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Autore: Nereisi    26/05/2013    4 recensioni
Immaginate un mondo dove la magia esiste solo per certi individui. Provate a metterli tutti in una scuola.
Provate a immaginare cosa succederebbe se una ragazza si innamorasse di uno dei più belli e tormentati ragazzi di quella scuola. L'avete immaginato? Bene, non basta. Perché non è neanche un decimo della realtà. Preparate i salvagenti e immergetevi in queste acque, alla ricerca della chiave per l'amore. Troppo poetico? Avete ragione.
Leggete e ditemi cosa pensate! Non adatto ai deboli di cuore.
Genere: Comico, Demenziale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lucy Heartphilia, Natsu
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
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Capitolo 4
Un lampo nel cielo
 

 
La ragazza continuava a singhiozzare, incurante del soffocamento che stava procurando al moro ( dopo averlo atterrato con un abbraccio volante ) e della confusione del rosato dietro di lei.
 
<< Lucy…. Lascia … mi…. Così mi uccidi! >> articolò faticosamente il ragazzo, tentando di liberarsi dalla morsa della biondina che, per tutta risposta, aumentò la presa, piangendo ancora più forte.
<< Ma che diavolo sta succedendo?! >>
<< Gray…. Gray! Gray! >> continuava a ripetere lei, come un mantra.
<< Sono qui! Calmati! CALMATI PER L’AMOR DEL CIELO! >> strillò il ragazzo, liberandosi finalmente dalla stretta mortale.
<< QUALCUNO MI VUOLE SPIEGARE QUALCOSA???? >>
<< Gray… gray… gray…  >>
<< SILENZIO!! >>
<< SMETTILA DI URLARE, BRUTTO BABBEO! >>
 
Più urlavano, più lei piangeva, più Natsu si irritava, più i timpani del moro andavano in frantumi, trovandosi proprio dov’era la fonte di quel piagnisteo. Il suo equilibrio interiore, così come la sua pazienza, si sgretolarono inesorabilmente. Fece un respiro profondo e si calmò. Tirò una scarpa in faccia al deficiente che reclamava spiegazioni poco distante da lui, mandandolo disteso per terra. Fuori uno.
Si accucciò vicino a Lucy, abbracciandola.
<< Ssssssh, ssssssh, va tutto bene. Smettila di piangere. Sssssssh… >> le sussurrò dolcemente all’orecchio. Dio, gli sembrava di essere tornato indietro di dieci anni!
Lentamente, il pianto di Lucy scemò, fino a estinguersi tra gli ultimi singulti. La ragazza arpionò la sua maglietta. In sacrosanto silenzio. E fuori due.
 
<< ahiahiahi… maledetto! Cosa pensavi di fare?? Esigo delle spiegazioni! Che rapporto hai con Lu?! >> esclamò Natsu, inviperito per la scarpata appena ricevuta.
<< Brutto idiota non si vede? Siam- >> un ceffone lanciato a velocità supersonica lo spedì in orbita.
 
La ragazza che fino a qualche secondo prima stava piangendo inconsolabilmente ora era completamente eretta sulle proprie gambe, una sinistra aura oscura a circondarla, la mano ancora tesa nella posizione della violenza.
 
<< BRUTTO BABBEO SARAI TU! >> urlò quest’ultima, gli occhi in fiamme << COME TI PERMETI DI DIRMI “STAI CALMA” DOPO TUTTO QUELLO CHE MI HAI FATTO PASSARE! SPARIRE IN QUEL MODO SENZA NEMMENO MANDARE UNA SOLA LETTERA! >>
<< Ma Lucy… >> mugugnò il moro, rialzandosi a fatica e massaggiandosi la parte offesa.
<< “MA LUCY” UN CAVOLO! >>
 
