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Autore: Ily18    11/12/2007    1 recensioni
Ecco un'altra storia ovviamente MiSa.
Questo è un flashback sotto la pioggia, preso dalla storia "Bubbly".
Per cui,abbiamo una Sara un po' scossa che corre sotto la pioggia per scappare da qualcosa o qualcuno.
Ma forse scappare non è stata la scelta più giusta.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Michael Scofield, Sara Tancredi | Coppie: Michael/Sara
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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(In riferimento ad un commento precedente di hikari...altra storia da diabete,come dici tu... ^_^ )

*OGGI*

“Odio la pioggia”

Una Sara tutta bagnata, cammina sola per strada.

“Stupida pioggia, cadi sempre nei momenti meno adatti” pensò cercando di affrettare il passo per arrivare prima a casa.

Il ticchettio delle gocce sulla sua testa l’accompagnava ormai da un po’.
L’acquazzone rispecchiava alla perfezione il suo attuale umore, triste ma con una forza rabbiosa da poter spaccare il mondo.
Questo suo “momento no” aveva una spiegazione.

“Rischi seriamente di ammalarti se continui a fare così…” le disse una voce alle sue spalle, mentre qualcosa impediva alle gocce di continuare a caderle in testa.

Istintivamente Sara alzò lo sguardo e vide che l’ombrello che la riparava dalla pioggia era arancione, proprio come il suo.
Unico particolare che la fece riflettere, aveva dimenticato di prendere il suo ombrello arancione poco prima di scappare in lacrime.
E ovviamente non le fu difficile capire di chi fossero la mano che reggeva l’ombrello e la voce che l’aveva fermata.

Sara si girò lentamente verso quella voce, e incrociando le braccia chiese scocciata “Che vuoi?”

“Mi preoccupo per te”

“Michael, non puoi pensare ogni volta di cambiare la situazione a tuo favore facendo gesti da principe azzurro” disse Sara gesticolando in maniera evidente come le capitava spesso quando discuteva.

“A cosa devo questo tuo pessimo umore?” chiese Michael sorpreso dalla risposta di Sara

“Perché non me lo dici tu?” gli rispose quasi in tono di sfida.

“Perché non ho idea di cosa abbia fatto per farti reagire così!” disse Michael sempre più confuso.

*FLASHBACK*

Sara decise senza preavviso, e alcun particolare motivo, di andare a trovare Michael in ufficio. Semplicemente le mancava.
La loro era una relazione iniziata da poco tempo, e nonostante tutto per lei Michael era già diventato qualcosa di molto importante. Non ne poteva fare a meno.
Da qui la voglia di andare a trovarlo a lavoro.
Salutò velocemente qualche collega di Michael, che ormai aveva imparato a conoscere, e si diresse verso lo studio di Michael.
Notò che la porta eri semi-aperta, ma non abbastanza da permettere a Michael di notare che lei era lì.
Poco prima di entrare, Sara sentì che Michael era impegnato al telefono, per cui decise di non disturbarlo, e si convinse ad aspettare fuori finché lui non avesse finito la sua telefonata.
Sarebbe stato difficile per lei aspettare ancora prima di rivederlo, ma mai difficile quanto sentire, qualche secondo dopo, il suo cuore rompersi in mille pezzi e non poter fare nulla per evitarlo.

“Signor Scofield, ormai ci conosciamo da un po’ e penso sia il momento giusto per farle sapere che ho una proposta per lei che definirei allettante e quasi indecente…” disse Michael leggendo un foglio che gli era stato lasciato sulla scrivania.

“Sono tutt’orecchi…” si disse Michael incuriosito da quelle parole, mentre si alzava dalla sua comoda sedia e andava a chiudere la porta del suo studio.

Se solo avesse fatto quel gesto qualche secondo prima, avrebbe notato che dietro la sua porta c’era la sua ragazza con il volto rigato dalle lacrime.
In compenso notò di fianco alla porta il suo ombrello arancione. Lo prese in mano e notò che era ancora zuppo d’acqua.
Guardò fuori dalla finestra e vide che pioveva a dirotto.
Capì che Sara era stata lì solo qualche secondo fa.

*OGGI*

“Sai quanto odi fare la fidanzata gelosa, perché non mi ritengo tale, ma la mia reazione è più che giustificata” disse Sara una volta avergli raccontato come erano andate le cose.

“Quindi hai sentito tutto…” disse Michael col tono di voce calmo che lo contraddistingue

“Si Michael, e per qualche strana ragione sembra che la cosa non ti sfiori affatto” disse Sara delusa e infastidita dalla flebile reazione del ragazzo.

