1408
-…E non solo!Pensa che alla
fine si scopre che lui non era pazzo, che tutto quello che gli è successo era accaduto davvero!E che sua figlia era davvero tornata da
lui!E la cosa che più mi ha colpito è stato quando…-
Mancava meno di una
settimana a Natale.
In quel piccolo fastfood, due figure, una vestita interamente di nero e
l’altra in jeans scuri e felpa bianca, erano sedute in un tavolo, probabilmente
attendendo altre persone, dato che il ripiano aveva sei
sedie.
-Per non parlare di quando
esce dalla camera dalla finestra, cercando di arrivare nella camera vicino alla
sua e trova solo muro e nessuna FINESTRA!- il ragazzo con la felpa bianca
continuava a parlare entusiasta da più di dieci minuti, senza
fermarsi.
-…davvero…-chiese senza
alcun interesse l’altro
-Si!E poi quando torna
dentro la sua camera, vede una delle persone che…ah…non ti avevo detto che in quella stanza era morta della gente…allora,
quando lui chiede di prendere la stanza il direttore dell’hotel gli da un
fascicolo con dei fogli dove ci sono delle foto di tutte la gente che è morta in
quella camera!Erano cinquantasei persone!Da non credere no?Dov’ero?Ah,si. Allora
lui torna nella camera e dietro di lui c’era uno di quelli che sono morti,cioè veramente era una donna…-
-Frank basta ti prego!Ti
scongiuro basta!- l’uomo vestito di nero lasciò che la testa gli cadesse sul
tavolo e si mise la mani fra i
capelli.
-Ma mi
hai chiesto tu di raccontarti di cosa parlava il libro Gee!-protestò Frank- Sei ingiusto!
-Santo Cielo, non sono
ingiusto!Sei ingiusto tu che mi fai una testa a pallone con quel libro!-
-Prendi!-disse Frank
imbronciato passandogli un volume – Se vuoi sapere di che parla leggilo!-
Gerard prese il libro su cui
era scritto, caratteri scuri, “1408,Stephen King”.
-Non voglio leggerlo!Volevo
solo sapere di che parlava!-
-Se lo apri all’inizio c’è
un paragrafo che lo spiega!- continuò Frank con
noncuranza.
Gerard lanciò un grido
strozzato di profonda irritazione.
-Problemi Gee?- chiese un ragazzo con i
capelli scuri, arrivato in quel momento con un vassoio in
mano.
-Si!Si tu e il tuo stupido regalo!-
-Ah, “1408”…l’hai letto
Frank?-
-Si, è un libro
spettacolare!Certo, non supera Harry Potter-, mentre lo disse Gerard commentò la frase con un
sibilio sicuramente non gentile, -Però mi è
piaciuto,grazie Mikey-
-Figurati-
Mikey poggiò il suo vassoio
e si sedette.
Altre due figure li
raggiunsero al tavolo con due vassoi fra le mani.
-Ok,
voglio sapere chi è l’obeso che si è preso tre, e dico TRE, mega hamburger con doppio formaggio, una confezione grande
di patatine e un bicchiere di birra alto quindici centimetri!- chiese uno
dei due che aveva dei capelli ricci che superavano la forza i gravità (Quanto
amo quei capelli OçO ndA)
-Mio,Ray, passa- disse Gerard –E non
darmi dell’obeso-
Ray
glielo passò –Frank questo sicuramente è tuo…è carne di soia…-
-Grazie-
Un cellulare
squillò.
-E’ il
tuo Bob-
-No…la mia ha la canzone di
“I Will Resurvive”-
Gerard rise –Forte poi me
la mandi?-
-Certo. La
tua com’è?-
-La mia ha la musichetta di
Star Wars-
-Tipo quella del cellulare
che sta squillando adesso?-
-Si-
-Ecco, mi stavo giusto
chiedendo chi fosse lo sfigato con una suoneria del
genere…-
Gerard ci mise un attimo a
capire. –Oh, cazzo-
Si mise a cercare nelle
tasche, poi tirò fuori il cellulare e rispose.
-Pronto?Ah-ah si….come?!No… è un bel
casino….stai scherzando?Si, ma che c’entra…beh è
vero…ok…ah, vabè, faremo
così…ah-ah…ok, se ho problemi ti chiamo…si si ciao-
-Allora?-chiese
Mikey
-L’albergo dove dovevamo andare ha un Overbooking….il manager del tour è
già a Losangels e non può prenotarci una
stanza…-
-Merda!-
-Che ore
sono?-chiese Ray
-Le dieci e qualcosa,
credo-
-Muoviamoci, non ho idea di dove trovare neanche un motel qui intorno.-
Gerard si
alzò.
