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Autore: Barbycam    09/12/2007    9 recensioni
Si guardò attorno, con circospezione. Nessuno, perfetto. Appoggiò il foglietto alle labbra e il rossetto si stampò parzialmente sull’angolo. Poi, tirò fuori la sua penna e scarabocchiò qualcosa di incomprensibile sul foglio piegato in tre volte. Lo lasciò lì, per poi andarsene, furtiva come era arrivata.
Spero vi piaccia!
Genere: Generale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kelsi Nielsen, Sharpay Evans
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Si guardò attorno, con circospezione

Si guardò attorno, con circospezione. Nessuno, perfetto. Appoggiò il foglietto alle labbra e il rossetto si stampò parzialmente sull’angolo. Poi, tirò fuori la sua penna e scarabocchiò qualcosa di incomprensibile sul foglio piegato in tre volte. Lo lasciò lì, per poi andarsene, furtiva come era arrivata.

 

Kelsi si svegliò di soprassalto, alzando di botto il busto e respirando a fatica. E anche quella notte era andata. Sospirò pesantemente, per poi togliersi le coperte di dosso e infilarsi le ciabatte. Accese la luce della stanza e, come mai prima, le sembrò vuota e spoglia. Un armadio, il pianoforte con tutti i suoi spartiti, il letto, un comodino e una libreria. Ai muri non c’erano poster. Dopo tutto, esistevano poster di Beethoven, Bach, Mozart o Verdi?

Si stiracchiò per bene, sbadigliando, poi si alzò dal letto e si avviò stancamente in cucina. Quel giorno non sarebbe andata a scuola. Non ne aveva la forza. La notte non dormiva, e quel poco che dormiva lo passava a fare incubi che la facevano sudare come in una sauna. Come quella notte. Se ci ripensava, rabbrividiva. Si avvicinò piano al frigorifero e lo aprì, facendo scaturire una luce giallastra dall’elettrodomestico. Afferrò prontamente il succo d’arancia e chiuse il frigo con uno scatto. Si passò la mano libera sul viso stanco, poi posò il cartoccio di succo sul ripiano della cucina, per aprire poi la credenza e prendere un bicchiere. La luce della Luna illuminava ogni suo movimento, così che non facesse troppo rumore da svegliare i suoi coinquilini. Già, perché adesso lei conviveva in una casa con altri due suoi amici, dato che facevano tutti e tre un college musicale e teatrale. Era lo stesso edificio, ma i due indirizzi erano separati. Avevano vinto delle borse di studio all’ultimo anno di liceo, con uno spettacolo teatrale. Erano stati fortunati.

La ragazza si riempì il bicchiere con il succo, per poi portarselo alle labbra e berlo tutto d’un fiato. Posò il bicchiere sul ripiano e si guardò attorno, spaesata. Come se non fosse lei che abitava in quella casa. Come se non fosse lei che non dormiva la notte. Sospirò. Si sedette sulla sedia, con il bicchiere in mano. Ma perchè a lei? Perché stava così male? Non lo sapeva, non l’ ha mai saputo. È sempre stata propensa al male fisico, ma più che altro a quello interiore. Quello di stomaco e simili. Col tempo, aveva imparato anche ad essere fredda e calcolatrice come la sua amica Sharpay. Facevano una bella coppia. Scosse la testa per togliersi quei pensieri di mente, per poi alzarsi in piedi barcollando un po’, e dirigersi all’ingresso. Arrivò alla porta e stava per aprirla, quando sentì sotto le ciabatte un qualcosa. Lo afferrò a tastoni e lo portò in camera. Chiuse la porta e accese la luce. Quello che vide fu un foglietto ripiegato in tre con sopra una frase tutta ordinata e precisa. La scrittura di Sharpay. “Alla piccola Beethowen, con affetto.” Kelsi sorrise, raggiante. Lo aprì e cominciò a leggere. Era un testo di canzone.

