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Autore: RainbowChia    23/05/2013    5 recensioni
Finale alternativo de "Il Ritorno del Re".
-...accetterei di portare a distruggere di nuovo l'Anello, di camminare per tutta la Terra di Mezzo, di affrontare nuovamente orchi, goblin, cavalieri neri, pur di restare al vostro fianco.-
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Frodo, Merry, Pipino, Sam
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Finalmente mi sono decisa a pubblicare questa benedetta one-shot! L'ho scritta qualche tempo fa, e non ero molto sicura del risultato...tanto per cambiare. Comunque, eccoci qua: questo è il mio finale ideale della trilogia. Da brava slasher, non ho potuto permettere a Frodo e Sam di separarsi u.u
Buona lettura!

Run, Samwise Gamgee.



Sam non riusciva a distogliere lo sguardo dall'imbarcazione sulla quale era appena salito Frodo; la bianca nave si stava allontanando pian piano dai Porti Grigi e non vi sarebbe più tornata. Pur essendone perfettamente consapevole, lo hobbit sperava con tutto se stesso che da un momento all'altro tornasse indietro, e continuava quindi a fissarla. Non riusciva ad accettare il fatto che Frodo se ne fosse andato senza di lui. Non era mai successo in vita loro, eppure adesso si era ritrovato su quel molo, solo con Merry e Pipino, mentre l'amico aveva deciso di intraprendere un altro viaggio.
Un viaggio dal quale non sarebbe più tornato.
E, soprattutto, un viaggio senza di lui.
Le lacrime sgorgavano dai suoi occhi, senza che riuscisse a controllarle. Non avrebbe voluto farsi vedere in quelle condizioni da Merry, Pipino e, qualche attimo prima, da Frodo, ma ormai era troppo tardi.
-Sei davvero uno stupido, Samwise Gamgee.-
Il flusso dei suoi pensieri fu interrotto dalla voce di Pipino alle sue spalle. Sam si voltò, un'espressione interrogativa sul volto.
-Come, scusa?- sbattè le palpebre.
-Quello che Pipino vuole dire...- iniziò Merry, dando una pacca sulla spalla all'altro, -  è che sei un citrullo di prima categoria.-
Sam continuava ad essere sempre più perplesso, e i suoi occhi si andavano a sgranare via via di più.
-Oh, insomma!- esclamò Pipino. -Cosa diavolo stai facendo qui?!-
-Hai intenzione di passare la vita su questo molo o ti vuoi dare una mossa?!- rincarò la dose Merry.
Sam pensò che quei due dovevano pensare con lo stesso cervello: entrambi sembravano avere la stessa idea (come al solito), mentre lui non stava capendo assolutamente un accidente.
-Una mossa?- sussurrò, poichè la voce era ancora rotta dal precedente pianto.
-Non ci posso credere, ancora non ha capito.- mormorò Pipino a Merry.
-Lo so... E' incredibile quanto sia tonto, certe volte...-
-Magari fa solo finta...-
-Macchè finta, è proprio tonto...-
-Scusate!- Sam tirò fuori la voce, visto che i due continuavano a confabulare ad alta voce. -Io sono ancora qui...- fece un gesto, indicandosi con la mano.
Merry e Pipino si girarono contemporaneamente verso di lui. -Sì, è proprio questo il problema.- dissero in coro.
L'altro per un attimo ebbe paura della loro telepatia. Poi provò a chiedere: -E dove dovrei essere?-
-Sulla barca, con Frodo!- fecero i due ancora in coro.
Il povero Sam per poco non si strozzò con la sua saliva. -Ma cosa state dicendo? Padron Frodo ha detto esplicitamente che doveva andarsene da solo e...-
-...e che tu dovevi startene bello tranquillo nella tua amata Contea...- lo interruppe Merry, imitando la voce di Frodo.
-...con tua moglie e le tue figlie.- terminò Pipino.
-Giusto. Perchè tu devi scrivere le ultime pagine del suo benedettissimo libro e bla bla bla...- cantilenò Merry.
-Esattamente- Sam incrociò le braccia al petto.
-Ed è questo quello che vuoi?- chiese allora Merry con aria di sfida.
-Beh, ecco...io...- Sam non sapeva cosa dire. Durante tutto il viaggio fino a Mordor non aveva fatto altro che sognare la Contea e non vedeva l'ora di tornarvi. Aveva progetti talmente semplici: desiderava una famiglia, non per forza numerosa, una bella casa e una vita immersa nella pace e nella tranquillità. Una vita degna di un hobbit, insomma.
I suoi progetti, però, avevano sempre incluso anche Frodo. Non aveva mai pensato che un giorno quello non ne avrebbe più fatto parte.
Aveva addirittura pensato che avrebbero potuto vivere tutti insieme: lui, Rosie, le piccole e Frodo. Casa Baggins era grande abbastanza.
