Fuori piove e c’è un forte vento. Sembra quasi che in questa grande mela stia per succedere qualcosa di terrificante, qualcosa per cui non dormi la notte e ti manca il respiro. Così disse Camel, ventiduenne newyorkese al suo miglior amico, in un freddo giorno di dicembre, mentre  si cingeva  di fretta  a scendere le scale per raggiungere la metropolitana che l’avrebbe portato a lavoro. Inconsapevole di quello che gli stava per succedere accosta al solito bar,  il famosissimo “ Plunge “ dove ogni mattina Camel ordina un espresso macchiato senza zucchero e senza zucchero perché  tutte quelle ore passate in palestra a sudare hanno segnato la sua alimentazione. Ma quel giorno il 24 dicembre del 2012 Camel  incontra per la prima volta una donna, una donna dagli occhi  intensi. Qualcosa in lui scattò, come le molle avete presente? Quelle molle che da bambini usavamo per saltare nei giardini pubblici. Camel  ordinò il conto e con questa banale scusa si avvicina alla donna per sentirne il profumo “dolce profumo di rosa! ” esclamò il giovane ragazzo alla donna. La donna si gira toccandosi i suoi bellissimi e lunghissimi capelli biondi , e disse  a voce alta : “Grazie per il complimento,  ma adesso devo andar via.” Camel fissandola negli occhi rispose  con voce attonita :”dove vai? Dimmi almeno come ti chiami!”. Lei rispose con tanta freddezza, tanto quanto il freddo che faceva quella mattina che il suo nome era: ”Leandra ”,così facendo raccolse la sua borsa di Prada e scappò via con i suoi tacchi vertiginosi, lasciando Camel con un vuoto nello stomaco. Vuoto, che solo il giorno dopo  riuscì a colmare, dirigendosi con fretta e paura al solito bar, con la solida speranza di poterla incontrare  di nuovo. Con il cuore affranto e l’animo sconsolato paga il conto e dirigendosi verso l’uscita incontra lei , la luce dei suoi occhi, la causa del suo mal del suo dolor e del suo vuoto ”Leandra”. Con una voce tremolante la chiama e la ferma dicendole:” hey! ciao Leandra, ti ricordi di me?sono quel ragazzo che ieri al bar hai snobbato con tanta eleganza!”.  Lei sola e un po’ arrabbiata  gli risponde:” ciao, si certo che mi ricordo di te! Come potrei dimenticarmi del ragazzo che ieri mi ha fatto perdere la fermata della metrò!e quindi ho perso un giorno di lavoro per causa tua. Quel giorno faceva molto freddo e lei indossava un semplice cappotto di pelle e per sdrammatizzare le risposi :”scusa se ti ho causato problemi, ma nn hai freddo con quel  cappotto di pelle?stai tremando come una bambina..