Mi ritrovo in questa schifosa stanza di motel da quattro soldi, é ormai una settimana che sto qui, é l'unico posto che mi posso permettere, purtroppo.

I rumori dell'autostrada vicina sono sempre più forti, causandomi un fortissimo mal di tesa del cazzo.

Mi sdraio sul letto e cerco di non pensare a niente.

Cerco di non pensare alla mia vita precedente, alla mia bella casa, a mia madre, ai miei amici e a lui. Non voglio nemmeno ricordare il suo nome.

Suona il telefono, ma come sempre non rispondo, so che é mia madre che mi scongiura in lacrime di tornare a casa, ma io non ci voglio tornare.

“Ei Karen sono Lip volevo solo aggiornarti, in qualsiasi cazzo di posto tu sia”

Merda. È lui. Non mi aveva mai chiamata, mai. Neanche mi accorgo che sto tremando e i miei occhi cominciano a gonfiarsi.

No, non voglio piangere. Voglio solo che la smetta di parlarmi, non voglio sentire la sua voce, quella voce che tanto amo, e che tanto mi manca.

Perché mi stai chiamando Lip? Sono stata una stronza con te, voglio solo che tu esca dalla mia vita prima che sia troppo tardi, che mi affezzioni troppo a te.

Ma lo so benissimo che sono già affezzionata a te, non posso mentire a me stessa.

Ascolto attentamente le sue parole e sto male. Sto male a pensare che mia madre sia a pezzi, che abbia abbandonato mio figlio come un cane sull'autostrada, al modo in cui ho rotto con Jodi, e a come ti abbia voltato le spalle per sempre.

Ci sei sempre stato per me, anche quando ero nel torto più marcio, quando commettevo le più grandi cazzate, tu eri li. Come puoi, dopo tutto quello che ti ho fatto, tenerci ancora? Tu meriti di meglio, non una come me. Ho la testa e il cuore troppo incasinati, nemmeno tu puoi aggiustarli, quindi smettila, ti prego.

“Orrendo pezzo di merda di cane, ignorante ed egoista, grazie per essertene andata e non aver più fatto ritorno. Tutti noi ti dobbiamo un enorme favore del cazzo.”

Ecco, insultami, fammi sentire una merda. È quello che sono, é quello che mi merito.

Sii arrabbiato, ne hai tutto il diritto, dimmi tutto quello che pensi di me, mandami a quel paese.

Me lo merito cazzo.

“Sei la migliore”

Cazzo, Lip Gallagher, vaffanculo. Non puoi insultarmi, rendermi felice per il tuo sfogo, e poi confessare che sono la migliore, così mi uccidi.

Io sono la peggior cosa che ti sia mai capitata, ed il momento che tu te ne renda conto.

“Lip?! Pronto?”

Ci vuole un po' prima che risponda, un'attesa che mi uccide, anche se dura solo 10 secondi.

“Karen? Oh mio Dio, come stai? Dove sei?”

Ecco, lo sapevo. Non dovevo risponderti, ora sei al settimo cielo e tra poco spezzerò di nuovo il tuo cuore in mille pezzi, e non voglio farlo.

“Ti ho risposto solo per dirti che non mi devi più chiamare. Devi andare avanti Lip, senza di me starai meglio, devi solo abituarti. Sto bene, non preoccuparti.”

Spero vivamente lo capisca una volta per tutte, deve voltare pagina.

“Non voglio andare avanti senza di te, mi manchi. Torna ti prego.”

Non riesco a trattenere le lacrime, questo ragazzo é meraviglioso. Non serba rancore, é diposto a perdonarmi e ricominciare da capo.

“Cazzo Lip, la devi smettere. Sono una stronza e probabilmente, anche volendo, non cambierò mai, non voglio più ferirti, lo capisci? Devo stare lontana da te come tu da me. Lo faccio perché ti voglio bene e perché meriti di meglio. Non chiamarmi più, per favore.”

Devo attaccare prima che lo scongiuro di venirmi a prendere in questo schifo di posto e portarmi lontano, via da tutto e da tutti, solo noi due. Solo Lip e Karen.

“Ti amo.”

Ecco la goccia che fa traboccare il vaso, questo é davvero troppo. Non può amarmi, non può.

“Addio Lip”

sussurro e appendo.

Ora posso piangere disperata, posso lasciarmi andare. Ho detto addio alla prima persona, oltre a mia madre, che mi ama davvero per come sono.

Mi ama se sono triste, se sono felice, se sono arrabbiata, se sono stronza. Mi ama. È una bella sensazione sentirsi amati, ma non dura a lungo. Non voglio essere amata affatto se questo porta solo sofferenza.

Ti amo anch'io Philip Gallagher, sappilo.