Terzo non vuole alzarsi dal suo maledetto letto: arrivato al suo trentacinquesimo compleanno senza un lavoro, senza una famiglia e senza amici, escludendo Dodicesimo, ha ormai realizzato di non avere niente e di essere solo al mondo.
O almeno, così crede.
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"Volevo che tu capissi questo, ma hai sempre continuato a rifiutare il mio affetto. Pensavo di sbagliare tutto nel modo in cui cercavo di spiegartelo. I nostri mondi sono diversissimi, Takao. Forse non te ne rendi conto. Tu mi vedi, io posso solo vagamente percepire la tua presenza e per lo più immaginarti. I miei occhi sono le mie mani, la mia pelle, la mia bocca. Io… volevo vederti con questi miei occhi. "