Fumetti/Cartoni americani > My Little Pony
Segui la storia  |      
Autore: Daxn    25/05/2013    1 recensioni
Teodorico Palermi è un 14enne con problemi scolastici, dopo aver tentato di fuggire in Polonia, è contattato da Filthy Rich per insegnare alla figlia determinate materie scolastiche per farla recuperare a scuola.
Per Teodorico, è l' inizio di un viaggio per conoscersi meglio.
Per Diamond Tiara, è l' occasione perfetta per redimersi... o diventare così arrognate da sovrastare tutti
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 


 Era tutto pronto: le valigie rossastre piene di vestiti erano a portata di mano; lo con i libri per lo studio del Latino e del Greco, libri di svago, il lettore MP3 e relativo caricatore era sulle mie spalle; il mio portafoglio aveva 200 euro dentro e avevo un forte desiderio di andarmente.



 Non fraintendermi, mi piaceva la mia famiglia, solo che a volte desideravo staccare per tre mesi, ed andare in un paese lontano, per ampliare la mia visione del mondo: ciò era benvisto dai miei fratelli e dai miei genitori, ma quell' anno, mi fu vietato di andarmene di casa per un po', e per una motivazione che era stata prevista fin dall' inizio.



 Ero un quattordicenne che aveva da poco iniziato a studire al Liceo Classico , e mi trovavo piuttosto bene: le materie erano interessanti, in confronto alle ora di Educazione Tecnica e Musica che prima mi appestavano le giornate, ed erano lì solo per far numero; i compagni erano accettabili, in confronto alla mandria di idioti e bulletti che avevo incontrato in passato, ma, per quanto riguardava i professori... la questione era incredibilmente odiosa.

 I professori erano, nel migliori dei casi, blob di carne a malapena capaci di parlare e,  nei casi peggiori, fasci di nervi facilmente irritabili, e con strane richieste per quanto concerneva la traduzione delle versioni.



 Quest' ultimo fatto fu la mia rovina: i voti si abbassarono di molto a causa delle assurde richieste dei  docenti, e i miei genitori, nonostante il menefreghisto manifesto, minacciavano di farmi studiare per tutta l' estate, se non avessi soddisfatto gli standard dei professori.

 Standard impossibli da raggiungere.



 Quando arrivò la pagella, ero a già a conoscenza dei tre debiti in tre materie che mi aspettavano, ed io ero già pronto a studiare per tornare a tutta forza l' anno successiva, a patto di andarmente per un po' da casa.



 I miei ci fecero sopra una tragedia greca, e annunciarono che il mio viaggio all' estero era annullato.

 Provai, invano, a negoziare, dicendo che potevo tranquillamente studiare anche ad Alexanderplazt a Berlino, o in Livitaca, vicino a Macchu Picchu, ma essi erano certi che gli unici  psti possibili dove studiare erano casa o la spiaggia, e nessuna delle due opzioni erano piacevoli per me, e quando venni a sapere che un mio amico stava per andare in Polonia, non ci pensai due volte, e decisi di scappare di casa.



 Sentivo già il gulash nella mia bocca, ma allora non sapevo che l' inizio della mia più grande avventura era davanti a me, in forma di uomo elegantemente vestito.



 L' uomo, che scoprì più avanti chiamarsi Filthy Rich, stava camminando sui confini della pineta, e sembrava perso: dopotutto, chi sta alle quattro del mattino ai bordi di una pineta piena id spacciatori, “belle signore” e altra feccia ?



 Appena egli mi vide, subito corse verso di me: spaventato, tirai fuori un coltello da uno dei miei stivali, nella speranza di spaventarlo, ma non si fermò, quindi mi preparai per colpirlo.



 Ciò che disse però mi sorprese:



 “Signore ! Signore ! Sto cercando qualcuno che mi aiuti !”



 Pensai che fosse innocuo, visto che nessuno drogato che io conosca si mette ad urlare tale frase, quindi misi il coltello a posto.



