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Autore: EireenWaldorf    22/05/2013    5 recensioni
Katherine Pierce, doppleganger, umana e vampiro, tutto quello che voleva era vivere per sempre, ma cosa accade quando il per sempre si distrugge in pochi attimi? In seguito ad uno scontro a sangue con l'ombra di se stessa, Elena, vicino alla morte, come ultima risorsa utilizza la cura su Katherine, che si accascia lentamente sul pavimento del liceo di Mystic Falls. E da qui, riprende questo racconto che segue il percorso di Katherine da umana, e le vicende che si creeranno al fine di scoprire veramente cosa si cela dietro quella boccetta di "cura" che ha assunto la ragazza.
Genere: Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Katherine Pierce, Un po' tutti
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Per secoli le creature della notte avevano vissuto nel terrore di incontrarla, spaventate dalle storie che circolavano su di lei e su come era sfuggita al grande sacrificio che Klaus, il vampiro ibrido originario, aveva programmato per lei. Il suo nome risuonava nelle menti delle persone come una goccia che spezza il silenzio della notte. Era una leggenda, che però adesso giace sul caldo pavimento di una villa ottocentesca. I capelli scuri le circondavano il volto, che pareva fatto di porcellana, sul quale spiccavano due labbra rosse come il sangue, quel nettare che l'aveva tenuta in vita per più di cinquecento anni. Sembrava Biancaneve dopo aver morso la mela avvelenata. L'occhio umano sarebbe sicuramente stato ingannato da quella scena, ma per quanto potesse sembrare morta, in pochi sapevano che il suo cuore aveva appena esalato il suo primo battito. Il petto che fino ad ora era stato pietrificato, improvvisamente inizio a muoversi lentamente per far circolare l'aria dentro il corpo, finalmente scaldato dal sangue che aveva ripreso a circolare.
Dentro la mente della ragazza iniziarono a scorrere i ricordi.

"Bulgaria, 1492. Katerina Petrova, una ragazza fragile, adolescente ribelle dai lunghi ricci, affezionata alla famiglia e profondamente innamorata dell'amore. Aveva da pochi anni dato alla luce una figlia illegittima, portatale via dal padre subito dopo la nascita, per far rimanere intatto l'onore della famiglia."
Improvvisamente si creò un cumolo di rabbia e frustrazione dentro di lei, quella bambina, anche se nata fuori dal matrimonio, era pur sempre il sangue del suo sangue e nessuno aveva il diritto di strappargliela dalle braccia, se solo in quel momento avesse avuto la forza di andare contro al capofamiglia, non avrebbe esitato.
I ricordi continuavano.

"Una foresta buia, fredda nonostante il sole diurno e delle persone che ne setacciavano ogni angolo. «Katerina!» urlò delicatamente uno di questi «so che sei qui, ti conviene farti vedere prima che ti trovi io». Era Elijah, uno dei vampiri originari, mandato dal fratello per catturarla. La ragazza correva nel bosco, in preda al panico e alla paura, chiedendosi perchè quelle persone la volessero."
In Katherine, nel cumolo precedentemente creato si aggiunsero queste paure e questi timori, che non provava dalla grande fuga verso la vita, e fu proprio quella fuga che la trasformò, convinta che fosse per sempre.
"Katerina si era ferita gravemente, ed era stata aiutata da due creature, Trevor e Rose, che l'avevano curata grazie al sangue della vampira. La giovane era però a conoscienza delle leggende che venivano raccontate ogni notte nei letti dei fanciulli, sapeva che sarebbe morta comunque, quindi perchè non tentare di vivere per sempre? Con la corda con cui l'avevano legata, creò un cappio e fissò l'altra sponda al soffitto, dove vi era una trave di legno; senza pensarci due volte la giovane strinse la corda attorno al collo e si lasciò cadere nel vuoto."
Nel momento in cui Katerina si tolse la vita, spegnendo il suo cuore, Katherine aprì gli occhi.
Lasciò che l'immagine venisse a lei, senza velocizzare la messa a fuoco, si sentiva strana, avvertiva questo irrefrenabile bisogno di respirare, cosa che non aveva fatto per tantissimi anni. Era una sensazione quasi bella, sentire l'aria fresca che scorreva dentro il suo corpo. Battè le palpebre, come un cieco che ha appena riacquisito la vista, quando in realtà era praticamente miope. La vista di un vampiro è nettamente più affinata di quella umana, non rusciva più a vedere le particolari insenature delle travi in legno sopra di lei, o la polvere che si era depositata sulla pietra del camino. Mosse gli arti molto lentamente, erano intorpiditi, come se anch'essi fossero stati a riposo per anni, quando invece gli aveva più che utilizzati, per sfuggire a Klaus. Si alzò in piedi e notò che la casa era piena di persone, di vampiri, per l'esattezza.