Uscirono dal fastfood in due gruppi separati, Mikey,Bob e Ray nel primo e Gerard e
Frank nel secondo.
-Frank?-
-….uh…-
-…penso che lo leggerò quel
libro…-
-ah…-
-Così poi ne parliamo
insieme eh?-
-Davvero?-
-Si- Gerard gli sorrise
-Come tutto pieno?!-
-Siamo spiacenti signore, ma
siamo sotto le feste Natalizie e…-
-Feste
Natalizi un cavolo!-urlò Gerard
–Manca una settimana!Sette giorni!Centosessantotto ore!E circa diecimilaottanta
minuti!-
-Ha fatto anche il conto dei
secondi?- chiese la dipendente
dell’albergo.
-Il conto dei secondi che
impiegherò a staccarle la testa!-
Fortunatamente Bob e Ray lo fermarono.
-Dirò a tutta la gente che
conosco di non venire in questo hotel!- continuava a
minacciarla Gerard, mentre uscivano.
Rientrarono in
macchina.
-Ma è possibile?Sarà il
settimo che proviamo?Ma cos’ha la gente in testa?In
vacanza una settimana prima?Bisognerebbe ridiscutere sui loro diritti!-
-Gee
calmati…-
-No ha
ragione!-
-Bob non ti ci mettere anche
tu…-
-FERMI!!!- urlò Frank improvvisamente
La macchina sterzò sul
ciglio della strada, finendo su un marciapiede.
Tutti e quattro si voltarono
con aria omicida verso di lui, che, però sembrava
fregarsene.
-Guardate…-disse puntando un
dito verso un’edificio.
-“Wales”…e
allora?-
-E’ un
hotel!- notò Mikey
-E
bravo Frank!-si congratulò Ray dandogli una pacca
sulla spalla.
-Ma non vi rendete
conto?!-
-Di
cosa?-
-Si chiama “Wales” ed è
uno hotel!-
Sembrava che gli scemi
fossero loro a non capire il logico legame che Frank aveva verso
l’hotel.
-E’
come quello del libro!- disse, indicando la copertina di “1408”
-Si chiamava “Wales”?-
-No, veramente si chiamava
“Dolphin”…
Gerard si lasciò sfuggire
uno sbuffo che stava per “siamo alle
solite”.
-Ma non vedete che le
parole “Dolphin” e “Wales” sono collegate?”Delfino” e
“Balene”!Entrambe creature che vivono nell’oceano!-
-Andiamo no?Apparte questi “Delfini” e “Balene” è sempre un hotel dove
non siamo ancora passati- propose Ray.
Scesero dall’auto ,lasciandola sul marciapiede, ed entrarono al
“Wales”.
Frank girava su se stesso
per tutta la hall continuando a ripetere “E’
uguale…”
-Avete delle camere
libere?-
-Si,certo- rispose la donna con un
sorriso.
-E
fino a che numero?- chiese Frank eccitato.
-Le nostre camere arrivano
fino alla duemilacinquecento- gli sorrise la donna,
come se stesse rispondendo ad un bambino.
-Quanto costa una nott..-
-La millequattrocentotto è
libera?- interrupe Frank
La donna controllò. –Si, è
disponibile.
-Fantastico!- esclamò
-Frena- lo bloccò Gerard –Siamo in cinque. Quanti letti
ha?-
-Due matrimoniali e uno che
troverà dentro l’armadio-
-Vedi
Frank?Non è
possibile…-
-Oh, Gee invece si! In uno tu e io.,
nell’altro Bob e Ray e poi Mikey…vedi che si
può?
-Però…la
millequattrocentotto non è una stanza sicura.- disse la donna – Vedete, molta
delle gente che alloggiava lì è
morta-
-Ed eccone un’altra che spara stronzate…- sbuffò Gerard –Ci dia quella stanza e basta-
-Ma non credo che ci
resterete più di un’ora- li avvertì
-Mi faccia il
favore…-
-Gee è
come nel libro!-
-Appunto ecco un’altra fan
che si diverte a rompere le palle…-
-Faccia come vuole Signor
Way. Queste sono le chiavi.
-Grazie mille- ghignò Gerard, poi chiamò Bob,Ray Mikey,
entrarono nell’ascensore e salirono al quattordicesimo
piano.
Trovarono la camera ed
entrarono.
-Oddio Gee!Ti giuro che somiglia tantissimo alla camera del
libro!Guarda questo quadro!E quel fermacarte!-
I quattro si scambiarono
occhiate eloquenti, scossero la testa e chiusero la porta della camera 1408.