 Io dissi:

 “Buongiorno, shignore. Gome possho aiutarla ? Shia veloge, ho un appuntamento”



 “Per favore... so che può sembrare strano chiederlo a uno sconsociuto a quest' ora, ma mia figlia necessita di aiuto”



 Annuì, e risposi con una voce accomodante:

 “Como posso servirla ?”



 “Ho cercato dappertutto un mentore per mia figlia, ma tutti si sono rifiutati di aiutarmi... può aiuotarmi, signor...”



 “Teodorico. Non so come mai me lo sta chiedendo a quest' ora, ma si può fare: appena torno dalla Polonia, posso offrire i miei servigi. A quale ora le torna comodo ?”



 “No, no, mi servite ora: può seguirmi ?”



 Ero sorpreso: cerca un maestor per la figlia, alle quattor del mattino, chiedendo al maestro di presentarsi alle quattro del mattino ? Era improbabile che fosse venuto per ciò, e ciò mi incuriosì alquanto: qualcosa bolliva in pentola, e sembrava più interessante che stare chiuso in camera a studiare.



 Misi da parte la prudenza, e mi lanciai:

 Benissimo, Signor Gallo, mi guidi lei a casa sua”



 L' uomo si avviò verso la pineta, e io lo seguì, incuriosito dal fatto che fosse sveglio alle quattro del mattino alla ricerca di un maestro.



 

 Punto di vista del pony



  



 Ero contanto, poiché avevo trovato un precettore per il mìo piccolo gioello: se avesse necessitato di qualcuno per fare i compiti, li avrebbe fatti con qualcosa impossibile da raggiungere per οι πόλλοι, e quel “qualcosa” era un insegnate umano, una creatura persan elle nebbie delle leggende di Equestria.

 Ebbi l' idea di assoldare un umano per Diamond Tiara da quando sentì che Lyra, una cavalla famosa per essere ossessionata con gli umani,, stava cercando i fondi per comprare i materiali per canalizzare un incantesimo per il viaggio dimensionale per portare dentro e fuori di Equestria pony e altre creature.

 Poiché ero disperato, e non avevo trovato nessun insegnate adatto per mia figlia, poiché lei lo rifiutava per un motivo o per un altro, o perchè il candidato era un microippofilo, decisi che dare un po' di soldi a Lyra, ma i soldi risultarono bene investiti, poiché Lyra era riuscita a farmi andare nel mondo degli umani, e a farmi tornare con un maestro assoldato.



 Quando arrivai lì, all' inizio pensai di essere stato erroneamente teletrasportato nell' Everyfree in un corpo da umano, quindi maledì il nome di Lyra, prima di notare che sul terreno c' erano diverse siringhe ipodermiche vuote: non era unap rova sufficente per dire che ero nel mondo umano, ma era abbastanza per dire che di sicuro non mi avrebbe mangiato una manticora.



 Cominciai a camminare verso la zona meno coperta di piante e arbusti, sicuro che da quella parte avrai trovato la civiltà.



 Gli alberi erano, principalmente, pini che, a giudicare da come apparivano sotto la luce lunare e la luce die lampioni, erano coperti di muschio; pioppi in forme strane e lecci morti.

 Il tutto sembrava uscito dal classico quador con apesaggio notturno, con tutti quegli alberi, quei giovani fiori e una inquietante Luna vegliare su tutto.



 

 Dopo pochi minuti di camminata, arrivai presso un fosso pieno di acqua sporca: pocihè non volevo sporcarmi, presi la rincorsa e saltai oltre, e per un pelo non caddi in acqua, visto che una zolla cedette sotto i miei piedi.



 Dopo aver saltato oltre il fosso, vidi davnati a me una strana scena: un giovane uomo, vestito con un trench marrone chiaro, una maglia a riche bianche e nere e pantaloni marroni, stava saltando al di là di un cancello con in mano un sacco nero e due bagalgi rossastri: allora credetti che fosse staot sfrattato, e che se ne stava andando di casa, per poi andare in giro per il mondo per trovare un' latra casa: per sua fortuna sarebbe vissuto per tre mesi in una camera lussuosa vicino alla mia camera e a quella di mia moglie, e visot che era onnivoro e quindi necessitava di carne, avevo già pronto una scorta di carne comprata da un grifone macellaio.



