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Autore: cloe    26/05/2013    3 recensioni
L'allibratore è tra la folla. Chiunque può avvicinarsi, per lui non esistono differenze tra i commercianti e quelli del Giacimento. Chiunque può fare la sua scommessa.
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Disclaimer:
I personaggi e i luoghi della saga di Hunger Games appartengono a Suzanne Collins ed a chiunque ne detenga i diritti. Questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro, né intende infrangere alcuna legge sui diritti di pubblicazione e copyright. I personaggi e le situazioni di questa storia sono immaginari e non hanno alcun legame con la realtà. Qualsiasi nome e riferimento a fatti o persone reali è da ritenersi assolutamente casuale.

 



 

The Bettor

 



 
«Una pagnotta piccola che la ragazza comincia a frignare prima di arrivare a Capitol City»

La sua voce è appena un sussurro che si mescola tra i mormorii della folla, ma l'orecchio allenato dell'uomo non ha perso una parola.

«Per guadagnarci qualcosa dovresti metterci almeno una pagnotta con le noci» la risposta del vecchio non si fa attendere «Per lei che frigna la quota è bassa, ci scommettono su tutti» spiega con voce pacata.

«Lei piange e... ha più di sedici anni?» chiede il giovane con voce incerta.

«Meglio» nel dirlo gli allunga un piccolo biglietto di carta ingiallita. Il ragazzo lo prende e se lo mette frettolosamente in tasca prima di allontanarsi tra la folla.

L'uomo fa scorrere lo sguardo sulla piazza affollata.

Tra i candidati serpeggia la tensione per l'imminente sorteggio.

Senza rendersene conto ognuno si stringe al vicino. Per dargli conforto. Per ricevere conforto.

La preoccupazione tra i famigliari è palpabile: le madri stringono convulsamente tra le mani le funi che le separano dai loro figli, fino a far sbiancare le nocche.

Un minatore si ferma casualmente al suo fianco.

«Sono ancora in tempo?» chiede guardando verso il palco.

«Sono aperte fino al discorso del sindaco» risponde lui osservando una bambina stringere forte a sé una bambola malconcia. La piccola saluta con la manina il fratello che passa lo stand delle registrazioni, poi si rifugia nell’abbraccio sicuro del padre.

«Mezzo sacchetto di menta che quest'anno lui è un commerciante» l'intonazione decisa della voce del minatore spinge il vecchio a fissarlo «E si mette pure a piangere» aggiunge in tono di sfida.

«Scommessa azzardata» commenta l'uomo prima di prendere fuori dalla tasca un altro piccolo biglietto. Una scommessa su un ragazzo piagnone non è da rifiutare. Di solito è il sesso debole a sciogliersi in lacrime isteriche.

«Chissà» commenta acido il minatore. «Riscossioni delle vincite al Forno?»

Un sorrisetto furbo appare sul viso dell'uomo «Come al solito»

Possibile che quel poveraccio pensi davvero che la sua scommessa possa essere vincente?

«Anche il versamento delle quote si tiene al Forno» aggiunge ricordandogli il tacito accordo tra i scommettitori: per evitare problemi con i Pacificatori i versamenti e le riscossioni delle scommesse avvengono in contemporanea ogni anno ad un'ora diversa. «Al crepuscolo»

Il minatore si allontana senza salutare proprio mentre il sindaco si alza per tenere il suo discorso.

Il vecchio sa che alcuni scommettitori lo stanno osservando, in attesa.

Potrebbe non farlo.

Non ha nulla da perdere e nulla da rubare: gli uomini verseranno ciò che hanno scommesso solo al crepuscolo.

Anche loro potrebbero non venire. Potrebbero non versare le quote che sapranno perse. Ma verranno tutti, lo sa. Che abbiano vinto o perso.

E per questo che lo fa anche lui: prende il mazzo di bigliettini dalla tasca della giacca e si inginocchia per allacciarsi una scarpa. Le sue mano sparisce sotto il bordo dei pantaloni e mette i biglietti delle scommesse al sicuro dentro al calzino.

Le scommesse per i Tributi dei Settantaquattresimi Hunger Games sono ufficialmente chiuse.

È questo che comunica a coloro che hanno scommesso. In questo gioco non c'è posto per l'inganno, ogni scommessa è al sicuro.

Questo è il motivo per il quale ha spostato i biglietti nel calzino. È lo stesso motivo per cui chi ha perso porterà la roba al Forno al crepuscolo.

Perchè nel Distretto Dodici la Parola vale.
 
 
 

Fine

 



 
 

Ringraziamento:
Un grazie sincero a Fiore per aver corretto questa fanfiction!


Scritta nel mese di maggio 2013.

 
 
  
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