Solo in quel momento Sam si rese conto di quanto effettivamente fosse legato a lui. Da semplice giardiniere era diventato l'amico migliore che Frodo avesse potuto avere; l'aveva aiutato, protetto, e sarebbe morto per lui.
Da quando il loro rapporto era diventato così stretto? E soprattutto, da quando Sam aveva le farfalle nello stomaco solo al pensiero di Frodo e dei suoi incredibili occhi azzurri?
-Sam, guarda che noi lo sappiamo.- il tono di Merry si era fatto adesso più dolce e comprensivo.
-E capiamo perfettamente quello che stai provando.- fece Pipino.
Sam si accorse che i due si stavano tenendo per mano.
I suoi occhi si spalancarono a dismisura. - Voi... voi due...- provò a dire. Aveva sempre saputo che Merry e Pipino si volevano un gran bene, ma non si era mai immaginato che sarebbero arrivati a quel punto.
I due, in tutta risposta, ridacchiarono tra di loro.
-Beh, comunque questo non c'entra niente con me e il Padron Frodo...- si schiarì poi la voce.
-Oh,  ma per favore!- esclamò Pipino. -A chi credi di darla a bere?-
-Hai sempre provato qualcosa per Frodo, solamente che non te ne sei mai reso conto. O non hai voluto.- spiegò Merry.
-L'hanno capito tutti, tra l'altro, che sei innamorato di lui.-
Il volto di Sam passò da pallido a tutte le tonalità di rosso, per diventare poi quasi viola.
Boccheggiò un attimo, la salivazione gli si era praticamente azzerata, poi balbettò: -Ma no, io... sono... siamo solo amici. Lui è il mio... io sono il suo giardiniere... oh, insomma, smettetela di ridere!- esclamò quindi, mentre Merry e Pipino se la spassavano notando lo stato confusionale nel quale avevano fatto piombare l'amico.
I due allora si ricomposero e Pipino disse: -Sam, davvero, ti conviene muoverti prima che la barca svanisca all'orizzonte.-
Sam si voltò verso quella, che si allontanava sempre di più: non era mai stato così incerto e combattuto in vita sua. Desiderava con tutto se stesso correre a prendere una barchetta e raggiungere Frodo, ma d'altra parte sentiva che sarebbe stato sbagliato. Non poteva abbandonare in questo modo la sua famiglia.
Se solo si fosse reso conto prima dei suoi sentimenti...
-Io... non posso, ragazzi. Ho delle responsabilità.-
-Ma Frodo ha bisogno di te.- fece Merry.
-E tu di lui. Andiamo, non vi siete mai separati da quando vi siete conosciuti! Un motivo ci sarà, no?- sorrise Pipino.
Gli occhi di Sam tornarono pericolosamente lucidi. Provò ad immaginarsi come la sua vita sarebbe stata senza Frodo.
E non ci riuscì.
-Voi due non potete stare lontani... proprio come me e Pipino.- disse poi Merry.
Pipino arrossì leggermente. - Va' da lui Sam.- il suo tono era deciso e non ammetteva repliche.
Senza che se ne fosse reso conto, Sam aveva annuito e si era affrettato ad abbracciare gli amici. Anche loro piangevano, sapevano che non avrebbero rivisto più nemmeno lui, ma almeno sarebbe stato felice e completo.
-Corri come il vento, Samwise Gamgee.- Merry gli schioccò un bacio su una guancia, Pipino sull'altra.
-Mi raccomando, comportatevi bene.- detto questo, Sam corse più veloce che potè verso una zattera che era stata lasciata lì vicino; vi salì e cominciò a remare come un forsennato.
-Sto arrivando, Padron Frodo, sto arrivando...-
Una volta vicino alla nave, iniziò ad urlare come un forsennato: -Fatemi salire! Fermate la nave!-
Gandalf, che si trovava sul ponte della nave, sorrise tra sè: -Alla fine ce l'hai fatta,  Samwise.-
Sembrava non aspettasse altro: -Fermate la nave! C'è ancora qualcuno che deve salire!-
Gli elfi eseguirono subito gli ordini; l'ancora fu lanciata nell'acqua e alcuni di loro aiutarono Sam a salire a bordo.
Frodo, nel frattempo, se ne era stato nella stiva, lo sguardo perso su un qualche punto del legno del pavimento. Aveva pensato e rimuginato riguardo la decisione che aveva appena preso. La riteneva sensata, certo, ma pensava anche a quello che aveva lasciato: la sua amata Contea, che alla fine non gli era più bastata,  e i suoi amici.
 Gli sarebbero mancati tantissimo gli scherzi e le battute di Merry e Pipino, il loro modo di risollevare il morale in qualsiasi situazione, anche nei momenti peggiori. Se la sarebbero senz'altro cavata senza di lui, avrebbero saputo riderci su.
