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Autore: xshesagleek    26/05/2013    2 recensioni
SOSPESA! Blaine Anderson è un avvocato con la passione per la musica, in cui è sorprendentemente bravo. La cosa in cui non è così bravo è l'amore. Infatti Blaine è un ragazzo molto introverso e poco sicuro di sé, ma soprattutto ancora ferito da una "delusione adolescenziale", che porta il nome di Kurt. Un giorno casualmente il ragazzo rientra nella sua vita, ma in uno strano modo, per far "sbloccare" la vita sentimentale di Blaine.
Ce lo vedete Kurt come un love coach?
Basato sul film "Love training: lezioni d'amore".
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Finn Hudson, Kurt Hummel, Noah Puckerman/Puck, Rachel Berry | Coppie: Blaine/Kurt, Finn/Rachel, Puck/Quinn
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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one.
Lezione numero 1 - Fiducia in sé stessi


Kurt era elettrizzato all'idea di fare quella cosa con Blaine. E anche all'idea di ricevere qualche soldo in più, così da non pesare più sulle spalle di Rachel, ma non aveva fatto quella cosa solo per scroccare soldi da un quasi avvocato, siamo chiari, l'aveva fatto anche perché aveva sempre visto il Blaine Anderson insicuro di sé stesso, e voleva aiutarlo in qualche modo. Ed era proprio si quel tema che verteva la prima lezione: la fiducia in sé stessi. Blaine non era mai stato sicuro di sé, e cosa c'era di meglio per acquistare la fiducia se non un "makeover"?
Kurt arrivò a casa di Blaine pieno di scatoloni, che, appena il moro aprì la porta, scaricò tutto sulle sue braccia dicendogli di reggerli, mentre lui entrò dentro casa sua e la scrutò. Blaine posò gli scatoloni con uno sbuffo sul divano, chiedendosi cosa c'era dentro.
-Buongiorno Blaine, intanto: hai una bellissima casa. Allora, sei pronto per diventare un Don Giovanni?- Disse Kurt voltandosi verso di lui e sorridendogli sghembo. -Ehm...si?- disse Blaine, sistemandosi la camicia.
Kurt sorrise ancora e poi qualcosa dietro il moro attirò la sua attenzione. Aggrottò le sopracciglia e lo superò, mentre con le dita andava a sfiorare una vecchia chitarra classica riposta su un apposito cavalletto. Fece vibrare una corda e si voltò verso l'altro sorridente. -Suoni la chitarra?- disse stupefatto.
Blaine alzò le spalle e annuì, mettendo le mani in tasca ai pantaloni. -Ma è un buonissimo inizio! Non sono solo le ragazze quelle che impazziscono per i musicisti, siamo già a buon punto e non abbiamo nemmeno cominciato!- Ridacchiò e aprì il quadernetto che aveva in mano, per poi richiuderlo subito dopo aver letto qualcosa.
-Bene. Direi di metterci al lavoro allora, mh? Per prima cosa. Negli appuntamenti, per "sfondare", bisogna essere sicuri di sé stessi. Perciò, vieni qui davanti allo specchio e guardati. Bene. Ora elencami le tue qualità.-

Blaine rimase in silenzio.

-Ok, solo alcune delle tue qualità?-

Blaine continuò a rimanere in silenzio.

Blaine fai paura. Avanti, cosa vedi quando ti guardi allo specchio?- Disse Kurt portandolo davanti ad un grande specchio che Blaine aveva a casa.
Il ragazzo ci pensò un po', ma non disse nulla, ancora. -Avanti, Blaine. Cosa vedi?-
-U-un attimo ci sto pensando. Io...uhmm...- Mormorò imbarazzato tirandosi su gli occhiali.
-Blaine. Dimmi cosa vedi e basta su.-
-Io...io vedo un ragazzo introverso, che passa i sabati sera a fare i compiti o a giocare al computer. A fare ricerche su ricerche. Un ragazzo che tutti soprannominano 'sfigato'.- Disse finalmente, liberandosi.

