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Autore: curlyhazlover    25/05/2013    0 recensioni
Dal prologo:
- " Tutto okk?" chiese una bellissima voce.
"Sisi sono io che sono sbadato mi perdoni io-" Blaine non riuscì a terminare la frase perché i suoi occhi si scontrarono con due profondi oceani, due occhi cosi perfetti da far male. [...]
"Kurt piacere!" disse il ragazzo porgendogli la mano.
"B-Blaine" rispose -
AU Klaine, Cheerio!Blaine & Warbler!Kurt
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel, Nuove Direzioni, Un po' tutti, Warblers/Usignoli | Coppie: Blaine/Kurt, Blaine/Rachel, Mercedes/Sam
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 5.
 
Si era ammalato, Blaine si era ammalato.
Non poteva crederci, venerdì aveva quella specie di appuntamento con Kurt e ora era completamente sommerso da fazzoletti nella sua stanza, il karma ce l’aveva con lui, se lo sentiva.
Passò tutta la mattinata a guardarsi e riguardarsi i suoi musical preferiti come Moulin  Rouge, il fantasma dell’opera e si era rivisto anche west side story per prepararsi per bene per le audizioni, che si sarebbero aperte settimana prossima.
Non aveva ancora deciso se portare Maria oppure something’s coming, perché si, voleva fare l’audizione per il ruolo di Tony, dopo la chiacchierata con Kurt e aver cantato quella canzone aveva deciso di farsi notare, era bravo tanto quanto gli altri, ogni tanto poteva avere un po’ di visibilità no?
 
La mattina passò in un lampo, un po’ perché Blaine adorava i musical, un po’ perché dopo la morte di Satine, e il conseguente pianto che se avesse visto qualcuno avrebbe giurato di non aver mai fatto, si era addormentato.
 
Quando nel pomeriggio sua madre venne a svegliarlo perché aveva visita, Blaine non fece nemmeno in tempo a dire una parola che Tina era già accanto a lui.
“Ciao Tina…” disse Blaine prima di crollare nuovamente sul cuscino.
“Hey Blainey, ti ho portato questo brodo di pollo, non appena ho saputo da Rachel che stavi male sono corsa a casa e l’ho preparata, bevilo e ti sentirai subito meglio” disse Tina appoggiando uno strano termos sulla scrivania, non poteva semplicemente darlo a sua madre e poi andare, pensò Blaine.
“Gfasie…” riuscì a dire Blaine da sotto il cuscino.
“Uhm… ti lascio i compiti sulla scrivania ok? Ho un appuntamento con Mike e non vorrei tardare” chiese Tina mentre sistemava dei fogli sulla scrivania.
Blaine rispose con un verso di assenso e la salutò con un sussurro.
Proprio quando pensava di essere in pace, la porta della sua stanza si aprì nuovamente e  con uno scatto Blaine si mise seduto e senza badare chi fosse entrato disse: “Tina cosa vuoi ancora??”.
“Lei non lo so, io sono venuta a vedere come stavi e a portarti una medicina per farti star meglio entro venerdì, ma se disturbo vado immediatamente” disse una Rachel leggermente arrabbiata.
“Oddio scusa Rachel, pensavo fosse ancora Tina, sai com’è fatta…” disse immediatamente Blaine passandosi una mano sulla fronte, aveva ancora la febbre alta dannazione.
“Dovrei essere io a scusarmi, è per colpa mia che sei malato…” disse Rachel sedendosi sul letto accanto a Blaine ma tenendo lo sguardo abbassato.
“Ma che dici Rach! Non è certamente colpa tua se pioveva e se io non avevo l’ombrello! Non devi scusarti di nulla ok?” la ammonì Blaine.
“Ok, ok ho capito, ora però riposati e quando tua mamma ti porterà la medicina che le ho dato tu la prenderai e vedrai che ti sentirai meglio e per venerdì sarei come nuovo!” disse Rachel prima di dargli un bacio sulla fronte e sistemarsi meglio accanto a lui.
“Rachel Berry che non fugge da una stanza piena di germi, pensavo non avrei mai visto questo giorno!” disse Blaine ridendo.
“Ha ha, che divertente…. Magari se rimango qui mi ammalo anche io e almeno per un po’ di giorni non dovrò vedere certa gente…” rispose lei con tono triste, parlava del fatto di vedere Finn e Quinn tutti i santi giorni che si risucchiavano l’anima a vicenda, intuì Blaine.
“Vieni qua” le disse Blaine facendole segno con la mano di mettersi accanto a lui dalla parte opposta del letto e lei obbedì immediatamente.
“Oh west side story! Io farò sicuramente l’audizione per Maria, potrei anche cambiarmi il nome se fosse necessario…” disse Rachel non appena vide il cofanetto del dvd tra le lenzuola.
“Saresti una Maria perfetta” disse Blaine mentre Rachel armeggiava con il lettore dvd.
“E tu un Tony perfetto, perché tu farai l’audizione per Tony, vero? ” chiese Rachel mentre, dopo aver finalmente inserito il dvd, lo fece partire.
Blaine non fece nemmeno in tempo a rispondere che lei disse: “Non era una domanda, tu sarai il mio Tony. Punto.”
 