E poi c'era Sam.
Lui era sempre stato fondamentale nella sua vita, in particolare negli ultimi mesi. Senza di lui Frodo non sarebbe riuscito a muovere un singolo passo verso Mordor. Sam lo aveva incoraggiato, confortato e appoggiato così tanto che Frodo a stento riusciva a credere che potesse esistere una persona così.  Aveva sempre creduto in lui, anche quando Frodo stesso non ne era stato più capace. L'affetto che Sam provava nei suoi confronti traspariva continuamente e Frodo spesso aveva pensato di non meritarselo.
Ce l'avrebbe fatta, Sam, senza di lui?
Per Frodo c'erano pochi dubbi, sapeva che il suo giardiniere era più forte di quanto sembrasse. Comunque sarebbe stato più felice e tranquillo: aveva una moglie e delle figlie  a cui pensare, non doveva più preoccuparsi di essere aggredito da orchi o da troll.
Sarebbe stato al sicuro. E a Frodo bastava questo per andare avanti.
Improvvisamente la barca si fermò e il flusso dei suoi pensieri venne interrotto. Incuriosito dal trambusto che era iniziato a provenire dal ponte, decise di andare a dare un'occhiata.
Trovatosi sul ponte, si diresse verso Gandalf che gli dava le spalle; stava parlando con qualcuno, ma Frodo da quella distanza non riusciva a capire chi fosse. Lo stregone, infatti, gli stava davanti e lo copriva.
-Gandalf, ma che cosa...?- si bloccò di colpo, una volta trovatosi davanti all'ultima persona che si aspettava di trovare lì. -Sam?-
-Padron Frodo, io...- doveva dirgli tutto, senza freni, senza vergogne, doveva togliersi quel peso che si faceva troppo opprimente ormai. Ma si bloccò, notando che Gandalf era accanto a loro che sorrideva sornione. -Gandalf, non è che potresti...-
-Togliermi dai piedi? Sì, certo!- esclamò, raggiungendo poi Bilbo dall'altro lato del ponte.
Lo sguardo interrogativo di Frodo risultò quasi divertente agli occhi di Sam, ma trattenne la risatina che gli stava per uscire.  Non avrebbe mai potuto ridere in faccia al suo Padron Frodo.
Doveva essere l'isteria e l'ansia del momento, senza dubbio.
-Sam, perchè sei qui?- Frodo non riusciva più a trattenersi. -Dovresti essere...-
L'altro, però, lo interruppe subito, porgendogli il libro che poco prima gli aveva regalato Frodo.
Quello si affrettò a prenderlo in mano, l'espressione sempre più confusa.
-Voi pensate che il mio futuro sia nella Contea...- iniziò quindi il giardiniere.
Frodo annuì lentamente.
-Lo pensavo anch'io, l'ho sempre pensato, fino a qualche minuto fa. Fino a quando voi non mi avete lasciato. Mi sono reso conto che per me non era importante la Contea. Voglio dire, ho sempre pensato di vivere lì perchè... perchè c'eravate voi, Padron Frodo.- il colorito sul viso di Sam iniziò a farsi rosso. -Era questo ad essere fondamentale per me.-
Frodo se ne stava zitto, immobile, ascoltando attentamente ogni parola, sperando con tutto il cuore che non stesse sognando.
-Non mi importa dove sono, dove vivo, purchè voi siate con me.- di nuovo le maledette lacrime iniziarono a farsi largo. -...accetterei di portare a distruggere di nuovo l'Anello, di camminare per tutta la Terra di Mezzo, di affrontare nuovamente orchi, goblin, cavalieri neri, pur di restare al vostro fianco.-
-Ma Sam... non sai nemmeno dove stiamo andando...- anche Frodo adesso aveva gli occhi pericolosamente lucidi.
-Non avete capito? A me non interessa, mi basta che ci siate voi.- Sam si avvicinò a Frodo e pose le sue mani sopra quelle del moro, che stavano reggendo il libro.
Quello fu così sorpreso, che spalancò gli occhi ancora  più di quanto già non lo fossero, e si ritrovò a fissare quelli di Sam.
Erano color del grano, non ci aveva mai fatto caso.
-Queste ultime pagine, Padron Frodo... sono le nostre.-
I battiti del cuore di Frodo accelerarono all'impazzata.
-Sam...  io non voglio più che tu soffra a causa mia. E' anche per questo che ti avevo detto di rimanere nella Contea. Volevo proteggerti. - il senso di colpa di Frodo era ancora forte in lui. Non riusciva a perdonarsi per tutto quello che era successo durante la Via per Mordor.
E pensare che Sam l'aveva sempre perdonato, aveva sempre fatto finta di niente. In certi momenti Frodo si era chiesto se fosse davvero un essere umano.
