, fino ad arrivare tra le sue cosce...La sua eccitazione sta già cominciando a risvegliarsi e anche la mia...
A mala voglia però mi allontano nuovamente da lui.
"Brian..."
"Lo so..." sospira esasperato, mentre io mi riaccoccolo vicino a lui, prendendo un profondo respiro. Rimaniamo in silenzio per un po' cercando di calmarci, sappiamo entrambi che se avessimo continuato saremmo arrivati ad un punto in cui fermarsi sarebbe stato impossibile...e nelle sue condizioni...
"Justin..."
La sua voce interrompe i miei pensieri.
"Si?"
"La prossima volta che mi viene la grande idea di fare una cosa del genere...legami al letto e impediscimi di uscire."
"Contaci." gli rispondo "E' una promessa."
  
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