-Wow...dici...dici davvero?-

-Si. Senti facciamo una cosa, questo affare del Love Coach non fa per me, meglio se...-
Kurt lo bloccò con una mano -No. Aspetta. Blaine...era un milione di anni fa! Non sei più quel ragazzo, capisci?- esclamò convinto. -Se vuoi trovare un ragazzo che ti ami per ciò che sei devi essere consapevole di ciò che sei! So che può sembrare una frase detta e ridetta, ma se non ti piaci tu non piacerai nemmeno agli altri.-
Blaine lo guardò, sospirando un poco, e Kurt riprese.
-Avanti, guardati di nuovo e dì 'mi piaccio'.- Ad uno sguardo imbarazzato dell'altro Kurt gli diede una bottarella su un braccio.
-Su, Blaine dillo! "Mi piaccio", avanti.- Disse guardandolo attraverso lo specchio.
-Mi piaccio.- borbottò Blaine contrariato. Kurt lo fulminò con lo sguardo e Blaine ritentò
-Io...io mi...mi piaccio?-
-Blaine andiamo devo darti la spinta anche per questo?-
-No, solo che è imbarazzante.-
-Muoviti.-
Blaine emise uno sbuffo, ma poi guardò lo specchio un po' più convinto e dopo un respiro esalò due semplici paroline che fecero sorridere Kurt. -Mi piaccio.-
-OOOH! Così si fa! Comunque, servirà qualche aggiunta alla prima lezione, non pensavo fossi così tanto un caso perso.- Disse Kurt segnando qualcosa sul quadernetto e ridacchiando.

Blaine si aggiustò gli occhiali -Oh, uhm, e quanto costerebbe?- Disse timido.

Kurt lo guardò sorridendo, poggiò il quaderno sul tavolino davanti a lui e alzò le spalle. -Offre la casa. Non mi interessa dei soldi, voglio davvero riuscire in questo intento, voglio dimostrarti che il vecchio Blaine Anderson non c'è più. Insieme ce la faremo.-

Kurt portò Blaine di nuovo davanti allo specchio e si affiancò a lui sorridente, poi lo guardò dallo specchio. -E ora...comincia la parte bella.-
Per prima cosa Kurt portò Blaine a fare allenamenti. Ogni mattina si svegliavano alla buon ora e cominciavano con una corsetta vicino al fiume, poi qualche flessione, altra corsetta, pesi. Tutto all'aria aperta. Ogni volta che facevano questo tipo di allenamento Kurt gli diceva di elencare ogni volta 5 cose che gli piacevano di lui, ma Blaine non ne trovava nemmeno una.
-Andiamo Blaine non è così difficile! Sono solo 5 dai!-
Blaine si fermò dalle flessioni che stava facendo.
-Non lo so Kurt!-
-Per esempio...il sorriso! Hai un bellissimo sorriso. Avanti, dillo. “Ho un bellissimo sorriso!”-
Blaine per tutta risposta sbuffò. E Kurt fece altrettanto. -Avanti, altre 10 flessioni, muoviti! Uno, due, uno due!-
Kurt, all'inizio della prima lezione, con "la parte bella" intendeva quella parte in cui lui scartava tutti gli scatoloni tirando fuori da essi miriadi e miriadi di vestiti.
Ops.
Quella parte sicuramente non era la preferita di Blaine. Lui prendeva semplicemente un paio di jeans e una camicia da metterci dentro. Niente più niente meno, invece quel pomeriggio provarono così tanti pantaloni che Blaine perse il conto al ventesimo paio, e la stessa cosa fu per le magliette. Provarono moltissimi abbinamenti, alcuni facevano sembrare Blaine un pescatore di serie D, altri un investigatore privato, Kurt gli aveva addirittura rimediato un cappottino stretto così tanto che Blaine per indossarlo per bene doveva stare col fiato trattenuto e allargare le braccia. Ovviamente l'avevano scartato. In quel giorno Blaine scoprì che: le camicie gialle non gli donavano, nemmeno gli abbinamenti da pescatore, i cappotti forse erano meglio quelli un po' più larghi e che no, i pantaloni col risvolto alla caviglia non andavano più di moda dal 1365 circa.

Aveva fatto così tante giravolte che la testa ormai andava per cavoli suoi, ma alla fine trovarono sia outfits casual che outfits eleganti, ed ogni volta che li indossava Kurt gli girava attorno come un avvoltoio che gira intorno alla sua preda. A Blaine incuteva un po' di timore, ma lo nascondeva.