Perché non ribatteva, perché non cercava di darle una spiegazione, anche la più stupida?
Perché sembrava che l’unica a cui importasse qualcosa di loro due era lei?

“Beh, se hai sentito tutto, direi che è tutto chiaro” disse Michael sempre calmissimo

“No che non lo è! Mi devi delle spiegazioni, me le merito! E abbi il buon senso di rispondere alle mille domande che mi passano per la testa ora, o almeno trovati delle scuse plausibili perché…” disse Sara infuriata e trattenendo a stento le lacrime

“Sai bene che le tue domande hanno delle risposte…” le disse Michael interrompendola

“…E ovviamente tu hai le risposte…me la sono bevuta una volta questa scusa Michael, non succederà una seconda” disse Sara interrompendolo a sua volta

I due rimasero in silenzio a fissarsi, dopodiché Michael tolse da una tasca un foglio e lo porse a Sara

“Leggilo…ti chiedo solo questo, poi fai quello che senti”

Sara prese controvoglia il foglio dalle mani di Michael e lo lesse tra sé.
Una volta finito restituì il foglio a Michael e, senza guardarlo negli occhi, gli diede le spalle e riprese a camminare.

Si sentiva un’idiota per aver anche solo pensato tutte quelle idiozie. Per non essersi fidata di lui.
Per aver reagito in maniera così evidente ed essersi esposta così tanto, tanto da avergli fatto capire quanto lui sia realmente importante per lei.
Dopotutto chi avrebbe mai pensato che la “proposta indecente” fatta a Michael fosse l’incarico di disegnare le planimetrie per un nuovo palazzo, ad un prezzo…indecente.
I suoi piccoli passi si trasformarono velocemente in grosse falcate, nel tentativo di allontanarsi il più in fretta possibile da lui, perché restargli vicino ora significava fare i conti con lo sguardo di disapprovazione e delusione che, sicuramente, Michael aveva stampato in faccia.
Ma qualcosa la bloccava. Era una mano.

“Sara…” le disse Michael tenendola per un braccio.

Sara cercò di divincolarsi dalla presa, ma Michael non aveva intenzione di farla andare via così.
La tirò a sé e lei si ritrovo ad appoggiare la testa sul suo petto.
Per rincorrerla più facilmente, Michael aveva lasciato andare l’ombrello, ed ora erano entrambi sotto la pioggia incessante che aveva aumentato d’intensità.

“Sara guardami…” le disse dolcemente Michael

“No…” gli disse Sara con la voce interrotta dalle lacrime che non riusciva più a trattenere

“Hey…” le disse alzandole dolcemente il viso

Sara fu costretta ad incrociare lo sguardo di Michael, nonostante la certezza di vedergli la delusione negli occhi gliel’avesse impedito finora.
Fu sorpresa di vederlo sorriderle gentilmente, e perdersi nel suo sguardo non le era mai sembrato così giusto. Niente odio, disapprovazione o delusione nei suoi profondissimi occhi, ma solo tanto amore e tenerezza.
Tutto per lei, quella ragazza che sentiva di non meritarlo.

“Mi dispiace…” disse Sara imbarazzata cercando di scusarsi.

“Adoro quando fai la gelosa” le disse Michael strizzando gli occhi in quell’espressione che la faceva impazzire.

“Ah si?” gli chiese divertita da quella sua battuta e accennando timidamente un sorriso.

“Si, mi fa capire quanto tu tenga a me e quanto mi reputi importante”

Sara scosse la testa e finalmente le lacrime lasciarono definitivamente spazio ad un sorriso.
Buttò le braccia al collo di Michael e, mettendosi in punta di piedi, lo baciò. Aveva temuto di non poterlo più fare.

“Perché continui a piangere?” chiese Michael curioso, mentre si scostava leggermente da lei

“Non sto piangendo” disse Sara scuotendo la testa

“Pensi che solo perché piove a dirotto, non sappia riconoscere le tue lacrime dalla pioggia?” le disse spostandole dolcemente un ciuffo che la pioggia torrenziale le aveva portato sugli occhi.

Sara rimase a fissarlo senza sapere cosa rispondere.
Quelle parole dolcissime la fecero sciogliere e la spiazzarono.

“Comunque capisco perché hai pensato quello che hai pensato e reagito in quel modo…la Signora Anderson è un bel bocconcino per essere un’arzilla ottantenne…” disse Michael serio

Sara diede un colpetto affettuoso al petto di Michael e scoppiò a ridere, finché non venne catturata nuovamente dalle labbra di Michael.
Ora erano solo loro due e la pioggia.

“Adoro la pioggia” pensò Sara.

   
 
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