Il rosato, completamente lasciato in disparte, si indispettì non poco.
<< PIANTATELA DI IGNORARMI! >>
I due si girarono verso di lui con uno sguardo da ”che-caspita-vuoi” negli occhi.
<< Volevo dire… spiegatemi che succede. Non ci capisco più niente. >> borbottò Natsu, intimorito.
<< Succede >> iniziò Lucy con un tono di sufficienza e rabbia insieme << Che questo brutto idiota un bel giorno se n’è andato di casa, senza nemmeno salutare, ed è sparito per dieci anni! Non ha mandato mai una lettera, non si è mai fatto vivo, non sono mai riuscita a ritrovarlo! Hai idea di quanto mi hai fatto preoccupare?! >> terminò, puntando lo sguardo furente su Gray, che si fece piccolo piccolo.
<< Non è vero…. >> mugugnò.
<< Ah, no? >>
<< No! Un giorno sono tornato, ma quando sono andato a casa tua non c’eri. >>
<< E questo quando è accaduto, di grazia? >>
<< L’estate di quattro anni fa. >>
 
La ragazza calcolò rapidamente. Dopodiché, gli si avvicinò repentinamente e gli diede un altro cazzottone sulla testa.
 << DEFICIENTE! Lo sai benissimo che io e la mia famiglia andiamo alla casa al mare d’estate! Potevi almeno lasciare una lettera, o un recapito a cui avrei potuto cercarti! >>
<< Ho fatto di meglio! Ti ho lasciato un regalo! Era anche una piccola dimostrazione del motivo che mi ha spinto  partire! >>
La ragazza si bloccò. << Prego? >>
<< Ma sì! Ti ho lasciato una scultura di ghiaccio proprio davanti alla porta d’ingresso! >>
 
La biondina era restata a bocca aperta. Poi, lentamente, la richiuse, massaggiandosi le tempie con aria stanca.
<< E tu mi stai dicendo che hai avuto la brillante idea di lasciare una scultura di ghiaccio per una settimana sotto il mio portico in piena balia del sole d’Agosto? >>
<< …. >>
<< Lascia stare, non voglio saperlo. >>
 
Il povero Natsu, che capiva sempre meno, osò pigolare un << ma voi per caso siete fidanzati? >>
I due scattarono verso di lui, la faccia arrossata.
<< Ma come ti viene in mente, brutto fiammifero ambulante! Noi siamo solo…. >>
<< … Amici d’infanzia! >>
Gli urlarono quasi a due centimetri dal naso lesionato.
 
 
                                                                           *****
 
<< E così sono amici d’infanzia, eh? >>
<< Così sembra, aye. >>
 
Nascosti furtivamente dietro l’angolo di un vicolo, Mirajane e Happy spiavano la strada dove si stava svolgendo quella strana scena.
 
<< Questo potrebbe comportare un attacco di gelosia da parte di Natsu… il che porterebbe a compimento il mio piano! Fufufufufufufu! >> ridacchiò la barista sotto i baffi.
<< Dici? Lucy e Gray mi sembrano molto più intimi! E  comunque non credere che abbia lasciato perdere la nostra scommessa: la biondina non sfiorerà il mio compare con un dito! Io punto sull’uomo ghiacciolo! >> miagolo Happy in risposta.
<< Quello? Ma l’hai visto? Non esiste! >>
<< Infatti, non esiste che il mio ragazzo e quella straniera possano essere compatibili! Il gelataio sta insieme al piccolo drago! >>
 
I due si girarono verso la fonte della voce   << Prego? >>
Impegnati com’erano a discutere, non si erano accorti che niente popò di meno del proprietario della gelateria era proprio dietro di loro,, anche lui appostato dietro un bidone a scrutare la stradina.
I due lo fissarono straniti, shockati dalla dichiarazione dell’uomo. << Davvero?!? >> chiesero, gli occhi fuori dalle orbite.
L’interrogato unì i pollici, imbarazzato. << Tecnicamenteeeeeeeeee….. no. >> ammise, abbassando la testa. I due tirarono un sospirone di sollievo. << MA! >> continuò, alzando di scatto il capo << farò di tutto perché questa mia supposizione si avveri! Dopotutto, guardateli! >> e indicò la strada che fino a poco fa stavano spiando, dove in quel momento Natsu e Gray si stavano ringhiando addosso, pericolosamente vicini. << Non stanno benissimo insieme? >> concluse, unendo le mani e portandosele vicino al viso con un’espressione sognante.
 
