CAPITOLO 1
NUOVE SPERANZE

Mordred entrò nell’aula di pozioni con un’ora di ritardo. L’aria beffarda e il sorriso di chi non ha niente da perdere. Nessuno avrebbe avuto il coraggio di riprenderlo, non dopo l’ultima volta quando, irritato dai rimproveri del vicepreside,per poco non aveva fatto saltare in aria la classe. E tutto solo con la forza del pensiero. Da allora erano passati due anni e i suoi poteri erano anche cresciuti. Ciò che nessuno sapeva però è che, col tempo, aveva imparato a controllare quei poteri. Quindi non erano più imprevedibili come quando era una matricola. Certo, doveva sempre stare attento a ciò che pensava e desiderava, ma era riuscito a dominarli, grazie a tanto allenamento e forza di volontà. Comunque pensò bene di non informare nessuno perché essere temuto gli comportava dei vantaggi: innanzi tutto nessun insegnante osava più contrariarlo, poteva fare tardi o addirittura non presentarsi affatto alle lezioni che detestava e poi tutti erano sempre carini con lui, per evitare di fargli fare pensieri pericolosi. Tutti… tranne una ragazza, Morgana. Lei aveva il dono di poter leggere il pensiero. Sapeva da tempo che i pensieri di Mordred non erano più pericolosi e che non avrebbe potuto far male ad anima viva, se non intenzionalmente.
 
Un giorno decise di parlargli in disparte. Erano nel giardino, durante la pausa pranzo. Mordred era solo, seduto sull’erba, i capelli arruffati e il viso rivolto al sole; lo sguardo indurito come da qualche preoccupazione. Morgana gli si avvicinò in silenzio, come una gatta che non vuole farsi notare,  poi si passò una mano tra i lucenti capelli corvini, fece un respiro profondo e gli parlò: “So che riesci a controllarli! Come ci sei riuscito?” Mordred aprì subito gli occhi e la squadrò come se avesse appena visto l’essere più disgustoso del mondo. “Cosa diavolo stai dicendo?” “Non fare il finto tonto, sai benissimo di cosa parlo!” Era inutile fingere con Morgana, Mordred conosceva il suo dono, per questo aveva sempre cercato di evitarla. Le regalò uno sguardo carico di minacce “Non alzare la voce! Qualcuno potrebbe sentirti e guarda che, se voglio, non ci metto niente a scioglierti come neve al sole, mi basta volerlo intensamente!” Lei lo guardò dritto negli occhi, alzò un sopracciglio  e sbuffando sarcasticamente gli disse “Non sprecare il fiato bimbo, nessun uomo è in grado di farmi sciogliere non c’è bisogno di guardarmi con finto disprezzo..ho sentito i tuoi pensieri contorti mentre indossavo la divisa nuova con la gonna..erano da censurare!!” A questo punto Mordred scoprì un sorriso a trentadue denti.. “Effettivamente apparte quella boccaccia acida che ti ritrovi, hai un corpo niente male..” Si guardarono con un mezzo sorriso d’intesa ma durò pochi attimi perché Mordred tornò subito serio. “Giuro che se lo dici a qualcuno, ti farò pentire del giorno che sei venuta qui a Thiarmor!” Morgana con uno scatto felino, gli si avvicinò ad un palmo dal naso, tanto che Mordred potè sentire il respiro della ragazza sul suo collo. Gli afferrò il colletto della polo  e disse “Ho solo bisogno di sapere come hai fatto a controllare i tuoi poteri! Aiutami e non dirò niente a nessuno, te lo giuro!” Mordred non aveva altra scelta, annuì e le disse che si sarebbero rivisti dopo le lezioni, nella ssala conferenze.
 
Morgana passò quelle ultime ore di lezione in uno strano stato di eccitazione nervosa. Forse quell’inferno in cui viveva, ormai dalla nascita, stava per finire. Poter leggere la mente sembra una gran figata, ma non lo è se sei costretta a sentire i pensieri di tutte le persone vicine a te, 24h su 24, anche quando preferiresti concentrarti sui tuoi di pensieri. Aveva perso tante amiche per colpa del suo dono e tutti evitavano di avvicinarsi a lei, temendo per la propria privacy. Il suo potere gli causava anche dei mal di testa lancinanti che non la lasciavano mai in pace. Ma, soprattutto, Morgana era stanca di sentirsi sola. Se Mordred era riuscito a dominare e controllare il suo potere, magari avrebbe potuto farlo anche lei. Morgana pensò che pur di convincerlo a farsi aiutare avrebbe fato qualsiasi cosa! Poi ricordò i pensieri erotici che Mordred aveva fatto su di lei, quindi decise di non dirglielo.
Guardò l’orologio, mancavano solo cinque minuti al termine delle lezioni. Fece un respiro profondo e sorrise sinceramente, come non faceva da tempo.
 

Ciao a tuttiii!!! Grazie per aver letto!!! Saluto tutti voi precisando una cosa: questa storia è interamente dedicata ad AsfodeloSpirito, che tra le scrittrici per me è la number one!! ;-) al prossimo capitoloooooo!!
xoxo Draviran.