Alla fine, mentre Blaine era in uno dei suoi meravigliosi nuovi outfits, Kurt decise che avrebbero fatto tappa dal parrucchiere. Per strada Blaine si sentiva osservato, e non poco. Aveva letteralmente paura di incrociare lo sguardo altrui, di sentirsi giudicato. Per fortuna il parrucchiere "fidato" di Kurt era non molto lontano. Così, una volta arrivati, optarono per un taglio. La parrucchiera tolse la montagna di gel dai capelli del ragazzo, che Kurt scoprì essere davvero davvero tanti, e li lavò per bene, mentre sul viso del ragazzo regnava un'espressione di pace. La ragazza lo fece sedere sulla classica sedia del parrucchiere e cominciò a domare i suoi ricci. Li spuntò, mise delle creme per renderli più morbidi, insomma, fece proprio miracoli.
Alla fine i capelli di Blaine sembravano quelli di un altro. E anche Blaine, che in quel momento si stava toccando i capelli esterrefatto e guardava la parrucchiera ringraziandola a raffica. Kurt si avvicinò sorridente.
-E ora la ciliegina sulla torta!- Disse mentre gli levava gli occhiali e lo faceva rigirare con la sedia, in modo da farlo vedere in questo modo.
Blaine aprì nuovamente la bocca e lo guardò come aveva guardato la parrucchiera poco prima.
-E ora dì "Mi piaccio"-
Blaine rise. -Mi piaccio!-
-Così si fa!-

Blaine aveva passato mezza giornata a capire come diavolo si mettessero delle dannate lenti a contatto. Ogni tanto gli veniva voglia di mandare tutto all'aria e rimettersi i suoi stupendi occhiali a fondo di bottiglia, ma poi ripensava a Kurt che gli diceva che se non si piaceva a sé stesso non sarebbe piaciuto nemmeno agli altri, e lui con quegli occhiali non si piaceva. Non se li era mai tolti, perché non era mai stato capace a mettersi le lenti a contatto, ed in un certo senso gli 'dispiaceva' togliersi gli occhiali. Ma senza di quelli riusciva a vedersi gli occhi, occhi che molti ancora non capivano di che colore fossero. In effetti, non lo capiva nemmeno lui.

La mattina dopo il "makeover" Blaine e Kurt tornarono ad allenarsi. Mentre correvano chiacchieravano spesso, ricordandosi dei vecchi tempi al liceo, e raccontandosi di tutto e di più. Facevano esercizi di ogni genere, ma sopratutto correvano.
Kurt un giorno si era addirittura fermato su una specie di ponticciolo, e avevano cominciato a stirare i muscoli, facendo spaccate. Blaine ci aveva provato svariate volte, ma finiva sempre con la sensazione che presto gli si sarebbe staccata una gamba, anche se ci provava solamente. Facevano esercizi su esercizi, e Blaine doveva proprio ammetterlo: il suo fisico stava lentamente migliorando. Se qualche mese fa gli avessero detto che la sua ex cotta del liceo sarebbe tornato nella sua vita per fargli da love coach e fargli fare tutte quelle cose avrebbe consigliato un ospedale psichiatrico a quella persona. In quel momento stavano correndo da un bel pezzo, Blaine ogni tanto si incantava a guardare il fiume scorrere sotto di loro, e puntualmente Kurt lo richiamava.
Alla fine, pensava il riccio, makeover o no, sarebbe rimasto sempre lo stesso ragazzo di una volta, o almeno così sperava. Non intendeva trasformarsi in uno di quei ragazzi 'sono più bello di tutti, amatemi'. Si riscosse dai suoi pensieri solo quando Kurt si fermò, continuando però a correre sul posto, e guardò Blaine. -Ok, ora elencami 5 tue qualità.-
Blaine si fermò stirandosi un po' i muscoli e ci pensò su -Sono onesto, gentile, un buon lavoratore e ora i miei capelli sono molto più belli.-
-Ok bene...ma, hei, ne manca una. Forza, sputa la quinta!- disse Kurt facendo un sorriso beffardo. Blaine si fermò del tutto, guardandolo e asciugandosi il sudore dalla fronte. -Vuoi proprio che lo dica vero?-
Kurt annuì, ridendo. E Blaine sbuffò. -E ho un bel sorriso.-
Il castano fece un gesto di soddisfazione e poi ripartì, con Blaine al suo seguito.

 

Quella sera Kurt arrivò al lavoro distrutto, e Sugar se ne accorse. Il ragazzo si era buttato su una sedia e stentava a rimanere con gli occhi aperti, per quanto era stanco. La ragazza gli si avvicinò e gli toccò una spalla, in modo tale che si riscuotesse da quella specie di trance.

-Kurtie, tutto okay, piccolo?- Disse col tono di una mamma premurosa. Kurt sorrise annuendo e alzò le spalle.

-Scusami, è che lavorare con quel ragazzo mi ha letteralmente sfinito!- disse passandosi una mano sugli occhi stanchi.

-Bhè, almeno ti sta dando qualche soddisfazione no? È un ragazzo carino, secondo me ha potenziale.- Disse lei sorridendogli e facendogli l'occhiolino.