 

You have my heart
And we'll never be worlds apart
Maybe in magazines
But you'll still be my star
Baby cause in the dark
You can't see shiny cars
And that's when you need me there
With you I'll always share
Because

“Kelsi, mi dispiace tantissimo che tu stia male. Lo sai, anche se non te lo dico spesso. Per questo mi sono sentita un po’ in colpa, e ho voluto rimediare. Questa è la canzone che ho scritto per tirarti un po’ su di morale. Spero di esserci riuscita. A ogni strofa mi fermo per parlarti, anche se probabilmente non lo leggerai perché correrai ad abbracciarmi in camera mia prima di finire la lettera. Ma ti prego, finisci di leggerla, è importante per me, okay? Cominciando da qui, volevo dirti che sei e sarai sempre la mia migliore amica, la mia stella, la mia più grande e unica amica. Hai il mio cuore, anche se te l’ ho donato solo quest’anno, insieme a quello di mio fratello. Hai la mia fiducia, il mio sostegno e tutto quello che si può chiedere ad una amica.”


When the sun shines, we’ll shine together
Told you I'll be here forever
Said I'll always be a friend
Took an oath I'm a stick it out till the end
Now that it's raining more than ever
Know that we'll still have each other
You can stand under my umbrella
You can stand under my umbrella
Under my umbrella
Under my umbrella
Under my umbrella

“Saremo sempre amiche, sempre. Lo so che adesso sei tentata di chiudere tutto e di correre in camera mia…” Kelsi sorrise spontaneamente. La conosceva bene. E aveva ragione, perché era troppo tentata di chiudere, correre dall’altra parte del corridoio e saltare sulla pancia di Sharpay per abbracciarla. Ma si trattenne. Finisce e vado da lei. Si ripeteva, proprio per non chiudere e andarsene. “ma ti ricordo che è una cosa importante per me che tu la legga tutta. Te l’ ho detto prima, e te lo ripeto adesso. Voglio spiegarti perché ho scritto sotto il mio ombrello. Perché se piove, nevica, grandina o se c’è una bufera, io sarò sempre fuori a cercarti, con il mio ombrello, a tenerti il posto accanto a me. Perché noi due dobbiamo stare assieme, sempre, e l’ ho capito adesso che stai male. Volevo capirlo prima, credimi, ma solo adesso mi accorgo di quanto bene mi hai dato senza ricevere nulla in cambio. Per questo ti ho scritto questa canzone. Un po’ per tirarti su di morale, un po’ perché ti voglio bene e volevo fartelo sapere in qualche modo. Lo sai, non sono tipo da molti sentimentalismi, ma questa era una cosa che sentivo di dover fare. Un po’ come te, quando componi. È la stessa logica.”


These fancy things, will never come in between
You're part of my entity, here for Infinity
When the war has took it's part
When the world has dealt it's cards
If the hand is hard, together we'll mend your heart
Because

“Sei una parte di me, la mia gemella mancata, se stai male tu sto male anche io. Sono sensazioni che ho provato solo con mio fratello Ryan, che è mio gemello veramente. Ma trovare una persona così… splendida come te, è stato illuminante. Come ho detto prima, se stai male tu, sto male anche io, per questo voglio tirarti su. Perché io non posso più sopportare di vederti così, la notte non dormi più, e se dormi urli, il giorno non mangi, poi ci sono dei giorni in cui vomiti. Io non ce la faccio più a vederti così, chiamalo egoismo, chiamalo come vuoi, ma io ti voglio bene e voglio che tu stia bene. Te lo ricordi il liceo? Che piuttosto di saltare una giornata di scuola venivi anche con la febbre a 40. Me lo ricordo, perché una volta sei venuta veramente con la febbre a 40. Ed è stato quel giorno che ho capito. Mi hanno mandata da te in infermeria, ti dirò, non mi importava più di tanto, ma quando ti ho vista così, bianca come un lenzuolo e tutta sudata, scossa da tremiti… mi si è stretto il cuore. Ti ho aiutata e da quel giorno hai sempre avuto una parte del mio cuore. Senza saperlo, certo, ma ce l’avevi e ce l’ hai ancora adesso.”


