Storie originali > Fantascienza
Segui la storia  |       
Autore: Dies Irae    24/05/2013    0 recensioni
David Adelmann è un giovanissimo professore di ingegneria, grande appassionato di storie di fantascienza e ufologo domestico. Il suo monotono destino cambia quando si schianta con la sua automobile contro a un disco volante. Il giovane verrà trascinato nella grande avventura che ha sempre sognato. David ha le carte in regola per impressionare una probabile specie avversa? Riuscirà il nostro hero-nerd a sopravvivere al carosello di eventi?
Genere: Avventura, Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Lo svenimento che lo teneva attanagliato stava venendo meno, sentì dei vaghi rumori soffusi, prima quasi un soffio, poi un gorgoglio, lo scrosciare della pioggia sul tettuccio e man mano sempre più silenzio. Il ticchettare del suo orologio da polso lo accompagnò per altri lunghi minuti insieme a un insistente rumore metallico.
La sua visione si fece man mano più rossa, aprendo lentamente gli occhi ancora preso dal torpore sentendo un acuto fischio all'orecchio che lo spronò a sollevare lentamente la testa colpita poi da una fitta di dolore. Ancora non si era reso conto, probabilmente, dell'accaduto alzando gli occhi sullo specchietto retrovisore scorgendo il suo viso ricoperto completamente di sangue, o almeno così parve a lui. Si rese man mano conto di cosa era successo. Sollevò la testa di scatto scorgendo una grossa lamina di metallo davanti a lui, la visione però non era affatto chiara. Dal cofano uscivano ancora i vapori dovuti allo sbalzo termico del motore, i quali venivano illuminati dai fanali dell'auto rendendo la visione ancora più confusa. La pioggia aveva ora lasciato il posto alla nebbia e al suo silenzio.
Il suo corpo venne scosso dai brividi e dai sudori freddi, forse per la botta in testa, forse invece per la consapevolezza dell'incidente.
Si fece per alzare di impeto bloccato dalla cintura, la slacciò a fatica osservando quelle lamiere. Non era un motorino ne una moto, era forse una macchina? Non ne era certo, aveva perso gli occhiali nello sbalzo e ora chissà dov'erano! Liberatosi dalla cintura spalancò la porta fiondandosi fuori e cadendo miseramente a terra come un sacco di patate emettendo un verso tra il dolore e la vergogna scuotendo lentamente la testa, tutto girava, dovette posarsi alla macchina per reggersi in piedi. Sperava di non aver ucciso nessuno, non se lo sarebbe mai perdonato!

Fece per parlare una o due volte ma le parole gli si smorzavano in gola e a seguire delle forti fitte di dolore all'addome che gli rendeva difficile anche solo respirare.
" Ehi....tutto...tutto bene...? "
Biascicò ansante, ma non sentì nessuna risposta.

Alzò lo sguardo guardando in auto scorgendo il telefono poco lontano dal volante, così sbilanciandosi lo afferrò notando come sembrasse vagamente integro. Scheggiato, con la fotocamera forse rotta, ma ancora abbastanza in forma per una chiamata. Cominciò a compilare il numero facendo il giro della macchina, avrebbe chiamato il 911, sicuro. Fece il giro della macchina aspettando una risposta, non sentì quasi nulla, forse si era rotto l'altoparlante, non importava, bastava che sentissero il suo messaggio.

" S...sono David Adelmann...e...ho fatto...un incidente...sono..."
Cominciò poi vedendo l'ammasso di rottami rimanendo sbigottito.

Immenso, grandioso, proiettava su di lui un'ombra nera lasciandolo senza fiato. Allungò una mano al ferro di cui sembrava fatto sentendo come fosse ancora caldo. Era...un ufo! Un ufo! All'inizio pensò fosse un sogno, ma guardando il profondo solco sull'asfalto si convinse che era reale! Le sue preghiere erano state esaudite! C'era qualcuno nell'universo oltre a loro! Lo aveva sempre saputo! Quello era un dono...pensò...poi contenendo l'entusiasmo. Quel suo "dono" gli aveva appena distrutto la macchina, come se non bastasse averla già ammaccata, ma ciò che più lo inquietava non era di aver rotto il suo mezzo....ma di essersi schiantato contro un Ufo! Come avrebbe potuto definirsi un grande stimatore degli alieni quando per prima cosa ci era andato a sbattere? Sentì delle voci dall'altro capo del telefono, sorrise.

" ...sono uno stupido. Mi sono schiantato contro un albero. Sto bene scusate!! "
Riagganciò di corsa esaminando il mezzo. Non poteva lasciarlo lì!
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Fantascienza / Vai alla pagina dell'autore: Dies Irae