A causa della sua umanità non era riuscita a sentire le loro voci o i loro passi. Si sentiva tremendamente vulnerabile nel mezzo di quel gruppo, così stranamente più potente a lei. Vedeva Damon ed Elena discutere vicino alla porta d'ingresso, più che parlare stavano sussurrando; vi erano Tyler, Matt e Caroline seduti su uno dei grandi divani che scherzavano, come se niente fosse accaduto. Arrivò poi Rebekah, con in mano una bottiglia di Bourbon, del quale Katherine non riusciva più a sentire il buon odore.
La giovane, ormai umana, si chiedeva come mai erano tutti lì, in attesa del suo risveglio, poteva capire le motivazioni di Damon, Elena e...«Dov'è Stefan?» disse improvvisamente. Le parole non le uscirono fluide come un tempo, era come se le dovesse spingere fuori dalle sue labbra con forza. Tutti si voltarono verso di lei, sapevano già che si era svegliata, ma a nessuno importava se fosse viva o morta. «E' andato a cercare il mio dolce, intelligente e a quanto pare immaturo fratello Elijah, dato che si è innamorato di una come te» rispose Rebekah sputando fuori le parole come veleno. Non le fecero male, anche se aveva un cuore che batteva, non significava che tutte le emozioni e tutti i sentimenti avessero ripreso vita in lei. Ma c'era una cosa che l'aveva colpita in quella frase, un nome, quello dell'uomo che l'aveva perseguitata fino alla morte, che aveva prima odiato, e poi incredibilmente amato, Elijah. Scosse la testa come per scacciare quei pensieri e concentrarsi su ciò che stava avvenendo nella sala. «Come mai siete tutti qui? Cosa vi importa della vampira stronza e manipolatrice, ormai umana?». Elena si mosse come per dirle qualcosa, ma Damon si intromise. «Vedi cara, se non ti ricordi hai quasi ucciso la mia ragazza, e lei per difendersi ha ficcato giu per la tua gola l'unica cura esistente al vampirismo e paradossalmente adesso è stata curata una delle poche persone che non volevano tornare umane, non credi che abbiamo almeno il diritto di capire come agisca effettivamente questa cura?». Katherine lo guardò attentamente in quegli occhi azzurro ghiaccio. «Forse si..oppure no» disse con aria di sfida «Almeno adesso posso dire di aver strappato per sempre qualcosa al tuo dolce pasticcino, e guarda caso...le ho tolto la sua adorata umanità ». Elena sussultò, sapeva bene che dando la cura all'altra faccia della sua medaglia, l'avrebbe tolta a se stessa, sarebbe rimasta un vampiro per sempre e nonostante ora avesse Damon al suo fianco, questa cosa le procurava ancora un freddo brivido. In quel momento, molti avrebbero voluto vedere nuovamente l'umana stesa a terra, questa volta morente, ma non sapendo come agisse la cura non potevano farlo o avrebbero rischiato di farla tornare nuovamente vampiro. Caroline, che ancora la fissava con sguardo infuriato, ricevette una chiamata e sparì dalla sala.
Katherine sapeva bene cosa significava questo: tutti tranne lei e Matt potevano ascoltare le parole della vampira bionda, e ovviamente, c'era qualcosa che non dovevano sapere. Tutti rimasero in silenzio, scambiandosi talvolta sguardi di comprensione, sembrava una scacchiera giocata con gli occhi, le pupille si muovevano come pedine: Damon guardava Elena, Elena si voltava verso Jeremy, che annuiva scrutando Tyler. «Matt, raggiungi Caroline» ordinò Damon al giovane, che subito corse fuori dalla casa. Katherine non sapeva quello che stavano tramando, ovviamente però riguardava lei, dato che pure l'umano stava venendo a conoscienza del segreto che nascondevano. "
Probabilmente stanno decidendo cosa fare con me" pensò "in fondo la mia breve e fragile vita ora è nelle loro mani, o almeno questo è quello che amano credere". Matt rientrò dopo poco «Perfetto ragazzi, al vostro ritorno fatemi sapere» disse annuendo verso Damon. Katherine non capiva «Cosa sta succedendo? Dove andate?» non aveva paura di quel che potevano scegliere per il suo futuro, era umana, ma pur sempre una Petrova, e proprio per questo aveva bisogno di sapere cosa stesse accadendo. «Niente che possa riguardare una stronza manipolatrice e...umana» disse Damon facendole l'occhiolino «tu rimarrai qui con Matt». Dentro di lei si scatenò un incendio, era la prima volta che loro controllavano le sue mosse e non il contrario, era qualcosa che davvero non sopportava. Rebekah posò dolcemente le labbra sulla guancia di Matt, e consolidò un dolce bacio che avrebbe almentato i due fino al ritorno della ragazza.