Passarono gran parte del pomeriggio a cantare, o almeno Blaine ci provava, tutte le canzoni del film e a commentare le scelte dei personaggi e a cantare nuovamente. Inutile dire che Blaine, alla fine di quel pomeriggio, non era guarito ma era sicuramente più che contento.
 
Purtroppo la sera arrivò in fretta e Rachel dovette tornare a casa, così Blaine dopo aver salutato l’amica, prese la famosa medicina di Rachel e poco dopo si addormentò.
 
Quando si risvegliò era quasi sera, ma dato che si sentiva già molto meglio decise di scendere al piano di sotto a cenare .
Non appena mise piede in cucina sua madre corse ad abbracciarlo.
“Il mio piccino! Ti senti meglio??” chiese la donna controllando il viso del figlio e sentendogli la febbre.
Blaine non fece in tempo a rispondere che sua madre iniziò di nuovo a parlare.
“La febbre è quasi passata, quella medicina che ti ha portato la tua amica sembra aver funzionato!” .
“Si mamma, in effetti mi sento decisamente meglio…. C’è qualcosa da mangiare?” disse Blaine mentre il suo stomaco faceva dei rumori strani, aveva decisamente bisogno di mangiare.
“Certo caro, siediti pure a tavola, la cena è quasi pronta… Ah tuo padre è a una conferenza e tornerà settimana prossima” gli disse sua madre indicandogli di andare nella sala da pranzo.
Suo padre era sempre molto occupato con il suo lavoro, specialmente fuori dallo stato, e spesso diceva “fare l’avvocato in Ohio è come essere uno squalo in un acquario“
 
Tornò in camera sua, ma non per riposarsi, aveva già riposato per più di 12 ore.
Si distese sul letto e prese il cellulare che aveva abbandonato e quando accese il telefono, che era finito non sapeva come tra il lenzuolo e il piumone, gli arrivarono subito un sacco di messaggi da parte dei suoi amici.
 

 
Hey amico, come stai?
Sam-
 
Mi ha detto Rachel che è passata da te e che stai meglio, sono contento…
Sam-
 
Però potresti rispondere al telefono eh
Sam-
 
Blaine rispondi a Sam, ti prego ci sta torturando.
Rach.
 
Sono passato a casa tua ma tua madre mi ha detto che dormivi da un sacco di tempo, scusa per il tremila messaggi, a presto bro!
Sam-
 
Ah! Blaine hai per caso ancora quel gioco per il pc? Call of nuty?
 

 
Non appena vidi che erano quasi tutti di Sam scoppio a ridere, anche se così gli faceva ancora più male la gola, e gli rispose subito.