Samwise Gamgee. Lo hobbit più buono che avesse mai conosciuto.
Il suo Sam.
Nessuno lo aveva mai trattato come aveva fatto lui. Se non fosse stato per Sam sarebbe morto centinaia e centinaia di volte.
-Tu sei troppo speciale per uno come me.- sorrise poi il moro.
Sam lo guardò corrucciato. -Non sapete quello che dite...-
-Io non mi merito le tue attenzioni... Rosie invece...-
La stretta di Sam sulle mani di Frodo si rafforzò. - Non provate a sottovalutarvi, Padron Frodo, non ci provate. E Rosie... io non provo... io...- il momento tanto atteso e temuto era arrivato... e Sam iniziò a balbettare.
Frodo lo guardò, l'espressione tra l'interrogativo e il divertito. Gli era sempre piaciuto quando Sam perdeva l'uso della parola e iniziava a farfugliare. Si ricordò che una volta il giardiniere gli aveva detto che gli sarebbe piaciuto comporre poesie e canzoni belle come quelle degli elfi, ma era assolutamente incapace con le parole.
Dopo un attimo di silenzio, in cui Sam raccoglieva tutte le sue forze e Frodo ripensava a tutto quello che avevano passato insieme, il biondo disse, con una semplicità che sorprese prima di tutti se stesso:
-Io vi amo, Padron Frodo. -
Il suo cuore batteva a mille e così quello del moro, che sorrise a Sam come mai aveva fatto in vita sua.
-Amo voi, e nessun altro.-
Un'altra lacrima percorse la guancia di Frodo.
-Oh, no, Padron Frodo, perchè state piangendo?- esclamò allarmato Sam, interrompendo il contatto delle loro mani. -E' colpa mia, vero? Per tutti gli elfi, sono davvero un idiota! Dire queste cose... a voi, che siete il mio Padrone... dovevo stare zitto, lo sapevo!-
Frodo, in tutta risposta, scoppiò a ridere.
La sua risata cristallina fece balzare il cuore nel petto a Sam, che si dette mentalmente dell'idiota. Più ridicolo di così non poteva rendersi. Nonostante ciò, iniziò ad essere un po' confuso. -Adesso ridete... non capisco, davvero non capisco...-
L'ansia del momento lo faceva parlare più del solito.
-Oh, Sam, sta' zitto, per l'amor del cielo!-
Il giardiniere non riuscì a realizzare quelle parole che Frodo gli si era velocemente avvicinato, prendendogli poi il viso tra le mani: -Sai, una persona può piangere anche quando è molto felice...- gli disse dolcemente, prima di annullare i pochi centimetri che li separavano. Le loro labbra si trovarono, così, a contatto, in un bacio che aveva tutta la dolcezza delle fragole con panna che tanto piacevano a loro.
Anzi, era decisamente meglio.
Quando si staccarono, rimasero un attimo fronte contro fronte, gli occhi chiusi. Avrebbero voluto che quell'istante durasse per sempre.
-Anch'io ti amo, mio caro Samwise Gamgee.- sussurrò Frodo, schioccandogli poi un bacino sul naso.
Sam sorrise. Non era mai stato così felice in vita sua.
Uno strano rumore alle loro spalle attirò la  loro attenzione; si voltarono e sorrisero: Gandalf e Bilbo stavano piangendo come una vecchia coppietta sposata davanti ad un film d'amore, passandosi il fazzoletto dello zio di Frodo a turno per soffiarsi il naso.
-Ce l'hanno fatta, ce l'hanno fatta! Dopo anni e anni...- faceva Bilbo.
-Credevo che questo momento non sarebbe mai arrivato!- Gandalf tirò su col naso, prima di afferrare il suo amato bastone bianco.
-Cosa vuoi fare?- chiese Bilbo preoccupato, allontandosi dallo stregone.
-Sta' a vedere!-
Gandalf battè il bastone a terra e da esso si propagarono verso l'alto i suoi famosissimi fuochi d'artificio.
Sam e Frodo si abbracciarono, mentre gli elfi guardavano ammirati quello spettacolo di luci in movimento e applaudivano, entusiasti.
-A Sam e Frodo!- esclamò Gandalf, battendo ancora il bastone.
-A Sam e Frodo!- ripeterono tutti gli altri, continuando ad applaudire.
I due interessati, invece, avevano ripreso a baciarsi, avendo scoperto che quell'attività era decisamente più appagante dei fuochi d'artificio di Gandalf.
Pensarono addirittura che fosse meglio dell'erba-pipa.
Nel frattempo, ai Porti Grigi, anche Merry e Pipino ammiravano i fuochi, tenendosi per mano e sorridendo sornioni.
Sospirarono contemporaneamente.
-Che cosa sarebbe il mondo senza di noi?-

The end

  
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