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Autore: EireenWaldorf    23/05/2013    1 recensioni
Una breve descrizione di quello che accade dietro il palco, ogni volta che Taylor tiene uno spettacolo.
Un piccolo racconto scritto di getto.
“L'ultima volta che sono stata qui" pensò "era più di un anno fa, per lo Speak Now World Tour, sembra passata una vita, e invece è passato così poco, pensandoci bene. E' proprio vero che la vita è un cerchio, niente passa, tutto continua a riaccadere, i luoghi si rivisitano, le persone si rincontrano e le canzoni si rivivono.”
Genere: Fluff, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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New York, 13 Luglio 2013.
Era appena trascorsa una giornata tipicamente estiva nella Grande Mela. Aria fresca al mattino e sole caldo nel pomeriggio. La città, frenetica sin dalle prime ore di sole fino al buio della notte, più passavano le ore, più si svegliava. Erano ormai le 18.30 e tra le strade piene di taxi color ocra, si aprì un varco, come le acque di Mosè; da esso non passarono però persone, bensì una grande Limousine nera, con i vetri oscurati. «Perfavore, portami al Medison Square Garden, Thomas» Aveva gentilmente chiesto una vocina femminile e leggera, nel momento in cui l'auto si era mossa.
Le strade erano veramente affollate quella mattina, ma nonostante questo il traffico scorreva. «Certo, Signorina» le aveva risposto l'autista altrettando cordialmente. Dal modo in cui i due si parlavano, si capiva che nessuno provava astio nei confronti dell'altro, anzi nonostante il ruolo di subordinazione di Thomas, questo era felice di lavorare per quella fanciulla tanto dolce.
Improvvisamente l'auto si fermò, e l'uomo scese dalla postazione anteriore, per andare ad aprire le portiere posteriori. Da esse uscì con calma una figura esile, magrissima, e soprattutto alta. Aveva i capelli raccolti in uno chignon ben elaborato.
Era vestita tremendamente bene, con uno stile vintage, che ricordava molto gli anni '50. Un abito bianco, con decorazioni floreali azzurre le cadeva leggero sul corpo e gli orecchini in madreperla le stavano d'incanto. L trucco era naturale, con labbra color ciliegia e le guance rosa pesca. Appena uscì dall'auto, una folla si radunò intorno a lei. Fotografi, giornalisti, fan, tutti accorsero per vederla, per avere una foto con lei, per ricevere una dichiarazione o semplicemente per vedere i suoi occhi color cielo e brillanti come un diamante. Tra il gruppo di persone si fece strada una figurina piccola, dai capelli biondi e gli occhi azzurri, che riuscì facilmente a passare fra le gambe dei fan per raggiungere la giovane. «Vorrei solo un tuo sorriso» le chiese la bambina. La ragazza non potè che commuoversi difronte ad una richiesta così semplice da parte della piccola. La prese delicatamente in braccio e si fece scattare alcune foto con lei, poi le diede un bacio e le sorrise dolcemente. «Grazie, Taylor» la giovane fan, felice di averla finalmente incontrata, sorrise a sua volta e la salutò. Le guardie del corpo poi, si iniziarono a muovere, facendo strada alla ragazza, aprendo un varco fra la folla.
La scortarono attentamente fino a dentro lo stadio, e si accertarono che le porte dal quale erano entrati venissero chiuse. «Grazie mille, adesso continuo da sola» disse la ragazza, poi sorrise e si inoltrò in un grande corridoio.
Era tutto molto silenzioso, fino a quando in lontananza non si sentirono dei passi, che a seconda del rumore che generavano, sembravano maschili. La figura si continuava ad avvicinare, era alta e forte. I capelli avevano una strana acconciatura ed erano scuri. «Ehi! Ti stavamo aspettando» disse cordialmente. «C'era moltissimo traffico, Thomas non è riuscito a fare più in fretta, poggio la borsa in camerino e arrivo in sala» rispose lei freddolosamente. Corse verso il corridoio ovest ed entrò in una grande porta in legno con riportato il suo nome. Tolto il cappotto e riposi i suoi effetti personali si recò all'incontro.