Happy storse il naso in una smorfia inorridita << Bleah! Ma per carità! Non stanno affatto bene insieme! Insomma, guardateli! Non fanno altro che litigare! Mirajane! Dì qualcosa! >>
La barista fissava i due, accarezzandosi una barba immaginaria con un’espressione furba dipinta sul volto << Chi disprezza compra, mio caro Happy! E sai cosa ti dico? Se non fosse per la scommessa che ho in corso, aiuterei Gildarts. Non so perché, ma le coppie formate da ragazzi mi ispirano un sacco! >> concluse, lanciando uno sguardo complice al gelataio capo.
<< Meno male che c’è la scommessa allora! >> esclamò una quarta voce, non troppo distante da loro. << Cana, ci sei anche tu? >> la salutò Happy.
<< Canaaaaaaaaaaaaaaaaaaa! Perché non sei mai d’accordo con le opinioni e le decisioni del tuo papààà??? >> ululò Gildarts abbrancando la vita della figlia.
<< Perché io ho un cervello funzionante, ecco perché! >> rispose stizzita, menandogli uno scapaccione sulla testa. Poi, rivolgendosi agli altri due disse: << Sono dei vostri. Vi aiuterò a far mettere insieme Natsu e la novellina. >>
<< Evvai! Si fa fronte comune! Aye! >> trillò felice Happy.
<< Beh, direi che non c’è scelta! >> sentenziò l’albina, con un sorriso rassegnato. << Comunque… perché hai deciso di aiutarci? Questa disputa non dovrebbe interessarti più di tanto… che motivi hai? >> le chiese, maliziosa.
La gitana si fece rossa in volto, girandosi di scatto e farfugliando un << N-niente che ti interessi! >>
<< La mia bambina! Il mio bocciolo di rosa! Si è schierato col nemico! >> si lagnò Gildarts.
<< Ssssssssssssssssssh! Se urli così forte ci sentira- Come non detto. Ciao Natsu! Aye! >> salutò il gatto blu il proprio compagno.
<< Ehi Happy! Ho sentito delle urla! C’è una rissa? >>  esclamò il rosato, guardandosi intorno con baldanza.
<< Datti una calmata, fiammifero. Non tutti sono scemi come te; è per questo che in città c’è ordine e non si scatena una rissa ad ogni angolo della strada. >>
Il ragazzo si bloccò sentendo quelle parole. << Oh, scusa tesoro! Dai, non essere geloso…. >> pronunciò con fare allusivo, avvicinandosi lentamente al ragazzo a petto nudo che, scandalizzato per l’insolito appellativo, lo guardava con gli occhi fuori dalle orbite.
 
Più o meno, i pensieri di tutti erano: Tesoro? Geloso?!?
                                                              Oh, cielo, Gray a petto nudo! Sììììììììììììììììììììììììììììììììììììì!
                                                             LO SAPEVO! Quei due stanno insieme!
                                                            Oh mio dio! Dimmi che quei due non stanno insieme!
                                                           La prossima volta scommetto su loro due…. Hihihihihi!
                                                          Voglio mangiare del pesce! Aye!
 
 
Ovviamente, il cervello bacato del ragazzo con la  sciarpa non aveva nemmeno contemplato quel possibile significato della frase, limitandosi a liquidare il tutto con un banale (anche se non del tutto) << Tranquillo, non ti tradirei con nessun’altro; soltanto tu sei il mio rivale. >> con un sorrisone stampato sulla faccia che stregò qualcuno e esasperò qualcun altro; e smaliziò qualcun altro ancora.
 