Kurt si alzò in piedi per aiutarla a pulire il locale e sospirò di stanchezza -Spero proprio di si.-

-E poi mi piace quel ragazzo. Lascia sempre le mance, mi sorride e profuma di lavanda.- disse Sugar alzando le sedie e posizionandole sui tavoli per poter lavare per terra. Kurt coprì la risata che fuoriuscì dalle sue labbra con un altro sospiro. Sperava proprio che Blaine ne valesse la pena.

 

Blaine, invece, il giorno dopo andò al suo solito appuntamento con Puck al bowling. Arrivò con venti minuti di ritardo, dato che per strada c'era un bel traffico.

Entrò nell'edificio e lo trovò alla loro solita pista, la 5. Puck, come la solito, aveva l'auricolare all'orecchio e stava parlando con Quinn. Blaine e Puck si conoscevano da un po' di tempo, dai tempi del liceo anzi. Non avevano avuto un bel rapporto, all'inizio, ma poi si erano ritrovati entrambi nella giungla di New York e avevano legato un bel po'. Sinceramente non avrebbe mai pensato che uno come Puck, che al liceo voleva portarsi al letto tutto ciò che respirava, ala fine stabilisse una relazione stabile come quella che aveva stabilito con Quinn. Forse era stato merito di Beth, o forse della cena che avevano fatto tra compagni di liceo, a farli riavvicinare. Blaine non lo sapeva, ciò che sapeva però era che Quinn e Puck avevano un rapporto stupendo, ed era felicissimo che il suo amicone avesse trovato una ragazza come lei.

Comunque, Blaine si avvicinò piano al suo amico che era tutto concentrato nel fare uno strike. -Puck scusami, sono in ritardo.- Disse cominciando a cambiarsi le scarpe e prendendo una palla.

-Si, decisamente, ma- oh Cristo, che è successo?!- Disse Puck scandalizzato guardando l'altro ragazzo che si posizionava vicino a lui, tutto concentrato. -Uh, un po' di traffico. Nulla di che, uno di quegli incidentini, sai com'è.-

-No, amico, parlavo del tuo look.- Rispose Puck indicandolo. -Non ti riconosco più! I capelli, gli occhiali. Cosa è successo?-

-Oh, ehm...- Blaine provò l'irrefrenabile istinto di tirarsi bene su gli occhiali come faceva quando era in imbarazzo, ma quella volta non lo poté fare. -Sono andato dal love coach alla fine, e...beh, questi sono i primi risultati.- Rispose, sorridendo. Prese una palla violetta e la lanciò, facendo strike, mentre il tabellone elettronico festeggiava al posto suo.

Si voltò verso Puck che era ancora scioccato dal cambio di look e stava con la bocca semi-aperta e la palla in mano. -A quanto pare quella love coach sa anche giocare a bowling.- Disse lanciando la palla in pista e buttando giù pochi birilli.

Andarono a sedersi, mentre Puck ordinava al cameriere da bere per entrambi. -Alla fine sei andato da quella che ti ho consigliato io, eh? Te l'avevo detto che era brava, Quinn ha avuto un buon fiuto. Anche se stava solo cercando vestiti per Beth, ma vabbè. Sto divagando, raccontami tutto.- Disse euforico mentre sorseggiava la birra che il ragazzo gli aveva portato. Blaine sorseggiava senza fretta la sua cocacola, sorridendo al discorso dell'amico e passandosi una mano tra i ricci che ora erano completamente liberi dal gel. Non era abituato, si sentiva la testa meno...pensate, e doveva ammettere che era una bella sensazione alla fin fine.

-Oh, no, non è quella che mi hai consigliato tu.- Disse con un sorriso sghembo, guardandolo. Puck aggrottò la fronte.

-E...allora chi è? Non dirmi che hai cercato qualcuno scarso su internet per conto tuo. Blaine potevi dirmi che quella che ti avevo dato io non andava bene, scusa. Ecco, ora sono ufficialmente offeso per colpa tua, bravo.-

-Puck, frena amico, stai facendo tutto da solo. È un vecchio amico del liceo. Kurt Hummel, ricordi?-
Puck a quel nome si illuminò -Oddio Kurt! È qui in città? Oh. Mio. Dio. E fa anche il love coach! No, devo per forza rivederlo, non ce la posso fare.- Puck si buttò sul divanetto sventolandosi con una mano, per farsi aria. Blaine rise bevendo la cocacola.

-No, non fa il love coach. Solo che gli serviva un altro lavoro dato che col suo di decoratore non fa molti soldi, un giorno abbiamo parlato di questo mio “problema” e lui si è proposto di aiutarmi.- Disse il riccio sorridente.