 

 Tutto quello che dovevo fare era contattarlo.



 Dopo una veloce chiaccherata con Teodorico, gli diedi ordine di seguire me dentro la pineta, ed egli obbedì volentieri.



 La sua felicità svanì poco dopo: appena arrivai, dissi:



 “Signor Teodorico, si metta accanto a me, dove sono ora io”



 Obbedì, e domandò:

 “Quale è il piano ?”



 Senza farci attenzione, risposi:

 “L' incantesimo di richiamo sarà pronot a momenti: chiuda gli occhi”



 Teodorico fece una faccia a metà tra il confuso e il furioso



 “Mi prendi in giro ? Chi shei tu ? Un trafficante d' organi che vuole un mio rene ? No ! Col cazzo ! Dovrà passhare shul mio cadavere !” e tirò fuori il coltello dal suo stivale, ma l' incantesimo si attivò prima, facendogli cadere il coltello al di fuori dell' area.



 

 Punto di vista di Teodorico



 Ero assolutamente confuso.



 Prima quello che sembra un uomo d' affari mi contatta nel cuore della notte per aiutarlo nell' insegnare.



 Bene.



 Poi mi dice che un “incantesimo di richiamo” sta per attivarsi: riconoscevo questo trucco, usato per attirare i bambini stupidi in trappole di trafficnati senza scrupoli, e per questo tirai fuori di nuovo il coltello, coltello che tenevo sempre, casomai un amleintenzionato avesse tentato di assalirmi.

 Stavo per sferrare un colpo da maestro allo stomaco, quando una strana colonna id fuoco verde menta mi avvolse, facendomi gettare via il coltello dalla sorpresa.



 Intorno a me, tali fiamme danzavano, quasi a schernirmi, ed io mi sentivo spaventato: avevo paura che anche solo il pensare di toccarel e fiamme mi avrebbe incenerito, e pocihè ali fiamme di tnato in tanto entravano dove stavo io e Filthy Rich, mi sentii ancora più preoccupato.



 Dopo un tempo che sembrava un' eternità, notai che le fiamme perdevano intensità, e che l' uomo si era trasformato in un pony marrone con una cravatta nera e l' immagine di un sacco di soldi sul posteriore.



 Ma ciò all' inizio non mi turbò, perchè ero troppo contento di essere ancora intero e vivo, per notare che di fronte a me sedeva una cavalla verde menta cornuta, con l' immagien di una lira sul posteriore e una specie di turbante sulla testa; e che mi trovavo in una stanza che sembrava uscita dalla Reggia di Caserta.



 Qando smisi di saltellare coem uno scemo, la cavalla disse eccitata:

 “Ciao ! Sono lyra Heartstrings, antropologa ! Quale è il tuo nome, umano ?”



 Fece un balzello al' indietro, e urlai

 “COSA SEI TU ? DOVE ACCIDENTI SONO ?”



 La cavalla si corrucciò dispiaciuta



 “Scusa, dovevo saperlo che voi umani non siete abituati alla visione degli unicorni, della magia e di tutte le cose caratteristiche di questo mondo. Ti trovi in Equestria”



 “Equestria”... il nome mi era familiare, ma mi ci volle un po' per capire che mi trovavo nel mondo di uno show per bambine adorato da centinai di ragazzi maschi, ovvero My Little Pony.



 Sapevo ciò grazie alle mei frequentazioni nell' Internet, anche se non ero un brony, ma solo un conoscitore per curiosità, e quindi vevo un' idea molto vaga su tutti i meccanismo di quel mondo, ma era già qualcosa.



 Fu allora che dissi il mio nome:

 “Te saluto, Lyra Funis Cordis, Teodoricum sum. Qui consilium est ?”



