Tutto il tuo mondo

Sei nato per combattere.
Un sadico principe senza regno, che sin da bambino non ha mai conosciuto altro che violenza.
Quante volte hai scavalcato cadaveri come fossero bambole con cui nessuno ha più voglia di giocare?
Quante volte hai gioito della tua potenza, mentre una madre ti supplicava di uccidere lei ma di risparmiare suo figlio?
Non li capivi, quegli stolti, non comprendevi cosa potesse spingerli ad offrire la loro vita in cambio della salvezza di una persona cara. Forse perché tu non ne avevi, persone care.
Le tue mani, perennemente tinte di rosso, adesso stringono i resti di un inutile mazzo di fiori, tutto ciò che rimane di un gesto che di Saiyan non ha nulla. Hai ceduto, Vegeta, alla fine sei diventato come tutti quegli stolti che stringevano al petto i corpi degli innocenti che tu strappavi alla vita con un sorriso sadico in volto. I loro visi erano bagnati dalle lacrime, mentre il tuo ha sempre conosciuto solo il sangue che tinge la pelle dopo la battaglia.
Come ti sei ridotto così, a portare fiori sulla sua tomba?
Appoggi il tuo dono ai piedi di quel freddo pezzo di pietra, sentendoti stupido. Che cosa ci farà con qualche fiore maciullato dalla tua rabbia, ora che è morto? Nulla. Eppure glieli hai portati. Perché? Non lo sai, non sai più nulla da quando si è suicidato come lo stupido reietto di terza classe che è. Era. Perché devi rassegnarti all’idea che lui non ci sia più, che la sua stupida risata e la sua voce fastidiosamente squillante siano solo un ricordo.
Eppure non ci riesci.
Mentre leggi e rileggi quel “Son Goku” inciso in caratteri austeri, non puoi fare a meno di sperare che tutto questo sia solo un sogno e che, una volta tornato alla Capsule Corporation, lo troverai lì, ad ingozzarsi come al solito.
Una sciocca speranza, destinata ad infrangersi contro una realtà in cui non c’è più nessuno da chiamare “Kakaroth”.
Vorresti urlare, piangere, scappare, ma allo stesso tempo il tuo corpo si rifiuta di muoversi, preda ad un’orrenda apatia. Sei in un limbo: una parte di te vuole reagire, l’altra lasciarsi andare completamente.
Non hai più uno scopo, non sei più nulla.
Se prima tutto ciò che facevi era finalizzato a sconfiggere Kakaroth, a dimostrarti superiore a lui, ora non hai più nulla per cui allenarti, nessuno da superare. Allora perché combattere? Perché passare giornate intere chiuso nella Gravity Room a massacrarti se Kakaroth non assaggerà mai la tua potenza?
Stringi i pugni, continuando a fissare quel “Son Goku” così sbagliato ai tuoi occhi, mentre la voglia di piangere si fa pressante.
Ed è solo allora, quando ti ritrovi a trattenere le lacrime davanti alla sua tomba, che lo capisci: Kakaroth non era solo il tuo rivale, lui era tutto il tuo mondo.
 
 
 
Angolo Autrice
 
Boh, non so da dove sia uscita questa cosa.
Un minuto prima ero lì, decisa a studiare latino, un minuto dopo stavo scrivendo questa flashfic-quasi-oneshot sul blocco degli appunti. Non so, sono in vena di Angust oggi :c
Povero Vegeta, l’ho trattato malissimo T.T
Non so, sono molto sadica con i personaggi che mi piacciono, non ha senso, ma è così.
Piuttosto, spero di non essere sfociata nell’OOC, Vegeta è un personaggio molto complicato da trattare, soprattutto in momenti come la morte di Kakaroth (ho preso l’abitudine di chiamarlo così :’D) e non sono sicura di averlo fatto bene. Ergo, le critiche costruttive sono bene accette u.u
Ora, ho un dubbio esistenziale: è una KakGoku/Vegeta o no? D:
Insomma, a me pare di sì, almeno un po’, ma mi sembrano pensieri che potrebbero comodamente entrare anche nel loro rapporto di insolita amicizia D:
Aiutatemi, sono in crisi! D:
Detto questo, grazie a tutti coloro che hanno letto, lasciate una recensione, se vi va :)