Alec era seduto sul muretto che guardava al di là della città e non potevo fare a meno di osservarlo: i suoi capelli scuri, la pelle chiara e quegli occhi incredibilmente azzurri che mi piacevano tanto.

“Perché non vieni a sederti vicino a me?” mi chiede con un tono pacato.
“Stai scherzando, vero? Questi pantaloni sono costati un occhio della testa, lo sai?”.
Ride.
“Oh giusto, dimenticavo: uno stregone della tua portata non si abbassa a certi livelli.” Ribatte ironico.
Siamo così diversi, Alec ed io.
Per prima cosa, lui è un diciottenne shadowhunter, un cacciatore di demoni, mentre io uno stregone di settecento anni (sarebbero quasi ottocento, ma non li dimostro affatto).
“Perché invece di sporcarci volontariamente gli abiti non andiamo da qualche parte? Tra un po’ si metterà a piovere!”
“Ok.” Risponde lui svogliato, scendendo dal muretto.
Vienna è un posto magnifico, ci sono così tante cose da vedere, ma per me la cosa più importante è essere qui con Alec. Dopo cos’ tanto tempo passato su questo pianeta mi chiedevo se ci potesse essere qualcuno adatto a me. E l’ho trovato. E’ perfetto sotto ogni aspetto. Ho sempre avuto un debole per i ragazzi con gli occhi azzurri.
La sola cosa che mi spaventa, e che spaventa Alec, è che non potrà andare avanti.
Lui invecchierà, morirà, mentre io rimarrò qui, semmai con quell’incapace di Sheldon.
“Ho prenotato i biglietti per l’opera”, esordisce, “mi ricordo che ti piace. Sono per stasera.”
“Mmm… Vedo che ti ricordi di me ogni tanto, ragazzo.” Dico, avvicinandomi a lui.
Sul suo viso si forma un sorriso e a sua volta si avvicina.
Siamo abbracciati quando il cellulare squilla. Sempre nei momenti meno opportuni, si stava meglio quando quegli aggeggi elettronici non esistevano e per qualsiasi cosa la gente si rivolgeva al sottoscritto sommo Stregone di Brooklyn che, aveva oltretutto più soldi.
Isabelle.
“Cosa vuoi cara?”chiedo, mentre mi allontano dalle braccia di suo fratello.
“Dovete venire qui subito. E’ una questione urgente!” risponde lei.
“Così urgente da interrompere un soggiorno romantico al tuo fratellino?”
Sento Isabelle dall’altro lato del telefono borbottare qualcosa tipo “Bleah” e poi dire” Comunque si, devi incontrare una persona, è urgente.”
E’ riattaccò.
“Mi sa che all’opera ci andremo un’altra volta, fiorellino.”







Nota autrici

Eccomi qui di nuovo, questa volta solo come "sostegno".
Infatti questa storia (stupenda) è stata scritta da una mia carissima amica che ho finalmente convinto a far postare.
E' la sua prima esibizione, e mi pare che non sia niente male.

Un bacione
Haily


Ps. Fede che ti pare? ^-^