«Perdonate il ritardo, ragazzi, c'era un traffico tremendo!» disse entrando nell'ampia stanza. «Tranquilla», «non c'è problema» risposero alcuni di loro. «Allora, stasera è la grande sera, e manca pochissimo all'inizio, è tutto pronto per quanto riguarda gli strumenti?» domandò Taylor ai musicisti. «Chitarre perfettamente accordate» rispose Grant, scambiandosi uno sguardo d'intesa con Paul. «Anche il violino e il banjo sono pronti!» Caitlin, era entrusiasta dello spettacolo di quella sera, il MSG era il suo stadio preferito in assoluto in cui suonare. «Perfetto, le luci le abbiamo controllate questa mattina e...sembra tutto preparato!» Sulle labbra della cantante si aprì un sorriso stupendo «adesso è il momento che ci prepariamo noi però, ci vediamo alle 21.00, pronti per andare in scena!». Tutti si ritirarono nei propri camerini, l'unica che rimase nella stanza fu Taylor. “L'ultima volta che sono stata qui, pensò, era più di un anno fa, per lo Speak Now World Tour, sembra passata una vita, e invece è passato così poco, pensandoci bene. E' proprio vero che la vita è un cerchio, niente passa, tutto continua a riaccadere, i luoghi si rivisitano, le persone si rincontrano e le canzoni si rivivono.”
Erano ormai le 20.00 e decise che era il momento di ritirarsi anche lei in camerino, così per prepararsi ad andare sul palco. Innanzitutto, accese le grandi lampade a faretti che si trovavano slla cornice dello specchio. Poi, come da rituale, ordinò gli abiti in modo tale che gli assistenti avessero via via pronto l'abito giusto per la canzone giusta. In seguito, finito di ordinare tutto si tolse i suoi abiti e si cambiò. Pantaloncini neri a vita alta, e camicia ricamata con del pizzo, color avorio.
Ammetto che mi mancano gli abiti luccicosi e le frange, era divertente muoversi con quelle che ti avvolgevano il corpo, lasciando una scia di luce.” Sorrise tra se e se, era un sorriso malinconico, ma comunque felice, perchè sebbene quel periodo era passato, ne era da poco iniziato uno nuovo.
Mentre i pensieri vagavano, finiva di prepararsi, make up, capelli, accessori.
Come di consueto prima dello spettacolo, tutti si radunarono nella sala grande, dove Taylor teneva un discorso “incoraggiante per la Band. «Okey ragazzi, tutti in cerchio, è ora». I loro cuori battevano forti come tamburi, non fosse stato per le urla che provenivano dallo stadio, si sarebbero sentiti. «Più di un anno fa,eravamo qui, riuniti, per salire su quel palco e dare vita ad uno spettacolo magico. Ora siamo qui, per dare vita ad uno spettacolo unico e divertente. Senza qualcuno di voi, questo Tour non sarebbe lo stesso, sono fiera di avervi come ballerini, o come musicisti, o come parte dello staff, pronti a far sognare quelle persone?» Taylor sorrise, e pose la mano al centro del cerchio. Uno per uno, come l'effetto domino, gli altri fecero lo stesso.
«Never forget the essence of your Spark!!!» Gridarono all'unisono.
Ognuno poi sparì, pronto ad entrare sul palco al suo momento. Taylor si posizionò al centro di una grande piattaforma. Doveva concentrarsi sulla canzone, ma rusciva ad ascoltare solo una cosa: urla, il suo battito, grida di gioia, il suo cuore, sentiva gridare il suo nome da ogni lato dello stadio e questo le procurava una gioia infinita. La musica iniziò a suonare, State of Grace era la melodia adatta, in quel momento la ragazza era proprio in uno stato di beatitudine.
E' il momento, questo è il mio posto, la mia vita, ciò che mi fa respirare, è arrivata l'ora di accendere i sorrisi negli animi di quelle persone.”
Le luci si accesero improvvisamente.
«Welcome, to the Red World Tour 2013!».

   
 
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