 Lyra sembrò capire perfettamente la frase:

 “Io non desidero nulla date. Invece Filthy Rich desidera qualcosa da te”



 E capì subito che si riferiva all' uomo che mi aveva portato qui: stavo per urlare di riportarmi indietro, ma capì che ormai avevo accettato il contratto di fare da precettore a un piccolo equino parlante, e che comunque sarebbe stata un' avventura, anche se poco ortodossa.

 Commentai:

 “Ok, accetto, ma solo per tre meshi, che poi devo tornare a casha per il mio lavoro ordinario”



 Filthy, annuendo, disse:

 “Bene, Teodorico, vedo che ti stai già abituando: ora ti faccio portare dai miei servi i bagagli nella tua camera, mentre noi andiamo a fare visita a mia figlia, di nome Diamond Tiara”



 E ci avviammo verso la stanza di Diamond Tiara, mentre i servi mi portavano via i bagagli.



  



 

 Punto di vista di Diamond Tiara



 

 Per me, quel periodo era stato un inferno.



 Prima, vedevo i miei voti calare in modo assurdo in Equestre, poi noto che ero caduta brutalmente anche su Storia e Geografia, due materie in genere che facevo senza problema alcuno.



 In genere questo non significava niente per me in casa, ma dopo un colloquio con Cheerlie, mio padre era tornato tutto infuriato con me riguardo il mio comportamento verso i compagni e riguardo come svolgevo i miei compiti, e che sarei dovuta rimanre in casa, assistita nei miei doveri da un maestro privato che mi aiutasse a fare i compiti: tale cosa era, per me, inaccettabile, perchè odiavo con tutto il mio cuore fare i miei compiti da sola, figurarsi farli con un pony maestro a pontificarti dietro, e senza gratificazione alcuna.



 Mio padre aveva creato una lista di candidati, ma io gli scartavo tutti, a meno che non sapessi già che erano microippofili: in tal caso, gli sceglievo appsota per poi levarli di torno in poco tempo.



 In quella settimana, avevo visto molto moviemtno dentro la sala grande: il tavolo era stato spostato, le sedie messe ai lati, e una specie circolo di candele e guanti era stato messo in mezzo alla stanza.



 Mio padre diceva che serviva per  evocare il “precettore definitivo”, qualcosa di mai visto in Equestria: speravo tanto che tale “precettore definitivo” fosse una creatura carnivora mangia idioti come mio padre.



 Comunque, mentre stavo studiando, sentì bussare alla porta, e dissi con voce seccata: “Avanti!”



 Mi girai verso chi era entrato dentro, e vidi davnati a me, oltre che mio padre, una creatura bipede e massiccia, simile a un incrocio fra un minotauro, ma meno muscoloso, e un cane dei diamanti, ma di aspetto più civilizzato. Non aveva pelo, eccetto una piccola parte vicina alla bocca e un po' sulla testa.

 La creatura indossava una giacca marrone chiaro, una maglia bianca e nera, e dei pantaloni, marrone chairo anch' essi.



 Dissi sorpresa: “Papà... che è questa creatura ?”



 “E' Teodorico l' Umano, ora al tuo servizio coem precettore. Non preoccuparti, non morde” e i due risero.



 Dissi con aria di sfida: “Quindi, signor Teodorico, ora che è mio precettore, come vuole iniziare ?”



 Teodorico finse di spolverarsi la pancia “Penso che possiamo iniziare con i compiti di Italiano”



 “I compiti di che ?”



 Teodorico barcollò un pò, balbettò tre-quattro cose senza sneso, poi disse in modo stnetato, schioccando le dita:

 “La lingua che shtiamo ushando ora.. che lingua è ?”



 Risposi con superiorità :

 “Equestre. Se non sai nenache il nome, non so come potrai insegnarmelo”



 Teodorico si sedette sul letto, e con un sorriso maligno disse:

 "Le vie della Sapienza sono infinite..."

 

 

 Poi si mise a cercare il mio diaro dentro lo zaino in fine seta che mi portavo tutti i giorni a scuola, e appena lo trovò, chiese che giorno era l' indomani, e quando risposi a lui, cominciò a sfogliare il mio diaro con interesse: se fosse stato un pony e non avessi consociuto da che libro stava leggendo, lo avrei detto un ricercatore sbadato in cerca id appunti sul taccuino.