When the sun shines, we’ll shine together
Told you I'll be here forever
Said I'll always be a friend
Took an oath I'ma stick it out till the end
Now that it's raining more than ever
Know that we'll still have each other
You can stand under my umbrella

You can stand under my umbrella
Under my umbrella
Under my umbrella
Under my umbrella

“Quando… quando ti prendevano in giro, a scuola, e anche adesso che ci incontriamo nei corridoi… io li sento e ci sto male per te. Anche se non lo faccio vedere, sei una persona troppo importante per me, perché io possa perderti. So… so che pensi che con due scuole diverse, potremmo separarci, dividerci. Ma ti sbagli, perché nella mia classe nessuna ha quello che hai tu. La filosofia del portone, quella che mi hai spiegato tanto tempo fa, quando ci siamo incontrate alla festa di fine anno. Quando è stato?, due, tre anni fa? Non me lo ricordo, però ricordo perfettamente le parole che mi hai detto. Si chiude una porta, si apre un portone. Per quanto sia strano, tu sei il mio portone e non voglio che si chiuda, mai. Dimmi, non pensavi che me la sarei ricordata. Eppure è ancora qui, scolpita nel mio cuore e nella mia memoria. Solo in questo periodo ho capito che anche tu sei il mio portone. Lo so, è brutto da dire così, ma è la verità. Si era chiuso il capitolo con Troy, definitivamente, e si è aperto il capitolo con te. No, non fraintendere, non sono innamorata di te. Cioè, non in quel senso. Non nel senso di come ho amato Troy. Io ti amo di bene come amica, come confidente, come gemella mancata. Ti amo perché sei tu, perché quando avevo bisogno eri con me, ascoltando tutti i miei sfoghi per la canzone che non veniva o quant’altro, perché mi regali sempre dei sorrisi che illuminano il cielo, perché sei sempre sincera e diretta con me. Semplicemente perché sei tu, perché sei come sei e non devi cambiare mai. E tu, come una mamma paziente, mi hai aiutato a rialzarmi, sempre. Come quando si va in bicicletta. Non si può imparare da soli, io ce l’ ho fatta solo con Ryan perché… beh, lo sai, i miei genitori non sono molto presenti. A mala pena si ricordano il nostro compleanno. Ma comunque, lui mi ha aiutato in bicicletta, tu nella vita. Mi tiri su, sempre, hai sempre la mano tesa verso di me, anche quando credo che non riuscirò più ad alzarmi e ad andare avanti. Tu ci sei, con il sorriso sulle labbra, che pur di farmi andare avanti mi trascini.”


You can run into my arms
It's okay don't be alarmed
Come into me
There's no distance in between our love
So go on and let the rain pour
I'll be all you need and more
Because

“Puoi venire quando vuoi, le mie braccia saranno sempre aperte per te. Come potrebbero non esserlo? Sei la mia migliore amica… l’unica vera che ho mai avuto, e anche se non te lo dico mai, tu lo sai, e lo so che lo sai perché mi sorridi sempre. Nel tuo cuore, però, so che ti piacerebbe che te lo dicessi anche io. Ma lo sai come sono. Ti amo di bene, ti ho amata di bene e ti amerò per sempre di bene, questo era scontato. Insieme abbiamo affrontato tantissime situazioni, uscendone sempre vincitrici. E voglio che anche questa passi, in fretta. I nostri cuori ormai sono vicini, sono uniti da un qualcosa di forte, potente.” Una lacrima le scese sulla guancia pallida. Si stava commovendo a leggere tutte quelle belle cose. Prese un profondo respiro e ricominciò a leggere. “E non si staccheranno mai. Per questo che ho voluto scriverti questa canzone. Per ricordarti quanto sei importante per me, e quanto sempre lo sarai. Sei il mio portone, la mia migliore amica, la mia gemella… tutto quello che vuoi, ma sei la mia Kelsi. Ricorda, se qualcuno ti tocca, è un uomo morto. E lo sai, che se voglio so diventare parecchio irritante.”


When the sun shines, we’ll shine together
Told you I'll be here forever
Said I'll always be a friend
Took an oath I'ma stick it out till the end
Now that it's raining more than ever
Know that we'll still have each other
You can stand under my umbrella
You can stand under my umbrella
Under my umbrella
Under my umbrella
Under my umbrella

