aveva stravolto la sua vita come una tempesta in un deserto. la sua debolezza, la sua spina nell'anima, tutto il suo dolore in una sola persona. amava la persona che più di tutte la distruggeva. che distruggeva il suo mondo, il suo essere. ma lei restava, gliel'aveva promesso che sarebbe stato così. lei non scappava dal male che questi gli provocava; si, perché lei lo sapeva più di qualunque altro che le si stava ferendo da sola. e tutto questo dolore era peggio dei tagli sui polsi, era la peggior forma di autolesionismo, capace di metter fine alla verità. la verità che non voleva ascoltare; la verità che cercava di far tacere, quella negava quando si parlava di lui. di lui e di lei. la sua vita era tutto un pagano, la sua esistenza lo era. non credeva nella vita reale, credeva profondamente in quelle che c'era in lei. lei era nata per amare lui, questo era il suo modo di sentirsi completa, finalmente colmata. e lo amava pur sapendo che lui non avrebbe mai fatto lo stesso. ma lei non voleva arrendersi ad una verità che non voleva accettare, una verità che la colpiva improvvisamente.e allora scriveva. scriveva per dimenticare di vivere in un mondo dove persino i sogni erano proibiti. scriveva per poi leggere i suoi testi e riconoscere se stessa tra le righe. scriveva per urlare a tutti chi era davvero. scriveva per convincersi che tutto quello che stava facendo non fosse inutile, che sarebbe stata felice alla fine di tutto questa sofferenza. scriveva per liberarsi di quei sentimenti che le pesavano dentro, che la stavano pian piano consumando. scriveva per sentirsi meglio e riportare luce nei suoi pensieri che ora era finiti su dei fogli. scriveva per dimostrare al suo cuore cosa davvero stesse provando. voleva dimostrargli che si era innamorata di un ragazzi che racchiudeva tutte le sue paure. la persona che più odiava al mondo. un odio così forte che era nato da un amore che aveva spaventato a morte la ragazza. ma lei infondo sapeva che lui poteva riparare il suo cuore spezzato con i suoi baci. con il suo amore poteva riaggiustare quello che si era rotto dentro di lei. si convinceva che avrebbe potuto ricominciare tutto con lui. voleva averlo anche se aveva una paura incessante di soffrire. ma lui sarebbe accorso da lei per asciugare le lacrime, per stendersi accanto a lei; ed a lei tutto quello sembrerà solo un sogno. un sogno che vive continuamente nella sua mente. veniva tormentata da quel ragazzo, perennemente. sognava lui senza volto che la conduceva lungo un viale scuro che portava alla luce. e da quel sogno che la torturava spesso aveva capito che lei avrebbe voluto stare solo con lui, per quanto impossibile. lui sarebbe riuscito a riportare luce nel suo cuore e quella luce sarebbe stata lui.