Una volta usciti tutti, nella stanza rimasero solo i due umani insieme ad un grande imbarazzo.
"Perfetto" pensò Katherine "mi hanno lasciata insieme alla sacca di sangue ambulante, che tra l'altro non ho nemmeno mai assaggiato...mmm...potrebbe essere una buona occasione se solo avessi ancora i miei canini". Nonostante la sua umanità fosse tornata, i suoi desideri da vampiro non si erano placati e il solo pensare al sangue suscitava dentro di lei una strana reazione che segnava un grande punto interrogativo nella mente della ragazza. I minuti passavano e nessuno dei due aveva emesso una sola parola, quando improvvisamente Matt si alzò dal divano dove era rimasto comodamente seduto. «Rimani qui, vado a prendere una cosa» disse, senza prestare troppa attenzione alle parole di Katherine «Si mammina» rispose lei annoiata.
Nel lungo silenzio, Matt aveva pensato e ripensato a un modo per rompere il ghiaccio con l'ex vampira. Sapeva i piani dei suoi amici e sapeva che poteva rimanere solo con lei a lungo, quindi necessitava di un tema al quale aggrapparsi per rendere il più possibile vivibili le ore successive, sperando che non si trasformassero in giorni. Ricordò che Elena, un pomeriggio tornò nella cripta in seguito alla liberazione di Katherine e trovò qualcosa che desiderò portare con se, invece che abbandonare sotto un cumulo di pietre.
"Mossa astuta, speriamo che lo abbia conservato qui e non nella vecchia casa dei Gilbert al quale ha dato fuoco" pensò il ragazzo dentro di se. Dopo aver cercato a lungo nelle librerie di Stefan e Damon, decise di provare un ultimo tentativo. Entrò in una stanza che fino a poco tempo prima non era appartenuta a nessuno, ma che in seguito al trasferimento di Elena, divenne il suo piccolo rifugio. Era ampia, circondata da mobili in legno antichi, sicuramente del '400 e con un grande letto a baldacchino al centro; le finestre davano sul rigoglioso giardino sul retro della casa. Cercando fra i pochi libri che vi erano sulla libreria, trovò finalmente quello che stava cercando «Bingo!» affermò compiaciuto. Il giovane scese nuovamente nella sala, dove la fanciulla dai capelli mossi lo aveva atteso.
«Bene bene» iniziò Matt «ammetto che non ho mai provato molta simpatia per te, hai usato i Salvatore come Angelica si serve di Sacripante e hai reso la vita di Elena un inferno, ma dovremmo rimanere qui a lungo forse, e dovremo riuscire a convivere al meglio» si fermò un attimo scrutando la reazione della ragazza.
«Sei piuttosto bravo in letteratura, per un ragazzo che ha rischiato di perdere l'anno e non diplomarsi» rispose lei, punzecchiandolo su un argomento delicato. Nonostante questo, il giovane continuò, deciso a non arrendersi «quindi propongo un'offerta di pace, almeno per il momento» Matt sorrise, era a metà dell'opera considerando che ancora non le aveva fatto vedere cosa aveva ricercato. Lei lo osservò attentamente
"non ho niente da perderci, ma forse qualcosa posso guadagnarci" pensò. «Ci sto, ma ad una condizione» disse. «Ti ascolto» le rispose Matt, felice di non aver acceso una bomba a mano con la sua proposta. «Cosa sono andati a cercare gli altri? Voglio saperlo». Le parole le uscirono in tono minaccioso, così tanto che crearono un brivido sulla pelle del ragazzo, era umana, ma era pur sempre una persona che aveva ucciso per anni. "Non può fare niente" pensò il giovane "E non mi hanno detto di tenerglielo nascosto" «Stefan ha trovato Elijah, sono andati da lui per sapere più informazioni sulla cura e su come agisce, ma da quel che ho capito c'era un pezzo mancante del puzzle, vicino a loro, ma comunque ancora invisibile». Katherine capì che il suo destino non era ancora segnato, anche se Elijah l'aveva lasciata per seguire la sua famiglia, era comunque innamorato di lei, non avrebbe lasciato che morisse senza nemmeno provare a salvarla, nè ora, nè mai. «Capisco» disse la ragazza annuendo. Matt le sorrise e lei ricambiò sfoggiando una delle sue espressioni migliori, ma poi le tornò in mente che il giovane era appena andato a prendere qualcosa, e come un gatto che individua la sua preda, il suo volto si tramutò improvvisamente: sorriso astuto, sicuro di sé e sguardo felino, pronto ad ottenere ogni cosa.
«Allora...» disse Katherine scandendo le parole attentamente «Cosa hai per me, dolce e fragile Matt?».

   
 
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