Seminascosta dalla figura imponente del padre, nessuno vide Cana tirare un sospiro di sollievo, sbirciando timidamente Gray con la coda dell’occhio. O meglio, quasi nessuno.
La Diavolessa soffocò tra le dita una risata sotto i baffi, avendo fatto due più due.
 
Si preannunciava un periodo mooooooooooooooooolto interessante!
 
                                                                        ***
 
 
Con la calura di quel giorno e accaldati per le emozioni e gli eventi appena successi, si decise, infine, di andare a mangiare un gelato alla gelateria dove lavorava Gray.
Avevano preso un tavolino fuori, stava sotto l’ombra di un albero ed era proprio davanti al bancone esterno, quindi avevano il gelato proprio a portata di mano.
Ormai Lucy sapeva che il padre di Cana, Gildarts, oltre ad essere il proprietario del Magic Ice, mirava anche a dividerla da Natsu (seppure non lo facesse con cattiveria), per cercare di unirlo al suo stupido amico nudista; quindi, come prima cosa occupò uno dei posti di fianco a quello di Natsu, lasciandocisi cadere sopra a peso morto, con estrema soddisfazione di Mirajane.
Peccato che il posto rimanente fu preso da Gray, permettendo così al proprietario della gelateria di dare in escandescenza in pubblico, soffocando gridolini del palmo della mano sotto lo sguardo stralunato di tutti i presenti.
Cana, con stupore di Mirajane, si sedette nel posto libero di fianco a Lucy, cominciando a chiacchierare e  a fare conoscenza.
Dopo che il resto della compagnia ebbe preso posto si cominciò a parlare del più e del meno.
Natsu dovette continuamente spostarsi con il corpo, dato che era seduto tra Lucy e Gray, e quei due avevano molte cose da dirsi. O meglio, la biondina pretendeva spiegazioni, continuando nel contempo a sgridarlo e a lanciargli improperi su improperi su quanto l’avesse fatta preoccupare e cose del genere. Dopo un po’, stanco di tutto quel vociare vicino alle sue povere orecchie, avanzò timidamente la proposta di alzarsi per farli parlare direttamente faccia a faccia, senza essere di mezzo; proposta che fu violentemente respinta da ambo le parti; dalla ragazza perché voleva continuare ad avere il saldo controllo del braccio del ragazzo al quale era appoggiata, ma non poteva certo dirlo; da Gray perché temeva qualche sberla volante a distanza ravvicinata.
 
Fortunatamente, il cervello del rosato, probabilmente stimolato dai raggi del sole, ebbe la brillante idea di ricordare a tutti quanti che erano venuti in quel luogo per un gelato; e si alzò precipitosamente per raggiungere l’espositore mentre chiedeva a gran voce di essere subito servito. Procurò così l’opportunità a Gray di scappare e raggiungerlo, infilandosi velocemente in uno dei grembiuli appesi là accanto. Afferrò l’attrezzo per fare le palline e chiese gli ordini di tutti, che ad uno ad uno andarono a prendere i loro coni.
Giunto il turno di Natsu, però, sorprese tutti quanti dimostrando di conoscere alla perfezioni i suoi gusti preferiti.
 
<< Fragola e yugurt con sopra i frutti di bosco , vero? Tieni. >>  gli disse, dandogli il cono.
<< Grazie! >> saltellò quello, felice. Dopodiché, si avvicinò di scatto al suo orecchio, sussurrandogli qualcosa.
Dopo aver udito quelle parole, Gray arrossì di botto, diede un colpo al gelato  di Natsu, facendoglielo andare su per il naso, preparò gli ultimi due coni e ritornò al tavolo con la faccia in fiamme. Per sé aveva preso puffo e fiordilatte, mentre l’altro cono, al caffè e nocciola, lo porse a Cana. Dopo che la gitana l’ebbe preso, ritornò al proprio posto, sedendosi in un silenzioso imbarazzo. Lucy, incuriosita, si sporse verso di lui
 << Ma che ti ha detto che ti ha fatto imbarazzare così? >>   l’altro sussultò e rispose con urletti isterici che di virile avevano ben poco
 << C-c-c-he vuoi?! Hai a-anche tu strani p-p-p-ensieri sul mio grembiule?! EH?! >> poi, come accorgendosi di come tutti lo stessero guardando male,  si rannicchiò ancora di più su sé stesso, con la faccia ancora più rossa.
 
