22/05/2013
8 recensioni
Spazio Autrice.
Avviso importante che probabilmente scioccherà molte persone.
HO SCRITTO UNA OS MALEC FELICE, dove Alec non piange e dove Magnus non si dispera.
Gente segnatevi questa data perchè probabilmente questo fenomeno anormale non si verificherà più.
Bene, vi lascio leggere in pace questa one-shot, spero vi piaccia.
Un bacio.
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Problemi glitterati
-Magnus? Magnus dove sei?-
Alec era appena tornato dall'Istituto per prendere le ultime cose dalla sua camera.
Appoggiò il borsone pieno di vestiti e armi sopra il letto e uscì dalla camera per cercare lo stregone.
Cercò in tutte le stanze, sorridendo davanti al modo stravagante con cui Magnus le arredava.
Ogni tanto si divertiva a cambiare epoca, dicendo che altrimenti 'assomiglierebbe ad una casa mondana'.
Ma quei cambiamenti non modificavano la sensazione di protezione e di casa che quell'ambiente gli trasmetteva.
Trovò una lettera sul tavolino della cucina.
'Amore,
sono andato a far visita ad una vecchia amica tornata in città.
Tornerò preso'
Immaginò la faccia soddisfatta di Magnus mentre scriveva con la sua calligrafia ordinata e sinuosa 'amore'.
Sapeva che quella parola lo metteva in imbarazzo.
Si buttò sul divano ed accese la televisione, sentendo poco dopo il peso leggero del Presidente Miao.
Iniziò ad accarezzarlo dietro le orecchie mentre aspettava il ritorno del suo 'amore'.
-Sono tornato- urlò una voce familiare mentre sfilava le chiavi dal buco della serratura.
-Per l'Angelo, Magnus dove diavolo sei stato?-
-Con un amica- rispose, facendo attenzione a sottolineare l'ultima 'a'.
-E quest'amica non aveva niente da fare oggi invece di sequestranti per tutto il giorno?-
-Non mi dirai che sei geloso, Lightwood?- lo stuzzicò lo stregone.
-Affatto, Bane- ribatté il nephilim.
-E comunque, non la vedevo da secoli-
Alec represse un brivido. Sapeva che quella frase non era solo un mondano modo di dire. Ma che lunghi periodi di tempo si celavano in quella banale frase.
-E comunque non sono geloso- ripeté di nuovo Alec, voltandosi verso il bagno deciso, per farsi una doccia.
-Si, come no- sussurrò piano Magnus, sopprimendo un sorriso.
-Ti ho sentito!- Alec si girò facendogli la linguaccia.
-Alec? Sono tornato- Magnus si chinò per spostare il Presidente Miao, che bloccava con il suo peso la porta d'ingresso. -Alexander?-
Andò in camera sicuro di trovarlo ancora immerso nei sogni. Non aveva mai visto un Nephilim dormire più di lui. Ma entrando nella camera rimase deluso, al posto di Alec c'erano un paio di lenzuola appallottolate. Lesse il bigliettino che sovrastava quella montagna multicolore di stoffa.
'Bane'
Le cose si mettono male, pensò Magnus.
'Quante volte ti ho detto di lavarti via quel maledetto gel con i brillantini prima di andare a dormire? Dopo non si pulisce.
Sono andato a prendere delle lenzuola pulite. Vedi di far sparire tutto quel glitter prima che ritorni.'
Magnus sorrise.
Con un semplice gesto ripulì le lenzuola e si distese sul letto ripensando a tutti i momenti passati con Alec, a come lo faceva sentire speciale anche con un biglietto d'accusa, a come sentiva una scarica di brividi lungo il corpo ogni volta che gli prendeva di nascosto la mano, a come sentiva quella strana sensazione allora stomaco ogni volta che gli sorrideva o che rideva, consapevole che a renderlo felice era stato lui.
Forse, dopo secoli, aveva davvero trovato la persona giusta.