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Autore: Nanek    24/05/2013    11 recensioni
Luke posava il vassoio sul tavolo, vicino a Calum, come ogni giorno all’ora di pranzo.
Lo salutava tirandogli una leggera pacca sulla spalla, sorridendogli, ricevendo lo stesso gesto dal moro.
Si sedeva vicino a lui, e ogni giorno, aveva sempre qualcosa di nuovo da raccontargli.
Non si accorgeva, però, che lei era sempre lì, a fissarlo.
***
-Spiegami come fai a bere quella sottospecie di bevanda- continuava il ragazzo, sorridendole, non accorgendosi di quanto letale fosse quel sorriso: le fossette più evidenti, gli occhi che sorridevano con le labbra.
-Con la bocca?- rispose Sibylle, mordendosi il labbro per l’idiozia appena detta, ma che provocò in lui una risatina timida, che lei trovò semplicemente adorabile.
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Luke Hemmings, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Catching Feelings

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Luke posava il vassoio sul tavolo, vicino a Calum, come ogni giorno all’ora di pranzo.
Lo salutava tirandogli una leggera pacca sulla spalla, sorridendogli, ricevendo lo stesso gesto dal moro.
Si sedeva vicino a lui, e ogni giorno, aveva sempre qualcosa di nuovo da raccontargli; ridevano, parlavano, mimavano con le mani, mangiavano, passavano così la loro pausa pranzo, a volte raggiunti da Michael.
Luke non si accorgeva, però, che lei era sempre lì, a fissarlo.
Lo fissava sin dal primo giorno di scuola, ogni mattina, ogni pausa pranzo, ogni ricreazione: si sentiva quasi una stalker, si sentiva solo completamente innamorata persa di lui.
Sapeva ogni cosa su Luke, l’ultimo genito della famiglia Hemmings, il più giovane di tre fratelli, biondo, gli occhi azzurri, gambe magre e lunghe, un sorriso che la metteva quasi a disagio.
Era stato amore a prima vista, o almeno così lo definiva lei, una cosa scontatissima, di cui si vergognava: come aveva potuto lasciarsi soffocare da quel sentimento in quel modo?
Ricordava ancora il primo giorno delle elementari, il loro primo incontro, lo ricordava come se fosse qualcosa di prezioso, ma allo stesso tempo quasi ridicolo.

Ricordava la sua entrata in classe, accompagnato da sua madre Liz: indossava il suo grembiule blu, come tutti i maschietti, le scarpe con dei pinguini, la sua ossessione.
Ricordava il suo viso spaventato, di fronte a tutti quei bambini, ricordava il suo lamentarsi con Liz, frignando, implorandola di riportarlo a casa, supplicandola, assicurandole che avrebbe smesso di guardare i cartoni e avrebbe sempre cucinato lui, pur di non stare in classe.
Sua madre rise a quella proposta, e prendendolo per mano, lo avvicinò a lei, incitandolo a sedersi e a fare amicizia.
Luke in risposta, mise il broncio, mentre lei, si limitò a fissarlo, come se quegli occhi fossero una calamita.
Liz le sorrise dolce –Tu come ti chiami?- le chiese, e lei, si limitò a rispondere –Sibylle- senza togliere lo sguardo da quel bambino.
-E tu?-domandò avvicinandosi a lui, che non si degnò di rispondere; fu sua madre a presentarglielo –Lui si chiama Luke, ed è un bambino capriccioso- rise, mentre la piccola Sibylle notava un lieve rossore sulle guance di lui.

Non sapeva che quel bambino capriccioso, sarebbe diventato la sua ossessione, l’amore di una vita, che avrebbe rivisto ogni giorno grazie alla scuola.
Fu così, che il suo amore per Luke Hemmings continuò a crescere, ogni minuto, ogni giorno, ogni anno, insieme a lui: lo aveva visto crescere, diventare alto, le spalle più allargate, i muscoli più definiti, il viso da bambino che spariva mano a mano, per lasciare spazio a quello di un adulto, sempre più affascinante, sempre più bello.
E questo amore, continuava a stare rinchiuso dentro di lei, come se fosse quasi una vergogna, come se fosse talmente scontato essere innamorate di lui, che dirlo ai quattro venti non avrebbe cambiato la situazione.
Chi non era innamorata di Luke? Tutte quante gli morivano dietro, tutte quante avevano invidiato da morire Aleisha, la sua unica ragazza, e tutte quante si chiedevano cosa fosse successo dentro la testa del ragazzo per aver deciso di lasciarla; tutte in quella scuola sembravano essere ossessionate da lui, esattamente come lei, Sibylle, l’unica che teneva quel sentimento per sé, per paura di essere confusa con la superficialità delle altre.

Nessuna lo conosceva bene quanto lei, nessuna lo aveva notato con quel grembiulino blu, nessuna poteva mettersi a confronto con lei, lei era l’unica a sapere ogni cosa, sin dal primo momento: sapeva quanto la sua voce fosse melodiosa, anche solo quando si limitava a dire “presente” durante l’appello, solo lei sapeva quanto buono fosse il profumo dei suoi capelli, che la inebriava ogni volta che finiva la doccia dopo l’allenamento di calcio, solo lei sapeva quanto le sue mani fossero morbide e belle, e come il loro tocco sulle corde della chitarra fossero semplicemente perfette; solo lei sapeva quanto fosse prezioso il suo sorriso, che compariva poche volte sul suo volto, e quei pochi attimi, erano attimi unici, che toglievano il fiato.