 
È Call of duty, e si ce l’ho ancora, e ora sto bene, scusa se ti rispondo solo ora ma non trovavo il telefono :).
Blaine.
 

La risposta dell’amico non tardò ad arrivare.

 
Bene! Allora domani ci si vede a scuola? Così mi spieghi come diamine funziona… credo di averlo rotto…
Sam.
 
Uhm domani non credo verrò, ci vediamo direttamente lunedì, così nel pomeriggio passo da te e vedo cosa hai combinato! ;)
Blaine.
 
Va bene amico!
Ora riposa! Notte Blaine.
Sam.
 
Notte.
Blaine.

 
Dopo aver risposto a Sam e aver rispento il cellulare non se la sentiva di giocare al pc dato che il tempo era letteralmente volato, erano oramai quasi le 22 e se voleva prepararsi al meglio domani doveva dormire almeno 8 ore, altrimenti il mattino seguente avrebbe avuto delle terribili occhiaie e non voleva sembrare uno zombie agli occhi di Kurt.
Il sonno fortunatamente lo prese velocemente, ma a dispetto delle sue speranze, non sognò nulla.
 
 
Nonostante si fosse dimenticato di attivare la sveglia, Blaine si svegliò non appena sua madre uscì di casa per andare a lavorare.
Dopo essere sceso in cucina per prepararsi la colazione, una tazza enorme di caffè e latte e due muffin  che sua madre doveva aver preparato il giorno prima, decise che avrebbe passato la mattina sistemando la sua stanza, facendosi la doccia e preparando il pranzo e nel pomeriggio, dopo aver detto a sua madre che la sera sarebbe uscito con degli amici, per non destare troppi sospetti, avrebbe scelto l’outifit per la serata, anche se mentre metteva la tazza da lavare già ci pensava.
 
Non appena sua madre tornò a casa, Blaine servi il pranzo per entrambi e lei, notando lo strano comportamento del figlio gli chiese con tono gentile: “Come mai tutto questo?”
“Uhm volevo ripagare il favore, sai mentre ero malato tu mi portavi il pranzo in camera e la maggior parte delle volte non lo mangiavo nemmeno, mi sembrava giusto” le rispose sorridente.
“Ma non ce n’era bisogno caro, sono tua madre è mio dovere no?” disse la donna aiutandolo a  lavare i piatti.
“Non c’è niente altro che devi dirmi?” continuò lei mentre asciugava e stoviglie che il figlio puliva.
“Uhm… stasera… dovrei, uhm uscire con- con dei miei amici… me l’hanno detto solo poco fa e dato che mi sento molto meglio pensavo di andare…” confessò Blaine tenendo lo sguardo sul lavandino e sperando che sua madre non gli proibisse di uscire, non era mai successo, ma la fortuna non era una sua grande amica.
“Se tu te la senti figliolo, certo che puoi uscire! Ti serve un passaggio?” gli disse dolcemente la donna accarezzandogli la spalla.
“No, no, ci incontriamo a scuola e mi ricordo ancora come si giuda!” le rispose scoppiando a ridere sul finale e facendo ridere anche su mamma.
“Io volevo aiutarti ma hai fatto tutto tu! Vorrà dire che me ne andrò a riposare in salotto, tu vatti pure a preparare!” gli disse prima appoggiare lo strofinaccio sul mobile li vicino e dirigersi verso il salotto.
 
Quel pomeriggio Blaine lo considerò il più breve della sua esistenza, non aveva nemmeno fatto in tempo a farsi la doccia e a scegliere i vestiti che l’orologio segnava già le 19.10 e dato che solitamente impiegava 15 minuti ad arrivare a scuola doveva partire immediatamente.
Corse letteralmente giù per le scale, salutò velocemente sua madre e in men che non si dica era sulla strada per il McKinley.
 