La biondina era scandalizzata. Mai aveva visto il suo amico comportarsi così!
Decise di non farci caso. Non era proprio il momento di lasciarsi prendere dal panico per l’ambiguità degli eventi. Si girò invece verso Cana, notando che anche lei si mordicchiava freneticamente l’unghia, spostando lo sguardo da Natsu, che ridacchiava incontrollatamente con tutto il gelato sul naso, a Gray, che era ancora con le guance in fiamme.
 
<< Dimmi, Cana… >> iniziò titubante. La gitana si girò, un poco sorpresa. << Sì? >>
<< Ehm… >> cercò un argomento con il quale rompere il ghiaccio << Come fa Gray a conoscere i tuoi gusti? >> chiese infine indicando il cono che la sua interlocutrice stringeva in mano.
Quest’ultima restò interdetta per un momento, per poi produrre una lieve risata.
<< Che domande! Sono la vice del suo datore di lavoro, gli chiedo il gelato ogni due per tre! >>
<< Ah… è vero…. >> balbettò la biondina, rendendosi conto di averle posto una domanda sciocca.
 
Restarono in silenzio per un po’. Poi si guardarono negli occhi e risero insieme.
Conversarono amabilmente facendo conoscenza, sotto gli occhi di una sempre più esterrefatta Mirajane. Cana si poteva facilmente affiancare alla figura di una sorella maggiore, mai avuta da Lucy che, per canto suo, era in visibilio. La biondina parlò del suo segreto, ovvero che stava cercando di scrivere un libro, e la gitana, incuriosita, le fece molte domande sulla trama e sui personaggi. Lucy, piacevolmente compiaciuta, rispose ad ognuna di esse. Sembrava l’inizio di una bella amicizia! Poi notò i tarocchi che la sua interlocutrice portava alla cintura. Dopo un attimo di esitazione, la mora li fece scivolare fuori dalla custodia e li dispose sul tavolo con un movimento elegante, spiegando i vari significati di ciascuna carta. Quando, però, Lucy tentò di prenderne una, la sua mano venne bruscamente allontanata da quella di Cana, che la guardò con un’espressione colpevole.
 
<< Scusa, ma vedi… sarebbe meglio se tu non le toccassi. >>
<< Oh… va bene… >> ritirò la mano delusa << Come mai? >>
Cana si guardò intorno con una faccia supplice. Solo in quel momento Lucy si accorse dell’improvviso silenzio calato sulla tavolata. Tutti i presenti erano congelati nelle loro posizioni e guardavano con orrore la mano di Lucy, vicinissima alle carte. La ragazza si sentì sopraffare da quell’atmosfera di tensione.
 
<< Perché…. Sono… molto, molto possessiva con le mie cose. Detesto quando me le toccano. >>
<< Oh… ok. >>
 
 Da lontano, Gildarts fece un impercettibile cenno di assenso rivolto alla figlia, un’espressione grave in volto. Gray inghiottì a vuoto.
 
<< Ah… ecco… mi dispiace, non lo sapevo… >> tentò di rimediare Lucy
<< No, no, non è colpa tua, non potevi saperlo! >> la giustificò Cana. Natsu cerco di fare una bella risata per alleviare la tensione, ma l’unico suono che uscì dalla sua bocca fu in risolino tirato e forzato.
 
Si ripiombò nel silenzio.
 
