-Hem…Darky?-
Mi guardai intorno disperata. Il mio maestro era sparito.
Un minuto prima era a ricordarmi le regole base del sacerdozio, e quello dopo…Puff, letteralmente sparito.
Quindi eccomi li. Accovacciata pateticamente in un cespuglio, stringendo inutilmente la verga in grembo, circondata da quegli orribili Dukaki.
Che grande sacerdotessa.
Deglutii a fatica e sbucai un poco dal cespuglio per guardarmi intorno. Mi ricacciai tra le foglie nel tempo di mezzo respiro. Quanto erano brutti, e quanti erano! Tremai.
Perché mi sono cacciata in una situazione simile? Che io sia dannata! E’ così bello essere una semplice umana! Perché, perché, perché ho voluto cominciare l’apprendistato???
Mi imprecai contro mentalmente, quindi cominciai ad elaborare quello che speravo potesse rivelarsi un brillante piano d’attacco. Spiai i Dukaki dalle foglie, e ne memorizzai la posizione.  Erano circa in sette, quattro davanti e me, due a destra e uno a sinistra. Gli sguardi di tre di loro erano rivolti verso di me, gli altri quattro invece si stavano litigando una specie di topo morto e sanguinolento. Deglutii nuovamente e decisi di compiere l’idiozia del giorno.
Chiusi gli occhi e attinsi al Mana, concentrandomi per incanalare quanta più energia potevo nella verga…poi inspirai profondamente e sbucai senza preavviso dal cespuglio, liberando un lampo di energia che travolse tre Dukaki, uccidendoli.
Con un rapido gesto, scattai in direzione degli altri, stendendone uno con una vergata allo sterno, caricai altra energia e la sparai in faccia al Dukaki che mi stava caricando. Poi venni  presa dal panico.
I Dukaki mi circondarono. Uno davanti a me, due a destra, uno a sinistra e circa una quindicina si avvicinavano, attirati dalla baraonda.
Spalancai gli occhi e presi a scagliare lampi di luce a tutto ciò che vedevo muoversi, completamente nel panico, e intanto indietreggiai. Mi ritrovai presto in trappola. Chiusa tra quegli orribili mezzitroll e una parete di roccia.
Respiravo affannosamente, e stavo andando in iperventilazione. Tanto meglio… pensai, Se svengo, non sentirò dolore quando mi faranno a pezzi… chiusi gli occhi e aspettai la fine.
 
-SEI UNA CRETINA.-
-Rylas, piano con le parole.-
-Si è quasi fatta ammazzare!-
-E’ giovane, imparerà. Tu eri anche peggio di lei, e ancora oggi non scherzi.-
-Umpf.-
L’arciere biondo, Rylas, incrociò le braccia al petto evidentemente infastidito.
-N-No…ha ragione…sono una frana…- sussurrò flebilmente una ragazzina sui 17, gli occhioni arancio-dorati fissi a seguire le linee lignee del tavolo.
Rylas guardò il rosso come a dirgli “1 a 0 per me” e poggiò pesantemente i piedi sul tavolo, prendendo a dondolarsi sulla sedia con fare soddisfatto.
Il rosso sospirò e sorrise alla giovane. –Meru, non darti per vinta e non credere di essere una frana. Sei una buona sacerdotessa, ma inesperta. Hai ancora molta strada da fare…non si diventa abili da un giorno all’altro, e le tue crisi di panico di certo non ti aiuteranno, ma quando sarai in grado di combatterle vedrai che riuscirai in tutto.- disse, dando delle fraterne pacche sulla spalla di Meru.
Lei ricambiò con un sorriso poco convinto. –Grazie, Darken…- poi guardò in cagnesco Rylas – E comunque, il cretino sei tu! Non solo mi hai seguito di nascosto durante una prova, ma come al solito mi hai rotto la verga!- sbraitò contro al biondo.
Lui si grattò svogliato un’orecchio e guardò la ragazza con sufficienza.-Tzk, ti ho seguita perché sapevo che ti saresti cacciata per l’ennesima volta nella mer…-
-Rylas.- lo ammonì Darken.
-…nei casini come tuo solito, imbranata come sei…e come volevasi dimostrare non sbagliavo. Non dovresti che ringraziarmi per averti salvato il cu…-
-Rylas!- lo rimbrottò nuovamente Darken.
Lui sbuffò.-Come siamo perbenisti…vebbè, per averti salvato la vita come al solito…- concluse.