Tredici minuti dopo era nel parcheggio del McKinley, in attesa di Kurt.
“Forse sono troppo in anticipo” disse fra sé e sé controllando ogni 10 secondi l’orologio e accendendo ogni tre per due il riscaldamento dell’auto.
Dopo una decina di minuti d’attesa vide un auto, una bellissima berlina, entrare nel parcheggio e scorse alla guida un Kurt fantastico più che mai.
 
 
 
 
"Ciao!" disse Blaine dopo essere salito in auto e essersi velocemente allacciato la cintura.
"Ciao anche a te" gli risponde Kurt arrossendo leggermente in viso e Blaine si domandò il perché.
"Ciao a tutti!!" urlò Sebastian dai sedili posteriori facendo spaventare Blaine e Kurt, il quale sbandò leggermente.
"Uhm Blaine lui è Sebastian, il mio compagno di stanza alla Dalton, Sebastian lui è Blaine... un amico"
 disse Kurt mantenendo lo sguardo fisso sulla strada.
"Piacere" disse Blaine porgendo la mano a Sebastian, il quale la strinse a malavoglia senza rispondere con cortesia.
Kurt lo voleva fulminare con lo sguardo ma al momento doveva guidare, ci avrebbe pensato dopo a teatro.
 
 
Il viaggio non fu molto lungo per loro fortuna perchè la tensione all'interno dell'abitacolo si poteva tagliare solo con un'ascia probabilmente.
Sebastian continuava a fissare Blaine che fissava Kurt, il quale non distoglieva nemmeno per un secondo lo sguardo dalla strada.
Non appena Kurt parcheggiò l'auto, il primo a scendere fu proprio il guidatore, il quale dopo essersi accertato che sia Blaine che Sebastian fossero usciti, chiuse il veicolo
e con passo spedito si avviò verso la biglietteria.
Nel tragitto non poté fare a meno di pensare a come si era cacciato in quella situazione.
 
 
"Come mai così ben vestito di venerdì sera, Kurt??" chiese Sebastian entrando nella stanza.
"P-pensavo fossi allo Scandals..." rispose Kurt cercando di finire di prepararsi.
"Non hai risposto alla mia domanda" gli disse Sebastian avvicinandosi.
"Devo uscire" disse semplicemente Kurt raccogliendo le chiavi dell'auto e aprendo la porta della stanza.
"E non mi aspetti? O è un appuntamento segreto??" chiese l'amico con un sorrisetto furbo sul volto.
"Ehm-Che?? Nono, cioè vado a teatro, con un amico... a te non credo piaccia Bas..." disse Kurt pronto a fuggire non appena Sebastian gli avesse dato ragione.
"5 minuti e sono da te Hummel, aspettami pure in auto!" disse Sebastian aprendo l'armadio e iniziando a frugare tra i vestiti.
"Ok" sussurrò Kurt chiudendosi la porta alle spalle.
 
 
Perchè non aveva detto semplicemente che andava da suo padre, si ripeteva mentalmente mentre si metteva in fila per i biglietti.
Sebastian e Blaine lo raggiunsero poco dopo, ma continuarono tutti e tre a stare in silenzio.





















NDA:

Salve! 
Lo so, lo so, Sebastian non doveva esserci, ma si è intrufolato, ha voluto esserci, non sono riuscita a fermarlo...perdonatemi çç
okk dopo questa posso dire che nessuno leggerà più questa storia hahahah
vi prometto che il prossimo capitolo non avrà un filo di angst, pinky promise <3
Uhm ringrazio tutte le persone che leggono, seguono e recensiscono la storia, mi migliorate sempre la giornata :'))
Un grazie infinito alla mia beta Angelica, senza la quale questo capitolo sarebbe stato un totale disastro hahah :D 
Come al solito le recensioni sono sempre ben accette, anche critiche, possono solo aiutarmi a migliorare :)
Vi lascio i link della mia pagina autrice e di ask nel caso avreste domande e/o dubbi :D


FB: https://www.facebook.com/Klaineis4eEfp

Ask: http://ask.fm/gleeklaine95

Al prossimo capitolo!
Sophie. 
  
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