Solo io sono l’unica scema che non riesce neanche a salutarlo. Pensava Sibylle, mentre per l’ennesima volta, fissava da lontano quel ragazzo che tanto desiderava.
Si alzò in piedi, mettendosi lo zaino in spalla, prendendo il vassoio, e dirigendosi verso il bar della scuola: aveva bisogno di una buona dose di caffeina.
Salutò gentilmente la signora al bancone, e come ogni giorno a pranzo, ordinò il suo solito caffè nero, senza latte, senza zucchero, caffè puro.
Aspettava la sua ordinazione fissandosi le dita delle mani: guardava come si era rovinata lo smalto messo il giorno precedente, maledisse lo stress da interrogazione che la portava a rovinare la fatica di un’ora passata a lavorare su quelle unghie.

Un profumo, le passò sotto al naso.
Profumo di buono, un profumo che in tutti quegli anni non sapeva neanche lei come definirlo, ma era unico, perfetto, e non l’avrebbe mai confuso con nessun altro al mondo.
Spostò lo sguardo, leggermente, tenendolo basso, e intravide un paio di scarpe nere, le sue solite scarpe, abbinate ai suoi soliti jeans attillati, che la facevano sciogliere, perché le sue gambe in quel tessuto, erano qualcosa di irresistibile.
Si sentì arrossire, le mani ricominciavano a torturarsi a vicenda.
-Qui non fanno caffè, fanno acqua nera-sentenziò il ragazzo vicino a lei.
Sibylle alzò lo sguardo, consapevole delle guance rosse che si ritrovava, ma quella voce, era rivolta verso di lei, lui stava parlando con lei, l’avrebbe guardata negli occhi, si sarebbe specchiata e persa in quell’azzurro cielo delle sue iridi, avrebbe visto il suo viso a poca distanza dal suo.
Guardò Luke, costringendosi a non svenire, costringendo le proprie gambe a reggerla in piedi.
-Spiegami come fai a bere quella sottospecie di bevanda-continuava il ragazzo, sorridendole, non accorgendosi di quanto letale fosse quel sorriso: le fossette più evidenti, gli occhi che sorridevano con le labbra.
-Con la bocca?-rispose Sibylle, mordendosi il labbro per l’idiozia appena detta, ma che provocò in lui una risatina timida, che lei trovò semplicemente adorabile.
Notò del lieve rossore sulle guance di lui, lo guardò mentre di sistemava il cappello a forma di pinguino, con fare quasi nervoso, come se fosse a disagio: Luke Hemmings era a disagio a parlare con lei?

Non riusciva a pensare in quel momento, un momento che non avrebbe mai scordato in vita sua: Luke che le parlava, e l’effetto che le faceva era catastrofico; arrossiva, si innervosiva, si mordeva il labbro, diceva idiozie, continuava a sorridere come se fosse in estasi, come se quello sguardo non meritasse altro.
Quel momento, fu interrotto dalla signora al bancone, che le porse il suo caffè.
Sibylle si voltò per prenderlo, per poi riguardare quel ragazzo davanti a lei –Beh, io devo andare.. ciao Luke- lo salutò, girandosi velocemente, per paura di arrossire ancora di più.
Ma la sua voce, ancora una volta, la immobilizzò; -Sibylle..- la chiamò lui, facendola voltare, paralizzandola: la sua voce che pronunciava il suo nome, una cosa indescrivibile, che la fece quasi tremare dall’agitazione.
-Dimmi Luke?-chiese lei, tornando a fissarlo.
-Se vuoi..-le si avvicinò, per evitare di essere sentito dalla barista –conosco un posto dove fanno del vero caffè- annunciò –se ti va, se non hai da fare ovvio, potremmo andarci insieme.. magari dopo scuola, te l’assicuro è buono, e danno pure un biscotto a forma di pinguino!- sentenziò il biondino, arrossendo ancora a quell’affermazione, che fece sorridere ancora di più Sibylle, incredula a quella proposta.
Lei rimase in silenzio, come persa nel suo mondo, come se qualcosa che riteneva impossibile si stesse realmente creando davanti a lei.
-Ma se hai da fare tranquilla non mi offendo..-riprese di nuovo Luke, non ricevendo una risposta, e facendo tornare bruscamente Sibylle alla realtà.
Si affrettò a rispondere, imbarazzata, e più nervosa che mai –No, no, non ho da fare, sono libera Luke, liberissima!- esclamò con troppo entusiasmo.
Il ragazzo sorrise dolce, lasciandosi scappare un sospiro, forse di sollievo.
-Ti aspetto al tuo armadietto allora? Tanto è vicino al mio-propose lui, mordendosi il labbro.
-Certo, certo. Perfetto! Non vedo l’ora-confessò, arrossendo ancora, facendo sorridere ancora una volta il ragazzo davanti a lei.
-Lo stesso per me..-rispose Luke –ci vediamo dopo allora, Biby- concluse, lasciandole un ultimo sorriso, per poi voltarsi e avviarsi per il corridoio.

Sibylle lo guardò camminare, lo guardò sparire dietro l’angolo, continuava a sorridere nonostante lui se ne fosse andato, continuava a ripensare a quel momento che aveva appena vissuto, quasi incredula, come se stesse sognando, come se non fosse possibile.
Si guardò le mani, tremavano, erano fredde, ne portò una all’altezza del cuore: batteva all’impazzata, si toccò una guancia, era bollente.
Luke Hemmings l’aveva invitata per un caffè.

 
 

Note di Nanek
Ebbene sì. 
Sono qui, perché il mio pinguino preferito meritava una OS u.u
Quanto non è adorabile il biondino? tanto troppo :3 lo adoro <3
Che dire 5SOS family, spero che questa OS vi piaccia, e vi faccia... mm.. tipo.. che vi faccia dire tanti aaaawwww *-*
Spero di non avervi annoiato, e spero di trovare qualche commentino <3 mi farebbe davvero piacere :)
Grazie per aver letto :))
A presto!
Nanek
  
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