Che tensione….
 
 
All’improvviso, come se non fosse bastato l’inspiegabile reazione degli altri e la successiva atmosfera pesante a rovinare il momento, una forte luce scaturì improvvisa da sotto il tavolo.
Tra lo stupore e il panico generale, tutti si alzarono e si allontanarono bruscamente dal tavolo.
 
<< Che succede? Cos’è questa luce?! >>
<< Non lo so! Non chiederlo a me! >>
 
Solamente quando gli occhi di tutti furono puntati su di lei, solamente in quel momento Lucy capì.
La luce veniva da lei.
 
O meglio, dalla sua cintura.
Stringendo ossessivamente il borsellino attaccato ad essa, la biondina si guardò intorno, temendo il peggio. Tutti la stavano guardando spaventati.
 
<< A… Ascoltatemi, vi prego! Posso spiegare! >>  gridò disperata.
<< Lu, che sta succedendo?? Cosa stai facendo?! >> le urlò Natsu.
<< Io non sto facendo niente! Credetemi! >>
<< Molla quella cintura! Vieni qui! >>
<< NON POSSO! >>
<< Come non puoi?! Sbrigati! >> gridarono all’unisono Natsu e Gray slanciandosi verso di lei, tendendole le mani.
Vennero bruscamente fermati da Gildarts, un’espressione terribile in volto.
<< Fermi. Non avvicinatevi a lei. >>
<< Ma… Vecchio, non dire cavolate! Dobbiamo aiutarla! >>
<< Se farete un altro passo sarete voi ad avere bisogno di aiuto! >> gli sibilò, aumentando la presa sulle loro braccia.
<< Mollami, vecchio. >> disse il rosato con un tono da far accapponare la pelle.
Lui lo ignorò. Si girò, fissando la ragazza che tentava di estinguere la luce premendo sull’involucro di cuoio entrambe le mani. Lei alzò gli occhi e incrociò il suo sguardo. Chissà cosa vide, fatto sta che ebbe paura. Molta.
E scappò. In lacrime.
 
Non pensavo potesse succedere di nuovo. Sono un mostro.
 
<< LUCY! >>
<< Datevi una calmata! >> gli urlò l’uomo scaraventandoli a terra, facendoli finire l’uno sopra l’altro   << Mirajane, seguila. Con prudenza. >>
L’albina annuì e in un guizzo di capelli argentati scomparve.
 
Poco dopo, un lampo dorato si alzò verso il cielo per qualche istante, poi scomparve.
 
Qualche minuto dopo, Mirajane tornò da sola.
 
<< Mi dispiace, non la trovo. >>
 
Gildarts si grattò la barba, sovrappensiero.
 
<< Brutta storia >> disse <<  E’ una di loro. >>
 
 
 

 
 
Angolino dei funghi
Banzai! Finalmente il quarto capitolo! Ormai non ci speravate più, vero? La pressione di mia madre è calata leggermente perché sono appena uscita dalle ultime verifiche vomitando sangue, quindi mi ha lasciata prendere il fiato! Quindi, inauguro il nuovo pc con questo capitolo :D
Però fatemi un pensierino, perché se sono andate male oltre a essere rimandata perderò Priscilla per sempre! D’: (per chi non lo sapesse, è il nome del mio nuovo piccino)
Finalmente ho deciso la linea definitiva di questa fic. Era ora! Ho fatto pure una scaletta. Come mi sento professionale!
Ho introdotto parecchie novità e impreziosito il tutto con qualche mistero, spero di averli resi bene Jsi fa quel che si può XD scrivetemi nelle vostre recensioni le vostre impressioni, utili informazioni per migliorarmi :3
Detto questo… vado a dedicarmi alle altre ventordici fic che ho lasciato in sospeso.
Mi raccomando, impegnatevi anche voi in queste ultime settimane, non abbassate la guardia! VINCEREMO!
Baci
animelover
  
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