 Appena egli finì di sfogliare, egli lesse ad alta voce:

 “Equestre: fare gli esercizi a pagina 100.



 Matematica: esercizi 12,13,25 pagina 80”



 

 Poi commentò: “Uhm, così poco ? Strano. In ogni caso, mettiamoci al lavoro: consegna il libro e il quaderno di Equestre e iniziamo subito”, ed io tirai fuori dalla cartella anche il libro degli esercizi di Equestre in copertina rigida, il quaderno con copertina in carta filigranata per la lingua, il quaderno con copertina in carta vetrata per la matematica, ed infine il libro della suddetta materia.



 

 Punto di Vista di Teodorico



 Quella stanza aveva un' atmosfera magnifica, per quanto fosse la camera da letto di una bambina: le uniche fonti di luce erano delle candele coperte da dei conetti di vetro, evidentemente lì per evitare incnedi; gli scaffali in legno avevano intersiati degli arabeschi molto belli a vedersi; il letto era piuttosto spartano, rispetto al resto della stanza, ma aveva la sua dignità; i muri erano coperti dalla carta da parati che ti aspetteresti uscire da una casa vittoriana: il tutto era incredibilmente calzante, e allo stesso tempo, stridente rispetto al tipo di occupante che c' era dentro, ovvero quella che era, teoricamente, una bimba di otto anni in una famiglia molto, molto ricca.



 Dopo aver ammirato la camera, aver salutato l' occupante, aver visto il lavoro in programma ed aver estratto i materiali, presi una sedia, e mi sedetti sulla scrivania, invitando Diamond Tiara a sedersi accanto a me.



 Aprii il libro di Italiano, o come diavolo si chiamava lì, e andai alla pagina 100: davanti a me, si parò davanti la visione di una poesiola che parlava di una certa “Foresta di Everyfree” , che, testuali parole, “Quale orrore ! Cresce da sola !”: la cosa mi sembrava alquanto strana, visto che, teoricamente, TUTTO cresce e sparisce spontaneamente.



 Evidentemente, non in Equestria.



 Feci leggere a voce alta la poesia a Diamond Tiara, poi lessi a lei le domande:

 “Secondo il testo, come è che la Foresta è piena di bestie feroci e cresce senza l' aiuto dei pony ?”

 Nella mia testa, pensai che “crescere con l' aiuto dei pony” significasse “coltivarla”, un po' come i greci indicavano il mare come “infertile” perchè incoltivabile, così i pony definivano quella specie di foresta pluviale piena di animali strani “crescente senza aiuto”.



 Diamond Tiara rispose con voce sprezzante mentre scriveva: “Non è ovvio ? E' perchè la foresta è maledetta dalle forze corruttrici del caos”



 Vidi che Diamond Tiara aveva scritto la parole che aveva appena detto: con un sorriso beffardo, presi la penna e cancellai la frase.



 Dissi a lei:

 “O, magari, è perchè essendo una forestra tropicale, e poiché avete molte terre da coltivare, non c' è la necessità di tagliarla e di ricrearla quando si defertilizza.”



 Con tono beffardo, la puledra mi rispose: “Oh, davvero ? E allora come mai tutti dicono che è maledetta e piena id bestie ? E perchè tutte le cose crescono senza l' aiuto dei pony ?”



 “Da quanto mi risulta, il ciclo naturale è da sempre esistito, fin dalla creazione del mondo: sì, a te potrà apparire regolare come un orologio, perchè sei nella zona temperata, ovvero dove non c' è né troppo caldo, né troppo freddo, ma sono certo che anche qui esistono deserti freddi e caldi dove manca la pioggia, o le paludi, dove la pioggia è troppa.

 Se fosse vero che voi pony controllate la natura, perchè non li avete convertiti in pascoli e campi ?”