“È quasi finita, così potrai venire ad abbracciarmi. Io ricambierò. Sai, in questi anni, mi sono fatta abbracciare solamente da mio fratello e da Troy. Solo da due uomini, tu sei la prima che ci prova. E io non ti ostacolerò, perché anche io voglio un abbraccio da te. Te, che sei la mia stella, la mia luce nella notte, il mio angelo custode. Sei tutto per me, la persona più importante che ho incontrato in tutti questi anni. Anzi, in tutta la mia vita di ventitreenne. La cosa divertente… è che pensavo a come ci odiavamo al liceo. Essendo tutte e due nel Drama Club, forse potevamo andare d’accordo. Invece no, io ti trattavo come una pezzente, perché ti vestivi da maschiaccio, e tu mi odiavi per questo. Guarda che lo so. Tutti credono che sia stato un Wildcat ad inventare il mio soprannome. Ma io lo so, che sei stata tu. Mi odiavi, con tutto il cuore, eh? Ma adesso è cambiato tutto. Ora, soprattutto, che stai male, voglio ricordarti quanto sei importante. E che io ci sarò sempre, comunque e dovunque. Anche se ci separano pochi metri o un oceano intero, farei di tutto per farti stare bene. Lo sai questo, ma a volte ti passa di mente, perché io non sono sempre lì a ricordartelo. Ma sappi, che tutto quello che ho espresso in questa lettera e in questa canzone, è reale, e proviene dal mio cuore, che credono tutti di ghiaccio.”


It's raining
Ooh baby it's raining
Baby come
into me
Come into me
It's raining
Oh baby it's raining

 

“E adesso, siamo arrivate alla fine. È l’ultima parte, forse credo la più importante. Quindi ti chiedo di resistere ancora un po’. Vorrei raccontarti di quando mi sei scoppiata davanti. Hai pianto e mi hai urlato contro di tutto e di più. Poi, sei scappata. Sono venuta a ripescarti nel bagno femminile e mi sono seduta con te. Abbiamo parlato. Ti sei asciugata con il mio fazzoletto e mi hai spiegato tutto. Io sono rimasta impassibile, ma dentro di me volevo abbracciarti e dirti che andava tutto bene e piangere con te. Perché anche a me succede. O meglio, succedeva, perché ormai non ho più il tempo e l’intenzione di piangere. Se non va bene quello che faccio, cavoli loro. Questo lo sai, è un pezzo del mio carattere, ma prima, quando ti vedevo piangere nel bagno, con le mani sugli occhi… ho pianto, anche io. Solo che tu non mi hai vista. Ero in contro luce, e le lacrime trasparenti non si sono viste. In quel momento, ho compreso il tuo dolore. Non dovevo toglierti il piano, e alla fine non l’ ho fatto. Se non ti avessi trovata… se tu non avessi rubato un altro pezzettino di me… forse non sarei qui, a scriverti la lettera più lunga della storia, e a piangere per dei sentimenti che non mi appartengono. Forse non sarei qui, esattamente. Ma… questo tu non lo sai… ogni santo giorno che passo in tua compagnia, ringrazio Dio di averti trovata, le bagno. Ringrazio dei tuoi sorrisi, ringrazio delle tue parole che, anche se affilate a volte, sono sempre sincere, ringrazio della gioia che mi trasmetti quando suoni… ringrazio semplicemente di averti trovata e conosciuta e amata. Perché sei una persona fantastica, forse la migliore che abbia mai conosciuto e non voglio perderti. Mai.

Quindi, con queste ultime parole, ti lascio. Lo so, verrai da me, mi sveglierai e mi abbraccerai. Ma mi va bene. Ti voglio bene Kelsi, e te ne vorrò sempre.”

Kelsi lasciò la lettera sul letto e corse dall’altra parte, senza paura di svegliare il suo ragazzo. Spalancò la porta della camera di Sharpay e la vide, sdraiata sul letto, con la sua mascherina rosa sugli occhi. Sorrise e le si avvicinò di soppiatto. Andò alla finestra. Tirò una tenda. Era ancora buio. Un po’ le dispiaceva di svegliarla. Ma doveva farlo, per ringraziarla. Così tornò al letto e la abbracciò.

<< Sharpay, ti voglio bene. >> le sussurrò, e, benché non vedesse nulla, sapeva che la sua amica stava sorridendo.

 

Uhhhhh allora. Questa storia mi è venuta in mente l’altro giorno, parlando della filosofia del portone con Lucy. E solo adesso ho trovato il coraggio di pubblicarla. La dedico a Lucy, che non so come faccia a sopportarmi ^^, e a Nathalie, che sta male. Ragazze, siete le migliori, vi voglio bene!

Beh, vado. Bacioni a tutti, Barby.   

  
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