Sbuffando Alec aprì la porta dell'appartamento del suo fidanzato ed entrando pregò di non trovarlo in casa.

Il loft era silenzioso e le speranze crescevano in lui ad ogni passo che lo portava nella sala vuota.

Fece due passi verso il divano, ma poi saltò quando due braccia lo avvolsero da dietro e una voce risuonò divertita al suo orecchio “pensavo che dopo la scommessa di ieri notte non ti saresti fatto più vivo almeno per una settimana”, Magnus scoppiò a ridere e si rigirò Alec fra le braccia per fare in modo di ritrovarsi faccia a faccia con lui.

“Io mantengo la mia parola” la fronte del giovane nephilim si aggrottò e fece per divincolarsi dalla presa di Magnus ma questo non lo lasciò andare.

“Zuccherino, togliti quell'aria corrucciata, ci sarà da divertirsi”, lo stregone fece per baciarlo ma lui si scostò “certo, tu ti divertirai”.

Il nascosto sbuffò “c'è da lavorare anche su questo” disse più a se stesso che al suo fidanzato, poi schioccò le dita e una canzone latino-americana partì.

Vedendo l'espressione del giovane, Magnus schioccò le dita nuovamente e una canzone rock 'n' roll riempì la stanza.

“Oggi ti farò vedere come si balla il twist!” esclamò, Alec che finalmente si era liberato dalla stretta del fidanzato lo guardò con aria interrogativa “il che cosa scusa?”, lo Stregone rise bonariamente “è un ballo nato negli anni '60 ed è originato dalla musica rock 'n' roll”.

Magnus iniziò a muovere le gambe, sembrava che i piedi strisciassero sul pavimento, prima a destra e poi a sinistra, poi alzava una gamba e ricominciava a muoversi a ritmo della musica.

“Vedi? E' molto facile, basta seguire il tempo” indubbiamente il ragazzo centenario era un ottimo ballerino ed insegnante, sembrava che il ballo gli scorresse nelle vene e Alec, per quanto lo trovasse buffo, sarebbe stato ore ed ore a guardarlo ballare.

Il Cacciatore si mise al fianco dell'amante e goffamente cercò di imitare tutti i passi, ma qualcosa dentro lo bloccava, ogni volta si trovava in imbarazzo, le sue guance avvamparono e si fermò di colpo “Magnus basta, è inutile. Io e il ballo ci odiamo, tu sei un ottimo maestro ma io non imparerò comunque!” detto ciò si andò a sedere sul divano e incrociò le braccia al petto.

Lo stregone gli sorrise dolcemente e sempre a ritmo di musica andò verso il suo fidanzato e lo fece alzare in piedi.

Quando furono di nuovo al centro della sala iniziò un'altra canzone molto movimentata, e Magnus, tenendo per entrambe le mani Alec, iniziò da capo a fargli vedere tutti i movimenti “bravissimo così! Vai avanti, non ti bloccare”.

Dopo svariate ore tra passo di twist e battibecchi Magnus iniziò a far ballare Alec con se, lo fece girare su se stesso, lo avvolse fra le braccia per poi farlo rotolar via con un unico movimento del braccio.

“Raziel” fu tutto quello che Alec disse quando il suo fidanzato lo riattirò di colpo a sé facendoli scontrare.

“Sarai lieto di sapere che l lezione di oggi è finita”, lo sguardo di Alec s'illuminò e quando fece per dirigersi verso il bagno per farsi una doccia lo Stregone lo bloccò “prima però, mi devi un lento amore mio”.

Con un semplice gesto della mano partì la canzone più romantica che Alec avesse mai sentito in vita sua.

Sorridendo fece un passo, due, verso il suo amante, le guance s'imporporarono e con un gesto ormai automatico si scostò un ciuffo di capelli ribelli dal viso, per poi stringersi fra le braccia di Magnus e appoggiare la testa sulla sua spalla.

I passi erano dettati dallo Stregone, erano semplici, per niente impegnativi o imbarazzanti.

“Nonostante tutto mi sono divertito” il tono di voce era flebile e basso, come se non volesse rompere quel momento magico che si era creato, ma per quello ci pensò Magnus “ con un maestro come me tutti si sarebbero divertiti”, Alec rise “sei un idiota” disse guardando lo Stregone negli occhi, “lo so”.

Quando la canzone finì i due amanti rimasero abbracciati, si guardarono negli occhi, l'azzurro limpido e sincero contro il verde acceso e vispo, un contrasto così netto come i loro caratteri ma che affiancato andava a creare una dolce sintonia.

“Non mi hai ancora concesso un bacio, Alexander”, il Nephilim sorrise e avvicinò le sue labbra morbide e quelle sottili del suo fidanzato celando così il loro amore in un dolce sfiorarsi di labbra che, fosse stato per loro, sarebbe durato tutta l'eternità.

“Ho bisogno di farmi una doccia, m'insegneresti come si fa?”, Magnus rimase sorpreso dalla parole pronunciate da Alec, poi sorridendo gli diede un bacio e lo fece andare verso il bagno, dove per quel poco tempo si sarebbero curati solo del loro amore.