 “Perchè quelle zone non hanno mai attirato l' attenzione di nessuno, dopo quello che è successo a Discord mooolto tempo fa”



 “Discord” ? “Discordia” ? Mi sembrava assurdo, voglio dire... fino ad allora, ero abituato a vedere la natura che andava per i fatti propi, e gli animali adattarsi, in Equestria sembrava che la natura andassse secondo i desideri degli animali... decisi di terminare lì la conversazione, visto che non sarei andato da nessuna parte, e decisi di fare una ricerca approfondita più tardi: per ora, dovevo occuparmi delle lacune in determiante materie scolastiche di una figliola.



 Passai al secondo esercizio: “Shcrivi un breve testo, raccontando un viaggio immaginario dentro tale foresta.”

 Lessi la consegna, poi dissi a Diamond Tiara di scrivere il testo, per vedere di cosa era capace: nel frattempo che lei scriveva, mi ero messo a guardare un altro poco come era decorata la stanza, visto che sembrava particolarmente bella.



 Dopo dieci minuti, la puledra rossa mi scosse la manica, ed indicò il testo, scritto con una grafia poco leggibile, ma comprensibile, dopotutto.



 Lessi ad alta voce, e ci fu una cosa nel testo che mi impressionò particolarmente nel testo, qualcosa che mi fece intuire il pony con cui avevo a che fare: nel testo, le parole ricorrenti erano “Mia”,”favoloso”,”aspetto”,”gioiello”: queste parole erano, nel 90% dei casi, unite in una sola frase.

 Facile intuire che Diamond Tiara ha e aveva un grosso ego, ego che si rifiutava di sgonfiare anche nello scrivere.

 La storia era, detto francamente, una pila di  sterco fumante: non aveva né capo né coda, e dava a tutti i personaggi (protagonista esclusa) un' aura di  stupidità incredibile.



 Presi il foglio su cui il testo era scritto, e lo strappai con nonchlance, causando la reazione immedita di Diamond Tiara, che mi diede un calcio sullo stinco, senza però danneggiarmi.



 Strappata la pagina, cominciai a spiegare le mie motivazioni dietro quel gesto:



 “Diamond Tiara... la tua storia è scritta male sia in termini di grafia, sia in termini di narrazione: il tuo pershonaggio è una  Mary Sue spudorata; gli altri pershonaggi si passhano la palla di stupidità a vicenda in modo continuo, i mostri sono sotto la regola “tutti gli animali son cani”, il tuo finale è fatto da un Deus Ex Machina fatto male...”



 Poi notai che Diamond Tiara non aveva cpaito nulla, e mi ricordai da dove venivano tali espressioni.



 Urlai nella mia mente “Maledetto te, TvTropes ! Mi stia mettendo nei guai !”



  



 

 Punto di vista del Pony



 

 Allora Teodorico, con il suo blaterare di “Mary Sue”, “Palla di stupidità”, “ Regola di 'tutti gli animali sono cani'” e così via, sembrava impazzito, e per questo la guardai un po' storto, prima di dire:

 “Non so cosa hai detto di preciso, ma la storia non mi pare pessima”



 Teodorico finse di mordersi la lingua, poi si voltò verso di me e disse:

 “Sappi che ho scritto molto racconti, da dove provengo. Ho idea se qualcosa fa ribrezzo. Se devi fare una cosa, falla bene, altrimenti non farla”



 Sospirai: sarebbero stati tre lunghi mesi...



 Ricopiai l' incipit uguale ideantico a come era prima ma scritto in una migliore calligrafia, poi Teodorico mi diede alcuni spunti per scrivere tale racconto: immergermi nel personaggio; usare le mie conoscenze per descrivere... era un lavoro lungo e noioso, ma dovevo farlo, visto che volevo evitare l' ira paterna.



 Dopo venti minuti di discussione riguardo allo sviluppo, uso dei termini e quant' altro, la mia breve storia era terminata: a rileggerla era scorrevole e piacevole, ma visto che io era stata quella a scrivere il tutto con il sudore dei miei zoccoli, la storia sembrava meno piacevole 

 
 
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fumetti/Cartoni americani > My Little Pony / Vai alla pagina dell'autore: Daxn