-Bhé, amico, Kurt ha fatto decisamente un ottimo lavoro! Insomma, guardati. Altro che Jeremiah, ti ritroverai Brad Pitt ai tuoi piedi. E poi...sbaglio o al primo e secondo anno avevi una specie di cotta per Kurt Hummel?- Disse Puck con aria dubbiosa. A quella specie di domanda retorica Blaine arrossì e diede una botta sul braccio dell'amico, sbuffando.

-Era molto tempo fa, Noah Puckerman. Mi è passata, lo giuro!-

-Ah-ah, infatti è per questo che arrossisci ogni volta che dico Kurt Hummel. Ah, e non chiamarmi mai più Noah Puckerman o ti strappo tutti i pochi capelli che ti sono rimasti. A proposito.- Puck passò una mano tra i ricci di Blaine, che si ritirò subito. -OH DIO BLAINE voglio i tuoi ricci. No, seriamente, sono stupendi. Devi dirmi da che parrucchiere vai, per favore.-

-Puck...tu hai una cresta, cosa vuoi farti, la messa in piega alla cresta?!- Disse Blaine guardandolo e alzando un sopracciglio. Puck aveva sempre portato quei capelli un po' strani, ma di solito nessuno ci faceva caso.

-Si, non ti deve interessare. Intanto fammi capire una cosa, tu hai assunto come love coach un amico del liceo che non vedi da non so quanti anni e che in realtà fa il decoratore ma non trova lavoro?- Disse curioso.

-Mh...si, una mezza specie.-

 

Tornato a casa Blaine ripensò a quella situazione, mentre strimpellava qualche corda della sua amata chitarra. Non vedeva Kurt da molto tempo, eppure ogni volta che gli stava vicino il nervosismo saliva, non gli piaceva ancora, a lui piaceva Jeremiah. Avrebbe dato tutto ciò che aveva semplicemente per parlargli una volta. Voleva davvero riuscire in questa cosa, anche se all'inizio gli era sembrata ridicola forse Puck aveva avuto ragione sin dalla prima volta quando gli aveva consigliato quel Love Coach. Blaine aveva bisogno di un aiuto per parlare con quel ragazzo, e se doveva pagare un ragazzo per cui aveva avuto una cotta che lo aiutava, lo avrebbe fatto.

Si sistemò meglio la chitarra in grembo e strimpellò qualcosa.

 

My life is a,
series of actors changing places
except there's no back stage
and there's no place for me.

 

Finito di strimpellare prese il cellulare per leggere l'ora. Ci trovò anche un messaggio da Puck che confermava l'appuntamento giornaliero al caffè del centro commerciale, e uno da parte di Kurt, che gli diceva che la sera del giorno dopo sarebbero andati a fare qualche 'esperimento' ad un bar notturno. Kurt non gli aveva detto cosa dovevano fare, gli aveva solo dato l'indirizzo e l'orario in cui presentarsi lì, e niente più.
Rispose ad entrambi gli SMS e pensò alla giornata che sarebbe venuta domani. Kurt gli aveva anche accennato che, ora che avevano fatto quel makeover, sarebbero andati dove ogni volta Blaine vedeva Jeremiah e ci avrebbe parlato.
Lui. Con Jeremiah. Solo al pensiero rischiava di svenire.

Quindi ripose la chitarra al suo posto e si preparò per andare a dormire, l'indomani sarebbe stata una giornata intensa e faticosa, doveva riposare.

Sperava solo che tutto quell'affare avrebbe funzionato anche solo per parlare con Jeremiah.
Ci sperava da morire.

NdA: Eeeeeeeeeee ciao a tutti! :3
Tornata col primo capitolo uu Mi dispiace se è un po' corto, ma nel film nella prima lezione non succede tutta 'sta gran cosa, infatti ho aggiunto l'ultimo pezzo, che nel film non c'è lol Diciamo che le cose cominceranno a farsi un po' più movimentate (?) nel 3 capitolo, quindi dovrete soooooolo aspettare uu Il secondo è già in cantiere, spero di pubblicarlo presto :3
Nulla, spero anche che vi sia piaciuto questo, ho visto le 119 visite, i 10 seguiti, i 2 ricordati e i 3 preferiti *----* Grazie davvero tantissimo, non speravo molto in questa ff dato che è ispirata al film e di solito quelle ispirate ai film diventano un po' scadenti, ce la metterò tutta! Aaaah, e se ve lo state chiedendo, la canzone che 'canta' Blaine alla fine è "I Still Think", quella che canta in Little White Lie sfkbhyskf.
Ovviamente grazie anche alle 3 persone che hanno recensito il prologo sjgfsj vi lovvo tutti.
Alla prossima!
Lucry

  
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