-Ringraziarti per cosa? Per esserti per l’ennesima volta intromesso in una mia missione?!- sbottò Meru contrariata.-Darken era li dietro, e sarebbe intervenuto subito se solo tu non l’avessi bloccato con quell’albero che hai fatto cadere sbattendoci contro un Dukaki!!!-
-Scusami tanto se ho voluto aiutarti!-
-Non avevo minimamente bisogno del tuo aiuto!-
-Benissimo, la prossima volta ti lascerò crepare, allora!-
-Ecco, bravo! Sai che chi si fa i fatti propri campa più a lungo?-
-E’ una minaccia, novellina?-
-Potrebbe esserla, sborone!-
-Ma quanto amore trapela da questa stanza!- un ragazzo biondo e sorridente fece capolino nella stanza con una serie di sacchi caricati addosso. Li fece cadere pesantemente sul pavimento.
-Davvero, vi avevo scambiati per dei manifestanti Hippies!- riprese, ghignando.
-Dremar!- esclamò la ragazzina, alzandosi di scatto e lanciandosi verso di lui per abbracciarlo.
-Sei tornato!- disse, saltandogli al collo.
-Oh brutto!- esclamò Rylas avvicinandosi e tirandoli qualche sonora pacca sulle spalle. –Dove sei stato tutto questo tempo?- chiese.
-A cercare erbe per quell’altro.- rispose sorridente Dremar, baciando Meru sulla testa e schioccando un sonoro cinque con Rylas.
Darken tossicchiò.
-Hem…volevo dire, per Darken.- si corresse l’assassino.
Darken annuì soddisfatto.
Meru frugò nei sacchi. –Passiflora, giusquiamo, lattuga amara, tiglio…- poi uggiolò –non ti avrà fatto prendere anche del salice bianco!-
Dremar la guardò innocente.-Si, perché?-
Meru si girò supplichevole verso il suo maestro. –Darky, ti prego…non farmi bere di nuovo quell’intruglio venefico!-
Darken scosse la testa.-Mi dispiace Meru, ma è necessario…i tuoi incubi sono sempre più frequenti, e quel sedativo è l’unico intruglio che riesce a calmarli, lo sai.-
-Ma è amaro!!! Se potessimo aggiungerci almeno un goccetto di zucchero…-
-Lo zucchero ne annulla gli effetti, lo sai.-
Meru uggiolò nuovamente e andò a sedersi sconsolata.
-Passiflora…tiglio…giscu…giuscu…com’èra quell’altro???- chiese Rylas guardando dubbioso e incuriosito nei sacchi.
-GIUSQUIAMO, ignorante individuo…è un’erba medica molto rara, la si trova infrattata nei posti più impensabili …dovresti cominciare a studiartele due o tre erbe, sai? Scommetto che ti sarebbero utili con le tue frecce…- rispose Meru atterrita, probabile stesse ancora pensando all’intruglio di Darken.
Rylas fece spallucce.-Sarà…-
Dremar si rivolse a Darken.-Dunque, vecchio! Sono pronti i miei veleni?- chiese sorridente.
Darken sbuffò.-Ho solo tre anni più di te…-
-Sei comunque il nostro vecchietto.- confermò Rylas.
Il rosso sospirò sconsolato.-Comunque…si, sono quasi tutti pronti…me ne hai commissionati più del solito, a che proposito, mi verrebbe da chiederti…-
Dremar si fece serio.-Non sono tenuto a risponderti…ora devo andare, missione in vista!- e saettò fuori dalla porta.
-Drem…!- Darken lo seguì fin sulla soglia. –NON TI DARO’ QUEI VELENI…-
-“finchè non mi dirai a che ti servono!”- canzonarono in coro Meru e Rylas.
-Darky, è inutile, lo sai…tanto lui non te lo dirà come al solito e tu glieli darai comunque...- sentenziò Meru con fare saccente.
Darken si mise a sistemare le erbe borbottando.

PPPPEW. Ok. Primo capitolo pubblicato. Tensione 100%, imbarazzo 1000%. Se sono così tesa, perchè ho pubblicato? Per tentare di combattere questo lato che ODIO del mio carattere xD spero che la storia piaccia, almeno un goccino, e mi scuso in anticipo per eventuali ORRORI ortografici, che di sicuro prima o poi commetterò...In ogni caso, se stai leggendo questo vuol dire che hai letto tutto il primo capitolo, e per questo ti ringrazio infinitamente ç.ç Spero di non aver deluso le tue aspettative, e che continuerai a seguirmi! Chu chu, alla prossima!